tag:blogger.com,1999:blog-4113269394705129379.post921229929256368526..comments2024-03-27T18:34:32.160+01:00Comments on PERSONA E COMUNITA'.: La paura in noi.Gian Maria Zavattarohttp://www.blogger.com/profile/17461718684474908788noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-4113269394705129379.post-85344477515774847562017-05-01T11:47:03.273+02:002017-05-01T11:47:03.273+02:00Grazie Gian Maria dell'attenzione che mi dedic...Grazie Gian Maria dell'attenzione che mi dedichi, esplicitando il Bisogno di Giustizia, che , come tu dici, progetta Solidarietà.<br />La data di pubblicazione, che avete programmato, risulta quanto mai opportuna, perché ribadendo la centralità del Lavoro, indica la chiave del riscatto dell'Uomo, senza discriminazioni. Ricordo ancora, vista l'opportunità, che in grande misura Lavoro è Preghiera.<br />Così facendo rendiamo grazie a Dio, partecipando alla Grazia che ci dona.Rosario Grillohttps://www.blogger.com/profile/05122691466842313821noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4113269394705129379.post-17464893736723377442017-05-01T10:01:52.836+02:002017-05-01T10:01:52.836+02:00Non a caso le tue riflessioni hanno la data del ...Non a caso le tue riflessioni hanno la data del primo maggio: Una benedetta provocazione sui “nuovi” lavoratori nel nostro paese, gli stranieri. Aleggiano sordità, diffidenza, voglia di barriere di muri di apartheid: tonalità emotive a cui tutti istintivamente siamo tentati, nella dualità che più volte sottolinei. E paura. E la “politica” divenuta scambio e baratto spudorato al posto della politica come progetto, come capacità di governare i conflitti e ricomporre interessi diversi a volte opposti; il compromesso al posto della mediazione; i valori ridotti a vuote parole buone per tutti gli usi. Abbiamo subito impreparati l’invasione silenziosa degli stranieri, ma ancor più stiamo subendo quella insopportabile dei mercanti di parole che, in luogo di produrre informazioni, seminano visceralità, evocano immagini e fantasmi emotivi dove lo straniero è pericoloso (qualcosa di più che diverso): è il nemico dal quale ci si deve guardare e difendere, il soggetto non pienamente umano che finisce per divenire subumano e antiumano, colui che sistematicamente può annegare nel Mediterraneo senza scossoni… Le parole non sono innocue: stranieri “clandestini irregolari” e non semplicemente cittadini del mondo e di altri paesi. Alla fine di questo processo diventa conseguente espellere senza processi, erigere muri, introdurre un diritto separato per gli “irregolari”. Non si tratta di essere buoni ma di essere giusti. Non c’è solidarietà senza giustizia vera. Proviamo a riflettere in questo primo maggio anche sul lavoratore immigrato vittima, sui nuovi schiavi, i nuovi ghetti, i nuovi luoghi di sfruttamento e di miseria, i lavori infami, le donne costrette a vendere il loro corpo per comprare un’impossibile libertà di cui noi siamo giocoforza testimoni e di cui ognuno di noi porta la sua parte di responsabilità anche attraverso il silenzio o il voltar faccia del levita nella parabola del buon samaritano.Gian Maria Zavattarohttps://www.blogger.com/profile/17461718684474908788noreply@blogger.com