tag:blogger.com,1999:blog-4113269394705129379.post3739861846503772551..comments2024-03-27T18:34:32.160+01:00Comments on PERSONA E COMUNITA'.: Il primato della vista.Gian Maria Zavattarohttp://www.blogger.com/profile/17461718684474908788noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-4113269394705129379.post-61967894803212193442013-11-30T14:02:58.568+01:002013-11-30T14:02:58.568+01:00Impeccabile, sig. Andrea. Bella e profonda la cons...Impeccabile, sig. Andrea. Bella e profonda la considerazione sulla luce in chiave teologica. <br />Parallelamente a quello che lei dice potrebbe essere interessante imboccare anche un sentiero di riflessioni legato alla psicologia e alle nostre quotidiane esperienze, circa la nostra finitudine, condizionata dalla percezione che ognuno di noi ha della propria immagine sempre in gioco a seguito dello sguardo interattivo dell’altro, rivisitando ad es. P. Waztlawic ed E. Goffman: cosa che mi propongo di fare in una prossima rubrica. A proposito, cari auguri di buon onomastico.Gian Maria Zavattarohttps://www.blogger.com/profile/17461718684474908788noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4113269394705129379.post-90288259962522013012013-11-29T18:57:03.854+01:002013-11-29T18:57:03.854+01:00Aggiungerei: ogni sguardo non è un cominciamento d...Aggiungerei: ogni sguardo non è un cominciamento di prospettiva, ovverosia non è mai distaccato. Se il primato dello sguardo è il primato del conoscere (Theoran- lo sguardo degli theoroi), del contemplare, non dobbiamo mai dimenticarci che già esso è prospettico, già esso è ermeneuticamente pregnato e pregnante. Non vi è mai uno sguardo distaccato dalla propria esperienza, dunque, generalizzando, dalla nostra finitudine. E forse è proprio questo sguardo decentrato che ci pone sull'orizzonte insuperabile e fa filtrare quella luce (scorcio d'eternità) nella nostra Lichtung rendendola un dominio terribilmente instabile, ma altrettanto degna della posta che essa mette in gioco. Ma la luce non è mai un possesso, è piuttosto un orizzonte che rende possibile la manifestazione di ciò che è più autenticamente umano. Nella teologia dello Pseudo Dionigi la luce è il tramite attraverso il quale la Ierarchia si diffonde verso il mondo: nulla di più ambivalente se considerata come orizzonte di senso in quanto derivazione, ma soprattutto in quanto mistero ineffabile a cui l'occhio umano non può tendere.Andrea Ostihttps://www.blogger.com/profile/04415173524910837880noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4113269394705129379.post-87019244380419222652013-11-29T10:58:32.811+01:002013-11-29T10:58:32.811+01:00E’ anche tra i miei preferiti, per la sua giovinez...E’ anche tra i miei preferiti, per la sua giovinezza inquieta e ribelle, le sue fughe, le sue amicizie ed inimicizie, le sue contraddizioni, le sue accorate grida di libertà, la sua vita di esasperate ricerche e soprattutto – Lei ha perfettamente ragione – “l’incontro sublime”, “la perfetta armonia tra interiorità ed esteriorità”, nell’esplodere dei chiaroscuri, nella potenza dei volti e forza degli sguardi.Gian Maria Zavattarohttps://www.blogger.com/profile/17461718684474908788noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4113269394705129379.post-11788149077341509382013-11-28T22:25:53.056+01:002013-11-28T22:25:53.056+01:00Caravaggio è forse il mio artista preferito. Nonos...Caravaggio è forse il mio artista preferito. Nonostante la vita sregolata, ha saputo vedere più in là di molti altri. E' un veggente che nello squilibrio riesce a trovare il massimo equilibrio artistico. I personaggi profani raccontano frammenti di storie sacre. I personaggi sacri sono uomini "da taverna e da postribolo" (si pensi alla prostituta affogata nel Tevere e presa come modello per "La morte della Vergine", del 1604). Poi la luce: nessuno ne ha fatto mai un uso più appropriato. La luce rivela il senso dell'opera, elimina ogni dubbio sulla realtà, pur mantenendo la molteplicità dei messaggi inviati all'osservatore. Ecco l'osservatore, la vista che diviene fondamentale nella comprensione. I nostri occhi osservano il mondo attraverso quelli dell'artista, con la luminosa fiducia che il bene si nasconde anche nei luoghi più oscuri. Così Matteo viene scelto tra i peccatori e Paolo, persecutore dei Cristiani, viene accecato dalla Verità. Quanto è importante la vista! Occhi esteriori ed interiori vengono combinati dal nostro animo per generare la conoscenza. E i pittori, come Caravaggio, sanno immortalare nelle loro opere la perfetta armonia tra interiorità ed esteriorità. Un incontro sublime, perfetto ed eterno!Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/04138585276802199832noreply@blogger.com