Post di Rosario Grillo
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Hilda Clark in una immagine pubblicitaria della Cocacola, 1900 |
La caratteristica che viene messa in rilievo ha un potere di assorbenza totale e coinvolgente, tanto da determinare: la liquidità delle relazioni, la centralità del motore individualista, la decadenza del pathos politico, la crescita onnivora del mercato, il definitivo crollo del mito del progresso…
Il perno attorno al quale gira il congegno: il feticismo della soggettività.
Bauman applica al soggetto il fenomeno della feticizzazione che Marx aveva limitato alla merce, tirando le conseguenze dell’argomentazione portata da K. Polanyi: il feticismo della merce impiantato sulla equivalenza lavoro-merce implica la feticizzazione del lavoratore, della sua volontà, che in definitiva non è più autonoma. Il soggetto andrà a trovarsi nello stato di oggetto (del mercato).
Viene così alterata la distinzione soggetto-oggetto; il soggetto è ridotto alla stregua di un oggetto. Una mutazione che sbandiera, alla superficie, la libertà di scelta del soggetto (consumatore); quella stessa libertà che, in concreto, è subordinata alla compulsione di scelte continuative, suscitate da bisogni futili.
Nel frattempo si è esaurito il tempo della società dei produttori: in essa persistente la qualità del produttore assieme a quella del prodotto manufatto con un marcatore di prestigio contrassegnato dalla durata degli oggetti accumulati (patrimonio). Si è instaurata poi la società dei consumatori: in essa bisogni inesauribili e un indicatore di prestigio fissato sul continuo movimento (volubilità ed effimero trionfano ).