Post di Rosario Grillo
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Alberto Giacometti, L'uomo che cammina, 1960 |
Il Mediterraneo - di esso si parla - è stato fulcro di civiltà, crogiolo, felice medium di germi diversi. (1) Forte di questa vocazione forgiava i sentimenti di coloro che nel confino di Ventotene immaginavano la costruzione federale dell’Europa. Il cronico fallimento degli Stati nazionali, infarciti del virus nazionalista, richiedeva allora di integrare la liberaldemocrazia con i principi del socialismo, aggiungendo valori del Personalismo cristiano, per incamminarsi sul binario del sovranazionale. (2)
Come narrano le fiabe, paradigmaticamente, la retta via talvolta viene smarrita. In questo smarrimento si è incagliata l’Europa, che, dal tempo di Maastricht, ha assunto una diversa strategia assegnando la priorità all’economia neoliberista.
A sua volta, questo modello è andato assumendo sfumature sempre più lontane dalla vocazione sociale (correlata al Welfare)( 3) e sempre più vicine all’urgenza della teco-finanza.
Oggi l’Europa ruota attorno all’asse dei paesi del nord, dimentica del Mediterraneo e delle sue diverse prospettive. (4) Da questa traslazione discende la sua “durezza di cuore” che la spinge a serrare i suoi confini davanti al movimento dei migranti afro asiatici, facendosi convincere dall’angosciata propaganda dei governi Meloni- Orbán. (5)