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L'arte di Ai Weiwei |
Utilizzando le sue opere come strumento di contestazione e denuncia nei confronti del governo e del sistema economico cinese, Ai Weiwei ha fatto di sé un personaggio, pagando di persona il proprio impegno: nel 2009, interdetto il suo blog dal governo, viene picchiato dalla polizia e operato per i postumi delle percosse; nel 2011 il suo studio cinese è distrutto ed egli stesso viene sequestrato, rimanendo in carcere per 81 giorni; una volta rilasciato rimane senza passaporto con l'ingiunzione di non pubblicare articoli su internet o tramite stampa; riceve vari riconoscimenti internazionali per la lotta a favore dei diritti umani e vede restituito il passaporto, potendo così trasferirsi in Germania.