Post di Rossana Rolando.
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Henry Fuseli, Tiresia e Ulisse (1780 circa) |
E' morto oggi, 17 luglio 2019, Andrea
Camilleri.
Lo scrittore siciliano, nato a Porto
Empedocle, vicino ad Agrigento, nel 1925, è entrato nel cuore della gente
- come attestano i numerosissimi interventi sui social - non solo per il suo
Montalbano e la variegata produzione artistica, ma anche per la lucida
e umanissima presenza di osservatore, capace di guardare dentro la contemporaneità,
illuminandone i lati più oscuri, attraverso l'occhio critico e acuto
dell'intellettuale.
Proprio sullo sguardo si è giocata l'ultima sua opera: il monologo Conversazione su Tiresia, scritto dallo stesso Camilleri e da lui interpretato, nel Teatro greco di Siracusa, l'11 giugno dello scorso anno: “Chiamatemi Tiresia, sono qui di persona personalmente. E finalmente, dopo secoli, persona e personaggio si sono ricongiunti”.
Tiresia, come tutti sanno, è l'indovino cieco dell'Odissea - vero e proprio archetipo, ripreso nella letteratura e nel cinema - che predice il futuro e “vende cerini per strada” (Woody Allen, nel film La dea dell'amore). Proprio la sua cecità fisica, infatti, diventa la condizione per profetizzare.