Post di Rossana Rolando
Immagini delle illustrazioni di Gianni De Conno (qui il sito)
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Gianni De Conno,
Il mostro |
Nel formidabile racconto di Dino Buzzati, La parola proibita (in Sessanta racconti, Mondadori) letto in modo magistrale da Valter Zanardi in uno degli audiolibri
offerti gratuitamente ai fruitori nel suo bel sito, si trova la parabola più
completa del conformismo sociale, nell’epoca della società di massa. Il
protagonista del brano si accorge da alcuni segni - sussurri, accenni, circonlocuzioni
- che, nella città in cui da poco si è trasferito, vi è una parola proibita.
Decide di chiedere segretamente all’amico Gironimo, ma questi si rifiuta di
rivelarla per non rinnegare il paese in cui vive da vent’anni: se non gli fosse piaciuto rimanere, lavorare,
vivere in tale posto, sarebbe certo potuto fuggire, ma non lo ha fatto perché
lì ha trovato sicurezza e quindi si considera vincolato da un legame che non può
tradire.
Che cosa fa sì che nessuno dica la
parola interdetta e si attenga al divieto? Non il timore della punizione – cosa
ormai appartenente a società del passato – non la coscienza – “ferro vecchio”
che ha fatto il suo tempo – ma il desiderio di conformarsi e sentirsi quindi
parte della totalità.