Immagini tratte dal film d'animazione di Frédérick Back (riportato in fondo).
L’uomo
che piantava gli alberi di Jean Giono comunica, nella forma
narrativa di una parabola laica e con lo stile poetico della parola misurata e
scabra, una ben precisa visione morale che il filosofo Hans Jonas denominerebbe
«etica del futuro», fondandola sul principio della responsabilità.
Può darsi che l’intreccio tra la parola mitica – nel senso originario del mito come “racconto che dà a pensare” – e la parola filosofica possa arricchire l’una e l’altra, secondo l’antica intuizione platonica.
Vorrei proporre quindi un ideale parallelismo tra alcuni riferimenti al racconto sopracitato di Jean Giono (scrittore francese la cui biografia si colloca negli anni 1895-1970) e ben precisi passi de Il principio responsabilitಠdi Hans Jonas (filosofo tedesco vissuto tra il 1903 e il 1993), fondatore di un pensiero etico ancora molto attuale.
“Perché la personalità di un uomo riveli qualità veramente eccezionali,
bisogna avere la fortuna di poter osservare la sua azione nel corso di lunghi anni.
Se tale azione è priva di ogni egoismo, se l'idea che la dirige è di una generosità senza pari,
se con assoluta certezza non ha mai ricercato nessuna ricompensa
e per di più ha lasciato sul mondo tracce visibili,
ci troviamo allora, senza rischio d'errore, di fronte a una personalità indimenticabile”.¹
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L'uomo che piantava gli alberi |
Può darsi che l’intreccio tra la parola mitica – nel senso originario del mito come “racconto che dà a pensare” – e la parola filosofica possa arricchire l’una e l’altra, secondo l’antica intuizione platonica.
Vorrei proporre quindi un ideale parallelismo tra alcuni riferimenti al racconto sopracitato di Jean Giono (scrittore francese la cui biografia si colloca negli anni 1895-1970) e ben precisi passi de Il principio responsabilitಠdi Hans Jonas (filosofo tedesco vissuto tra il 1903 e il 1993), fondatore di un pensiero etico ancora molto attuale.
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