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Luisa Muraro, Il Dio delle donne |
Ultimo della nidiata in una famiglia numerosa, con
maggioranza femminile, ho avuto modo di frequentare a lungo l’universo
femminile. La confessione è finalizzata a “pesare” la naturalezza della mia
comprensione della “causa femminile”.
Evidentemente non così eccelsa da permettermi di
intendere ed appoggiare la battaglia femminista nel “caldo ‘68”.
Il tema che sto per introdurre rimanda a questa
causa, per vie diverse.
La denuncia è sempre uguale: il lungo dominio
maschile, la lettura parziale del cammino storico, intonato al maschilismo ed
intrecciato con le chiavi del Potere, quasi sempre in mano al genere maschile (1).
Il modo, però, e, aggiungo, il metodo, con inevitabili
ripercussioni sull’obiettivo, sono diversi.
Dove si teorizzavano emancipazione e parificazione,
ora si sceglie la differenza.