Post di Gian Maria Zavattaro
Vignette di Stefano Rolli, vignettista presso il Secolo XIX, (per gentile autorizzazione).
 |
Stefano Rolli |
|
|
“Dobbiamo stare attenti […]
L’‘Ur-Fascismo’ o ‘il fascismo eterno’ è ancora intorno a noi [...] può ancora
tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è smascherarlo e di
puntare l’indice su ognuna delle sue nuove forme – ogni giorno, in ogni parte
del mondo” (Umberto Eco, Il fascismo eterno, La nave di Teseo,
Mi, 2018, pp.49-50).
“Chi siano i fascisti oggi è una cosa
che non ha bisogno di me per essere evidente. Chi mette muri, chi limita la
solidarietà ai suoi, chi mette gli uni contro gli altri per controllare
entrambi, chi limita le libertà civili, chi nega il diritto alla migrazione con
l’arma della legge e l’alibi della responsabilità, questi sono i fascisti
oggi. Il problema è stabilire chi non è in parte coinvolto nella
legittimazione del fascismo come metodo, cioè quanto fascismo c’è in quelli che
si credono antifascisti” (Michela Murgia, Istruzioni per diventare
fascisti-fascista è chi il fascista fa, Einaudi, 2018 p. 95).
 |
Stefano Rolli |
Sabato scorso erano in programma su
questo blog alcune riflessioni concernenti il dibattito attuale sul ‘fascismo’.
Poi ci è capitato di leggere su La Repubblica del 24.11.18 l’articolo La
Costituzione e il fantasma del fascismo di G. Zagrebelsky e di
seguire il conseguente dibattito. Pubblico oggi le mie riflessioni - lo sguardo
rivolto ai due testi in epigrafe citati - sull’epiteto ‘fascista’. Per chi sa
leggere (intus-legere) anche solo un po’ dentro se stesso e conosce la storia
degli ultimi cento anni, “fascista” è parola “nuda” che soprattutto oggi non
può non generare inquieto rigetto e reclamare preoccupata vigilanza.
Hanno allora ragione Eco (1995) e
Murgia (2018)? (1) Lascio la risposta ad ognuno di noi, guardando senza pietismi
noi stessi e il mondo circostante.