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Visualizzazione post con etichetta sociologia. Mostra tutti i post
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martedì 22 ottobre 2019

Dalla canzone d'autore alla sociologia.

Post di Rosario Grillo.
Immagini delle opere dell'artista portoghese - tra architettura e illustrazione - Ana Aragão, con gentile autorizzazione (qui il sito). 

Ana Aragão, 
Strutture instabili
«Cambiare è per chiunque un’operazione faticosa e difficile, ma è anche un’attività necessaria per vivere ed evolversi. Ogni gruppo sociale, così come ogni individuo, ha bisogno di una certa stabilità e continuità, così come ha bisogno di innovazione e conflitto. Sia la stabilità che l’innovazione, comun - que, non si presentano mai allo stato puro, ma sempre secondo certe mesco - lanze di elementi opposti che si collocano in un punto variabile all’interno di un campo di tensione» (S. Tabboni, Lo straniero e l’altro, Liguori, Napoli 2006).

«L’incontro rav - vicinato (postcoloniale) con le diverse culture ci ha reso accorti sia delle ferite inferte dalla colonizzazione sia delle conseguenze disastrose della decolonizza - zione»: ci siamo resi conto che una “dialettica spaventosa” può sortire da una «riflessività fuori controllo» (Habermas),

“Abbiamo tolto la 'd' a Dio ed è diventato Io”: così si è espresso in un’intervista il cantante Dario Brunori.
Con la sua aria ironica, ha colpito nel segno, dando conto dell’onnipotenza posticcia che oggi circola nella società, causata prevalentemente dal successo della tecnica.
Lo stesso cantante ha raggiunto la fama con un album nel quale canta la paura, briglia di ciascuno di noi come di tutta la società, provocazione di un comportamento sconsiderato e disumano. (1)

giovedì 31 gennaio 2019

Uomo natura spirito in Werner Sombart.

Post di Rosario Grillo

La fama di Max Weber ne ha oscurato l’importanza, ma la considerazione obiettiva della sua dottrina, credo, richiede la sua rilettura: parlo di Werner Sombart.
Autore di studi che afferiscono il campo delle scienze sociali, mobili per capacità intrinseca di andare dal marxismo allo storicismo critico. (1)
In comune con Weber è il riconoscimento dello “spirito” nell’area del comportamento economico. (2)
Ciò avviene in forza dell’importanza ch’egli, assieme a M. Weber, riconosce ai moventi etico-politici del fare economico e dell’organizzazione sociale.
Bisogna ricordare, per questo, che la dottrina di Marx, a lungo andare, si incrostò sempre più di determinismo, come testimonia il decorso della storia del socialismo tra fine ‘800 ed inizio del ‘900. (3)