Post di Rossana Rolando
Immagini delle illustrazioni di Pietro Tenuta (qui il sito instagram).
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Pietro Tenuta, Dipendenza |
Il tradimento è esperienza dolorosa che ciascuno di noi ha provato.
Non intendo riferirmi al modo in cui questo vocabolo è solitamente inteso: la doppia vita all’interno di una coppia o la rottura di vincoli sacri quali l’amicizia e la fraternità. In questa accezione del termine, le strade di chi ha tradito - con il carico di violenza psichica che l’atto del tradire infligge - e, specialmente, di chi ha subito il tradimento sono difficilmente ricomponibili e spesso sfociano, come avverte Massimo Recalcati nelle sue Brevi lezioni sull'amore, in sentimenti d’odio che passano per la via della distruzione reale o simbolica dell’oggetto precedentemente amato e idealizzato. In rari casi è possibile intraprendere la via umanamente ardua del perdono. Per essi vale l’insegnamento che proviene dalla stupenda pratica del kinsugi, l’arte di riparare con l’oro le spaccature di un vaso, per ricordare che le ferite non possono essere cancellate, ma - eventualmente - ricucite, impreziosendo ciò che è stato rotto e restituendolo ad una diversa rinnovata vitalità.¹
Tuttavia, dicevo, non è questo tipo di tradimento che ho in mente in questo post.