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Piccolo viaggio nei significati...
(Egon Schiele, Barca da pesca) |
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Individuo o persona?
(Egon Schiele, Tre uomini) |
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Il termine "persona" indica forse, in origine,
la maschera dell'attore, il personaggio rappresentato ...
ma cosa significa veramente?
(Egon Schiele, Ritratto di Friederike Beer) |
Nell’uso
comune si utilizzano i termini individuo e persona in modo interscambiabile. A
ben vedere però, le due parole nascondono due modi diversi di pensare l’uomo. Il concetto di individuo indica un mondo chiuso in se stesso, quello di persona concepisce l'identità di ciascuno in modo dialogico, come risultato di relazioni. Proponiamo un'interpretazione che volutamente radicalizza la differenza o addirittura l'opposizione…
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L'individuo è uno tra tanti.
(Egon Schiele, Alberi) |
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La persona è quello sguardo
unico e irripetibile.
(Egon Schiele, Donna addolorata) |
L’individuo
è uno tra tanti: è una stella tra tante stelle, una spiga tra tante spighe, un
animale tra tanti animali, un uomo tra tanti uomini, un identico valore …
La
persona è unica, irripetibile, originale, senza prezzo.
Individuo
è qualsiasi cosa non divisa in se stessa
e divisa da ogni altro essere: questa pietra, questo fiore, questa quercia.
Persona è solo quell'essere dotato di coscienza e di ragione che chiamiamo uomo.
L’individuo
è all’interno di un genere.
La
persona emerge, sporge, non è inglobabile in una totalità.
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L'individuo è come un'isola.
(Egon Schiele, Sole d'autunno) |
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La persona è come un ponte.
(Egon Schiele, Ponte) |
L’individuo
è un'isola, un atomo, una monade senza porte né finestre.
La
persona è un ponte, una relazione, un rapporto, un legame, un "essere con".
L’individuo è soltanto se stesso,
un solo unico filo.
La persona è quel punto
particolarissimo in cui si incrociano tutti i fili dell’universo.
L’individuo
è uno.
La
persona è una e molteplice insieme.
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La persona è una e molteplice insieme...
(Egon Schiele, Ritratto di donna) | |
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...come una terra dai molti colori...
un intreccio di incontri,
esperienze, confronti.
(Egon Schiele, Campo del paesaggio) |
L’individuo può essere adoperato
come mezzo, come strumento per raggiungere un fine.
La
persona non è mai soltanto un mezzo, è un fine in se stessa.
L’individuo può decidere di non amare.
La persona si definisce tale perché
ama.
L’individuo
è solo contro tutti.
La
persona è sola, ma con tutti.
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L'individuo non esce da sé ...
(Egon Schiele, Autoritratto) |
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La persona è in cammino verso gli altri.
(Egon Schiele, Conversione) |
L’individuo
è chiusura, monologo, ripiegamento su di sé.
La
persona è apertura, dialogo, uscita da sé.
L’individuo
riduce il tu all’io, come se fosse un altro io.
La
persona è l’io che nasce dal confronto con il tu, con il volto dell’altro.
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L'individuo riduce l'altro all'io.
(Egon Schiele, Autoritratto) |
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La persona si fa carico dell'altro.
(Egon Schiele, Agonia) |
L’individuo
è libero.
La
persona è responsabile.
L'individuo è dato, fissato, definito qui ed ora.
La persona è tensione, progetto, autosuperamento.
Individui si è...
persone si diventa.
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La persona è quello che progetta di essere.
(Egon Schiele, Autoritratto) |
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La persona è conquista.
(Egon Schiele, Ritratto) |
Senza
alcuna pretesa esaustiva, proponiamo alcune tracce orientative sui diversi
autori che hanno sviluppato il tema oggetto di questo post. La riflessione
sulla persona, in contrapposizione al concetto di individuo e alle sue derive
individualistiche, può essere principalmente ricondotta a tre filoni di
pensiero:
- L’originale
riflessione sulla persona condotta da Jacques Maritain (1883-1972) - filosofo
francese neotomista - e il personalismo fondato da Emmanuel Mounier (1905-1950),
sviluppatosi in Francia intorno agli anni Trenta con la rivista Esprit (1932). In
questo orizzonte si collocano anche autori come Charles Peguy (1873-1914), Nicolaj
Berdjaev (1874–1948), Gabriel Marcel (1889-1973), e Simone Weil (1909-1943).
- Accanto
a questo filone si può considerare la filosofia neoebraica del Novecento, anche
detta filosofia del dialogo, che ben si collega al concetto di persona come
frutto di una relazione dialogica. I nomi più noti sono quelli di Martin Buber
(1878-1965), Franz Rosenzweig (1886-1929)
ed Emmanuel Lévinas (1906-1995).
- L’impostazione
dialogica è propria anche di un terzo settore della filosofia contemporanea,
quello ermeneutico. In questo ambito segnaliamo in particolare il pensiero di Hans-Georg
Gadamer (1900-2002) e di Paul Ricoeur (1913-2005), il primo influenzato
prevalentemente da Martin Heidegger, il secondo da Karl Jaspers.
In
Italia, tra i pensatori più significativi
sul tema della persona e sulla centralità della relazione nella costruzione del
sé, segnaliamo Luigi Pareyson (1918-1991), Armando Rigobello (nato nel 1924), Virgilio
Melchiorre (nato nel 1931) e, nell’area genovese, Alberto Caracciolo
(1918-1990).
Su
questo blog sono già stati riservati diversi interventi agli autori
sopracitati: Berdjaev è stato presentato in un post (7 settembre 2013),
Emmanuel Mounier, il rapporto tra Maritain e Mounier, Peguy, Simone Weil e
Martin Buber sono stati oggetto di
riflessione nelle "pagine" (segnalate a lato di ogni post).
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Quale significato vogliamo abitare?
Siamo persone o individui?
(Egon Schiele, Casa) |
Le immagini di questo post riproducono opere di Egon Schiele, pittore austriaco, espressionista, vissuto tra il 1890 e il 1918.
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