Post di Gian Maria Zavattaro
Immagini dei dipinti di George Lilanga (1934-2005) con i suoi Shetani o spiriti del profondo (dalla collezione di Cesare Pippi, per gentile autorizzazione, qui il sito).
🌟Hi-Zerbo (1922-2006) - originario del Burkina Faso,
militante politico, insegnante, padre della storiografia africana, uno
dei maggiori intellettuali africani del 900 - ha pubblicato numerosi saggi (tradotti
da Einaudi, Jaca Book, EMI) ritenuti fondamentali per le concrete
proposte di convivenza, integrazione e scambio tra il suo continente e il resto
del mondo. In questi giorni di tragiche emergenze “per cercare di capire è
più utile individuare dei 'punti fermi' che inseguire la cronaca”.¹
Vorrei pertanto riproporre brevemente alcune riflessioni sul suo “Punti fermi sull’Africa”, già presentate su questo blog tre anni fa, ma divenute nuovamente di urgente attualità, a seguito dei respingimenti italiani ed europei dei fuggitivi nel mar Mediterraneo. Ogni giorno l’Africa è sistematicamente violentata da infinite guerre regionali, da carestie e siccità in gran parte frutto di una cinica globalizzazione che si esprime nella violenza perpetrata sull'ambiente da multinazionali di ogni colore politico le quali, complice la corruttela di tanti governanti, si accaparrano terre, sfruttano e spogliano intere nazioni delle loro ricchezze naturali, generano una quotidiana sopraffazione che si tramuta in fuga disperata soprattutto per donne e bambini, che non hanno più nulla da perdere. Le nostre coscienze sono senza scampo interpellate. La storia, implacabile, non farà sconti alla nostra generazione.
Immagini dei dipinti di George Lilanga (1934-2005) con i suoi Shetani o spiriti del profondo (dalla collezione di Cesare Pippi, per gentile autorizzazione, qui il sito).
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George Lilanga |
Vorrei pertanto riproporre brevemente alcune riflessioni sul suo “Punti fermi sull’Africa”, già presentate su questo blog tre anni fa, ma divenute nuovamente di urgente attualità, a seguito dei respingimenti italiani ed europei dei fuggitivi nel mar Mediterraneo. Ogni giorno l’Africa è sistematicamente violentata da infinite guerre regionali, da carestie e siccità in gran parte frutto di una cinica globalizzazione che si esprime nella violenza perpetrata sull'ambiente da multinazionali di ogni colore politico le quali, complice la corruttela di tanti governanti, si accaparrano terre, sfruttano e spogliano intere nazioni delle loro ricchezze naturali, generano una quotidiana sopraffazione che si tramuta in fuga disperata soprattutto per donne e bambini, che non hanno più nulla da perdere. Le nostre coscienze sono senza scampo interpellate. La storia, implacabile, non farà sconti alla nostra generazione.