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Visualizzazione post con etichetta Sergio Michilini. Mostra tutti i post
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venerdì 28 ottobre 2016

Il silenzio complice di fronte ai potentati di turno, ieri e oggi.

Post di Gian Maria Zavattaro
Immagini di Sergio Michilini.
Sergio Michilini, 
Che fare, Trittico 
(particolare)
Poco dopo la morte di Stalin, Nikita Krusciov (1896-1972) denunciava il “culto della personalità” (1) nei riguardi del dittatore, dichiarandolo unico esclusivo responsabile delle stragi, degli eccidi, delle torture, dei gulag pieni di innocenti. Eppure Krusciov negli anni feroci della dittatura aveva consentito  e taciuto, mentre scalava i vertici del potere. Non so se sia semplice calcolo dei pavidi e dei codardi od istinto tattico di sopravvivenza dei servi gregari oppure cinica previdente strategia dei voltagabbana. So però che la storia si ripete a scadenze fisse: quanti antifascisti dopo la caduta del fascismo, quanti anticomunisti dopo il crollo del muro di Berlino, quanti - nel tempo del recentissimo tramonto di un tristo ventennio - dediti alla transumanza verso altri lidi; e quanti al presente in questi giorni...
Oggi “il culto della personalità” (dal lat. colere = coltivare, ossequiare, venerare, avvalorare… e dal tardo lat. personalitas derivato da persona, maschera) ha subito un’inarrestabile caduta vertiginosa per quanto riguarda i partiti e la “politica” e la constatiamo ogni giorno in queste forsennate settimane di vigilia del referendum.
Sergio Michilini, 
Che fare, Trittico, 
(particolare)
E’ però su ben altri fronti ancora sicuro fenomeno vivo in questa nostra società liquida e totalizzante,  che valuta ogni cosa ed ognuno in base al successo qui e subito ed  alla capacità di consumare  sia l’effimero sia l’essenziale. Non c’è fascia di età che sia indenne, in particolare i bambini, gli adolescenti, i giovani. Non c’è settore che non ne sia coinvolto: in primis tv e media che esplicitamente lo conclamano, dichiarano e praticano; ed in ogni settore economico sociale culturale della vita pubblica e privata.
Non di questo culto della personalità vorrei parlare, ma di quello correlato, che sta a monte, nascosto dietro le quinte dell’anonimato, meno evidente, ma diventato un “habitus” introiettato nel profondo dei  comportamenti di miriadi di persone:  tacito ossequio, magari inconsapevole, dei potentati di ogni sorta.