Iscriviti ai Feed Aggiungimi su Facebook Seguimi su Twitter Aggiungimi su Google+ Seguici tramite mail

Iscriviti alla nostra newsletter!

Visualizzazione post con etichetta libertà. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta libertà. Mostra tutti i post

venerdì 23 agosto 2024

Scuola di libertà.

Post di Rossana Rolando
Immagini di Patrik Svensson (qui il sito instagram)
 
Patrik Svensson, Donna che danza
Il tema. In ogni ambito, come tutti ben sappiamo, la motivazione fa la differenza, andando a qualificare l’operare di ciascuno in un senso o nell’altro. Esistono motivi diversi – buoni, cattivi, giusti, sbagliati – per agire. La stessa professione, quella del medico per esempio, può essere svolta al fine precipuo di guadagnare soldi oppure può caricarsi specificamente di un forte valore vocazionale ed ideale. In ogni caso, quando la motivazione - di qualunque segno sia - si affievolisce, subentra la negligenza sonnacchiosa che tutto ingrigisce.
 
Perché lo faccio? Lo spazio dato alla motivazione è tanto più rilevante tra i banchi di scuola, in un’età delicata e complessa, com’è quella della giovinezza. Spesso risultati scolastici deludenti non dipendono da capacità, intelligenza, propensione, quanto piuttosto dalla motivazione che manca. Di lì il famoso “non si impegna”, “è svogliato/a”, “non studia abbastanza”. Il problema è capire cosa può accendere il desiderio. Per ciò che si ama, infatti, – uno sport, uno strumento musicale, un hobby … - si mettono in conto grandi fatiche. Curare la motivazione significa introdurre uno scopo, un oggetto d’amore capace di rispondere al perché di tanti sforzi. Questo permette di superare ostacoli e frustrazioni, rimettendo le cose al giusto posto, delimitando il peso esagerato di false istanze, alla lunga deboli, sgretolate dalla prima difficoltà o sconfitta.

sabato 11 febbraio 2023

Trasmissione.

Post di Rosario Grillo.
Immagini del pittore russo Ilya Repin (1844-1930).
 
Ilya Repin, Che libertà!
Riusciremo mai a capire che il terrorismo si alimenta con l’imitazione mimetica?
La violenza esercita una forte attrazione e scatena tra gli esseri umani, a detta di alcuni,  un impulso imitativo. 
Secondo R. Girard  a questo meccanismo sottostà il "capro espiatorio" o la "vittima sacrificale". 
Non è gratuito osservare che questa tesi esercitò una certa influenza negli anni di piombo, sui brigatisti in ispecie. Indagandoci sopra, si giunge fatalmente a scoprire che l’individualismo esasperato ed eccentrico è di frequente una matrice ad hoc. 
Soprattutto nel mondo dell’anarchia si nota spesso una definita propensione, forse una  propedeutica. L’anarchia -  e mi rifaccio a Marx Stirner e alla dottrina dell’Unico -  teorizza il "senza legge", associando essa ogni legge/norma ad una istituzione, ad un corpo-totalità che la sovrasta, negante l’istanza libertaria. 
Qui bisogna far partire la differenza tra "libertario" e "liberale", dentro il seno del concetto di libertà. Il primo intende la libertà come un "incondizionato" e, per questa ragione, combatte ogni oppressione/oppressore, il secondo sa (o dovrebbe sapere) (1) che la libertà è "condizionata", in pratica è "finita" perché è definibile attraverso una limitazione, in quanto una sana libertà richiede lo scambio/riconoscimento della reciprocità. Quindi la mia libertà entra in positività quando riconosce le altrui libertà, venendone limitata. 
Per la ragione suddetta, il completamento della "libertà liberale" richiede il diritto: un corpo di principi giuridici esplicativi e confermativi della libertà. 
La Costituzione ne è il testo di riferimento.  
Le vicende storiche, tra la rivoluzione francese e i moti liberal-nazionali, sono state il documento di questa impresa. Al suo interno si accese successivamente la miccia delle rivendicazioni, a scopo di democrazia compiuta e di socialismo, fatta scoccare dal disagio per la libertà formale e dalla rivendicazione della uguaglianza reale.