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Visualizzazione post con etichetta Andrej Rublëv. Mostra tutti i post
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martedì 1 agosto 2023

Una teologia "senza cattedra".

Post di Rosario Grillo.
 
Andrej Rublёv, Trinità
Le vie della fede sono infinite, infinite, immagino, le vie della rivelazione.
Questa volta parlo della rivelazione con accento personale, riferendomi alla rivelazione ricevuta dal libro di Michela Murgia. Fin qui avevo seguito la scrittrice come personaggio pubblico, senza soffermarmi sui suoi romanzi e scritti. Nella fortuna di un dono ricevuto ho letto di recente il suo God save the queer (1) e voglio condividere le sensazioni avute. Anticipazione: la rivelazione è innanzitutto: quella di una persona “quadrata” e di solida fede.
 
Il femminismo.
Non si può avere la pretesa di racchiudere in poche righe la storia del femminismo. Meglio dedicarsi a spiegare sinteticamente la causa. Si trova nella oggettiva discriminazione sociale, ed anche qui non vado ad eseguire un’argomentazione lunga e complessa. Di certo, eludendo il quesito antropologico-storico sulle origini del matriarcato, sul passaggio al patriarcato, si documenta tutt’ora uno stato di disparità. Conta di più mettere in chiaro che in esso è incistata un’ingiustizia, annodata a molteplici fili e distribuita per diversi rami.

giovedì 28 luglio 2022

In cammino.

 Post di Rosario Grillo.

💥ANSIA E CURA.
Anonimo bizantino, Gabriel, XIV secolo
Mentre siamo turbati dalla pandemia, atterriti dei segni premonitori di una catastrofe ecologica, incapaci di unire le forze per rispondere alle sfide terrene - intendo: le forze dell’alchimia politica e delle alleanze sociali strategiche - a noi cristiani sovviene la verità delle raccomandazioni depositate nella “lettera a Diogneto
”.
Lontanissime nel tempo: tali appaiono ai cantori del tempo presente, a coloro che esaltano la forza intrinseca alla tecnologia, usata per scardinare ogni ostacolo e procedere sul binario di un progresso inarrestabile.
La liturgia della VI domenica del tempo ordinario vede il profeta Geremia maledire colui che confida nell’uomo e benedire colui che confida nel Signore. È un vigoroso monito che non vuole rinnegare la fiducia che Dio ha posto nell’uomo, inviando il Figlio a salvarci, confinarla invece nel solco di una reciprocità.
Quale reciprocità?
Non sovrastimiamoci, perché l’infinito è comunque incommensurabile con il finito; verso l’uomo però si porge l’infinita misericordia, sigillata con il crisma dell’amore donativo.
Ecco il viatico, nel regno dei cieli il nostro destino.
Come quella “lettera” ha attraversato i secoli, fiduciando i credenti in Cristo, manifestando un fronte di laceranti sconfitte e di importanti vittorie (1), allo stesso modo, qui ed ora, a noi è richiesta risposta, pronta e drammatica, per battere i sentieri non sempre chiari e molto spesso lontani dal tragitto occidentale, a continuare il cammino della Chiesa cristiana. (2)
Un amico filosofo, Giovanni Scarafile, porge una bussola, quando si adopera per mettere in luce la pregnanza di certi inviti di Papa Francesco. Nello specifico: l’incompiutezza del conoscere con il dialogo tra i saperi. (3) In virtù dell’incompiuto, l’uomo muove a superare confini, ad individuare nuovi bisogni; il dialogo assicura intanto la interdisciplinarità e, per essa, il superamento di ottiche settoriali, mette in prova il pensiero e lo spinge sulla via della scienza autentica.

giovedì 16 giugno 2016

Massimo Cacciari e la Trinità di Andrej Rublëv.

Post di Rossana Rolando.

Andrej Rublëv, 
Trinità o Ospitalità di Abramo

Il primo saggio di Massimo Cacciari, contenuto in Tre icone, Adelphi, Milano 2013 (libro già citato nei post Piero della Francesca, Resurrezione e Jan van Eyck, Il ritratto dei coniugi Arnolfini), è dedicato alla Trinità di Andrej Rublëv. Si tratta di uno scritto denso, con un’intensità di pensiero che travolge. Molti sono gli aspetti esaminati. Tutti però possono considerarsi modulazioni differenti di un’unica tesi di fondo. Provo a dirla sinteticamente. L’icona della Trinità esprime in maniera unica, nello sviluppo storico dell’arte, la Vita divina come pienezza di bene, di luce, di gioia, di pace, di amorosa relazione: una Vita che, dall’eternità e per l’eternità, supera in sé qualsiasi terrena lacerazione, sofferenza, separazione e contiene in sé - in forma ideale e sovrumana, sottratta ad ogni contingenza temporale - tutto ciò che di bello e di buono può manifestarsi  nella storia del mondo.