Iscriviti ai Feed Aggiungimi su Facebook Seguimi su Twitter Aggiungimi su Google+ Seguici tramite mail

Iscriviti alla nostra newsletter!

Visualizzazione post con etichetta Carlo Ginzburg. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Carlo Ginzburg. Mostra tutti i post

domenica 28 maggio 2023

Il mito, la mitologia, la prospettiva.

Post di Rosario Grillo.
Immagini delle illustrazioni di Alberto Magri (vedere nota a fondo pagina), per gentile concessione (qui il sito).

Alberto Magri, Menocchio, dipinto
Carlo Ginzburg si è conquistata la fama di storico di vaglia a partire dalla pubblicazione del libro Il formaggio e i vermi del 1976; aprì allora squarci di novità metodologiche nella storiografia italiana. Il suo spessore di autore si è confermato poi arricchendosi di chiavi interdisciplinari.
Dopo questa presentazione, voglio seguire le sue argomentazioni davanti al tema del mito, sviluppate in Occhiacci di legno, opera ripresa ed ampliata nel 2019. (1)
Il mito contrasta con una certa storiografia, che alla storia applica la severa misura della razionalità; facendo parte dell’irrazionale, viene sbrigativamente “messo in soffitta”, a rappresentare la “zavorra” del progredir della ragione. I positivisti, in ispecie, avevano elevato una barriera insormontabile davanti alla “verità oggettiva” dei fatti.

sabato 1 giugno 2019

Nondimanco, Carlo Ginzburg.

Post di Rosario Grillo.

Stefano Ussi, 
Niccolò Machiavelli nello studio,1894
Si apprendono molte cose dalla lettura dell’ultima fatica di Carlo Ginzburg: Nondimanco. (1)
In mezzo all’intricato percorso per addivenire alla messa a punto di un testo in edizione critica, affiora una sterminata conoscenza della cultura del Rinascimento e, per essa, una serie di rinvii, da Machiavelli a Pascal, dal primo a Galilei e nell’insieme all’Illuminismo.
Ginzburg compie dei viaggi di andata e ritorno, con acute letture intertestuali, guidato da una parola-simbolo: nondimanco. Una congiunzione, caduta in disuso, che squaderna il contrappunto. (2) 
Filosoficamente (logicamente) parlando, esso mette capo alla disposizione alternativa.
Della congiunzione fece abbondante uso Niccolò Machiavelli, differenziandolo da un quasi simile  nondimeno.
Meglio far parlare il fiorentino, per averne un esempio lampante. Dal cap. XVIII de Il Principe “Quanto sia laudabile in uno principe mantenere la fede e vivere con integrità e non con astuzia, ciascun lo intende; nondimanco si vede per esperienza ne’ nostri tempi quelli principi avere fatto grandi cose che della fede hanno tenuto poco conto e che hanno saputo con la astuzia aggirare e’ cervelli degli omini, e alla fine hanno superato quelli che si sono fondati in sulla lealtà”.