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Visualizzazione post con etichetta metafora. Mostra tutti i post
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domenica 28 maggio 2023

Il mito, la mitologia, la prospettiva.

Post di Rosario Grillo.
Immagini delle illustrazioni di Alberto Magri (vedere nota a fondo pagina), per gentile concessione (qui il sito).

Alberto Magri, Menocchio, dipinto
Carlo Ginzburg si è conquistata la fama di storico di vaglia a partire dalla pubblicazione del libro Il formaggio e i vermi del 1976; aprì allora squarci di novità metodologiche nella storiografia italiana. Il suo spessore di autore si è confermato poi arricchendosi di chiavi interdisciplinari.
Dopo questa presentazione, voglio seguire le sue argomentazioni davanti al tema del mito, sviluppate in Occhiacci di legno, opera ripresa ed ampliata nel 2019. (1)
Il mito contrasta con una certa storiografia, che alla storia applica la severa misura della razionalità; facendo parte dell’irrazionale, viene sbrigativamente “messo in soffitta”, a rappresentare la “zavorra” del progredir della ragione. I positivisti, in ispecie, avevano elevato una barriera insormontabile davanti alla “verità oggettiva” dei fatti.

domenica 6 novembre 2022

Elogio della fuga.

Post di Rossana Rolando.
Immagini dei dipinti di Ivan Kostantinovič Ajvazovskij (1817-1900).
 
“La fuga è spesso, quando si è lontani dalla costa, il solo modo di salvare barca ed equipaggio” 
(Henri Laborit, Elogio della fuga).¹
 
Ivan Kostantinovič Ajvazovskij, La nona onda, 1850
Nel dialogo platonico intitolato “Lachete”
², Socrate pone una delle sue tipiche domande, brevi e dirette. Chiede proprio a Lachete, un generale esperto in cose militari, che cosa sia il coraggio. Egli risponde sicuro che coraggioso è “chi , durante la battaglia, mantenendo la propria posizione, si difende dai nemici e non si dà alla fuga”. L'atto del fuggire è immediatamente associato alla viltà, secondo una concezione molto comune. Ma Socrate non rimane soddisfatto della risposta scontata e frettolosa. Riprende con il suo solito stile, sgretolando le certezze dell’interlocutore - spesso frutto di stereotipi non sottoposti al vaglio critico - e suggerendo un altro pensiero: ci può essere chi, indietreggiando, non rimanendo fermo al proprio posto, combatte tuttavia contro i nemici e mostra così il proprio coraggio. Alla perplessità di Lachete, Socrate aggiunge che si può continuare a combattere fuggendo. C’è una fuga che non è vigliaccheria, ma è strategia difensiva che permette di continuare a battersi.