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Visualizzazione post con etichetta Enrico Benaglia. Mostra tutti i post
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giovedì 28 dicembre 2017

Il tempo è un bambino che gioca.

Post di Rosario Grillo.
Immagini delle opere di Enrico Benaglia (qui il sito).

Enrico Benaglia, La chiave del tempo, 
pastello su carta
“Il tempo è un bambino che gioca, che muove le pedine; di un bambino è il regno” (Eraclito, Frammenti).
Il tempo: vola, si ferma, si aggomitola, si distende, si dilata. Quante forme assume?!
Dentro di me io lo sento battere, come quand’ero bambino, e provocarmi ancora il desiderio delle coccole materne. Sento in me comunque - ed è un grande dono - un tempo giovane, mentre esternamente, nel mio fisico, il tempo lavora inesorabilmente mettendo i segni dell’età che avanza.
Vexata quaestio, quella del tempo.
S. Agostino parla della sua ineffabilità e preferisce correlarlo all’anima.

venerdì 6 maggio 2016

Com-unità contro disgregazione. Immagini di Enrico Benaglia.

Estratto dalla relazione tenuta il 2/5/2016 al Campo Scuola Agesci, presso Sassello, diretto da Fabrizio Coccetti e Donatella Mela, appena eletta Capo Guida nazionale. A lei rivolgiamo un caro augurio per il suo nuovo incarico e servizio.

Enrico Benaglia, 
Eclissi all'alba.


Mi gridano da Seir:
«Sentinella, quanto resta della notte?».
La sentinella risponde: «Viene il mattino, poi anche la notte;
se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!»
Is. 21,11-12.







Le mie sono riflessioni di chi ha dedicato 42 anni alla scuola ed ora ne è osservatore inquietamente interessato. L’Emergenza educativa oggi si presenta  come complessa situazione di pericolo che investe tutti, giovani ed adulti, chi educa e chi è educato, se assumiamo come parametro il significato letterale di “educare: e-ducere”, condurre fuori dall’ignoranza e dipendenza per rendere le persone autonome, responsabili, consapevoli dei propri ed altrui diritti-doveri. Quanti di noi lo sono?
Enrico Benaglia, 
L'incantatrice di farfalle
E chi educa? Famiglia e scuola, luoghi privilegiati della paideia. Di fatto tantissime agenzie alternative, suadenti, spesso irresistibili nel mediatico guazzabuglio di sirene incantatrici e pervasivi indottrinamenti.
Chi deve essere educato? Si sa: bambini, adolescenti, giovani. Di fatto tutti: uomini donne adulti anziani, consapevoli o meno, nello stillicidio di una sorta di permanente indottrinamento più o meno occulto: conformismo e consumismo liquidi, tv, media, condizionamenti ideologici, di mercato...

sabato 30 aprile 2016

Bicicletta e spazio poetico. Immagini di Enrico Benaglia.

La moda della bicicletta è legata senza dubbio, almeno in parte, a un fenomeno di opinione, ma, appena siamo in sella, cambia tutto, e ritroviamo noi stessi, riprendiamo possesso di noi […] noi come spazio di libertà intima e di iniziativa personale, come spazio poetico, nel pieno e primo senso del termine” 
(M. Augé, Il bello della bicicletta,
Bollati Boringhieri, To, 2009, p. 64).

Enrico Benaglia, 
La piuma rossa (olio su tela)
Parlare della bicicletta in molte città è come gridare nel deserto. In un articolo  de “La Stampa” del 12 gennaio scorso, a firma di F. Amabile,  si narrava quanto sta succedendo nella  caput mundi, dove l’inquinamento è alle stelle, le targhe alterne non risolvono nulla e l’unica soluzione sarebbe quella di non prendere l’auto ma la bici. E così alcune persone anonime hanno deciso di fare qualcosa che la legge considera reato penale: la domenica mattina, quando il traffico è poco, nei tratti di strada più pericolosi – strettoie,  tunnel, cavalcavia – dipingono percorsi ciclabili, a salvaguardia dei ciclisti. Il comune cancella le strisce e loro le ridipingono... Eppure ciò che  fanno non costerebbe molto all’amministrazione, evidentemente troppo distratta da ben altri problemi.
Enrico Benaglia, 
Una notte leggera (olio su tela)
Su “Avvenire” del 13 gennaio 2016, in un articolo a firma di I. Sesana, si dava invece notizia di quanto succede in molte città europee. Ad Amsterdam  e Copenhagen (dal 1971) a Bilbao, Barcellona, Einfhoven, Friburgo, Vienna,  Dublino, Lubiana e Bolzano (città virtuosa italiana,) il traffico si sta riducendo in modo significativo: meno smog, meno inquinamento acustico, mezzi pubblici puntuali, strade più curate, calo degli incidenti stradali e soprattutto  piazze e strade che diventano luoghi di socialità e incontri. “Una sfida non da poco in città dove togliere i parcheggi o farli pagare solleva proteste e fa perdere voti”. Inoltre, per scoraggiare l’uso delle auto in centro, si è ridotto il numero di parcheggi in superficie, aumentando invece piste ciclabili ed aree pedonali.