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Giorgio La Pira sullo sfondo di Firenze. |
Notizia
di questi ultimi giorni è la causa di
beatificazione di Giorgio La Pira, amplificata anche da recenti incoraggianti
esternazioni di papa Francesco. Oggi a Firenze si terrà un importante convegno, già svoltosi ieri a Roma, relativo alla
presentazione dell'audiolibro su Giorgio La Pira.
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Il convegno odierno su La Pira,
Firenze, 28 maggio 2014 |
Notizie
come tante altre, che si perdono nel cumulo ridondante delle comunicazioni. Ma
il fatto decisivo - terminate le elezioni europee ed amministrative - che ci ha
convinto a proporre un post su G. La Pira, (fu parlamentare alla Costituente,
poi deputato, ma soprattutto fu Sindaco di Firenze dal 1951 al 1957 e dal 1961
al 1964), è la sua vita spesa integralmente per gli altri: le sue
convinzioni circa la pace universale (quella di Isaia II,1, del mutamento delle
armi in aratri), l’unità del mondo, il disarmo mondiale, la terra “una sola
casa” per una sola famiglia dei popoli; soprattutto la sua attenzione rivolta a
l’ “attesa della povera gente” e la sua azione in “difesa della povera gente”,
come recitano due suoi saggi apparsi su “Cronache sociali” nel 1950 e l’anno
dopo pubblicati dalla Libreria Editrice Fiorentina. Temi attualissimi per il
nostro neo sindaco ed i neoparlamentari europei.
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Giorgio La Pira, parlamentare
all'Assemblea Costituente. |
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La Pira con Aldo Moro e Giuseppe Dossetti
all'Assemblea Costituente. |
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Giorgio La Pira e Giuseppe Dossetti. |
Non tutto di La Pira può e deve essere condiviso: indubbiamente molte sue pagine sono
datate, anche quelle preconciliari di contenuto squisitamente religioso. Ma per noi rimane ammirevole ed esemplare la sua testimonianza di cattolico convertito a Cristo fino all’ultimo respiro.
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L'amicizia con Paolo VI. |
E rimangono
non solo esemplari ma per certi versi eroici - in
un periodo contrassegnato duramente dalla guerra fredda, dalle guerre in Corea
e in Vietnam, dalla paura collettiva di una terza guerra mondiale e di una
apocalittica catastrofe nucleare - la sua attenzione per i giovani, il suo
impegno per le persone ed i popoli diseredati, la sua ricerca indefessa della
pace universale, la sua volontà di fare di Firenze ( e noi lo vorremmo tanto
per Albenga!...) una città a misura di tutti e di ciascuno, una città-faro per
l’Europa ed il Mediterraneo, punto di incrocio e di incontro
di tutti i popoli...
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Convegno studentesco internazionale del 1962.
Qui La Pira è ripreso mentre parla
una ragazza nigeriana. |
Due sono le prospettive
che animano La Pira Sindaco e cittadino del mondo: la prospettiva del lontano e
del vicino, l’attenzione alle cose
grandi e l’amore per le piccole
cose quotidiane mai banali, in un intreccio continuo tra sguardo rivolto verso
il mondo e sguardo concentrato sulla città.
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Il libro di La Pira da cui sono tratte
le riflessioni di questo post. |
In un pianeta lacerato e diviso, oscillante tra speranza e fiducia da una parte e rassegnazione
e disincanto dall’altra, riproporre alcune sue riflessioni come Sindaco e
cittadino del mondo, tratte da un suo libro forse non a tutti noto (Lettere alle claustrali, Vita e Pensiero,
Mi, 1978) può essere momento di riflessione per ognuno di noi e – chissà – di
ispirazione per i nuovi amministratori della nostra città.
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Convegno studentesco internazionale del 1962. |
Utopie? Per G. La Pira assolutamente no; per me e mia moglie,
a distanza di 36 anni, un respiro di speranza. Speranza per la futura Europa ed
anche per Albenga. L’augurio è che i parlamentari europei e, qui da noi, il
nostro sindaco - ognuno con la sua libera e creativa passione - non siano da
meno nel rispondere alle necessità dei nostri tempi.
Lo
sguardo rivolto al mondo …
L’umanità chiede pane, lavoro, elevazione sociale.
Nel 1953 alla
domanda “Cosa chiedono oggi questi uomini?” rispondeva semplicemente: il “pane”
di ogni giorno, tutto il “pane” necessario per alimentare in ogni senso l’umanità;
il lavoro, un bilancio familiare umano,
che consenta una nutrizione sufficiente, una abitazione pulita, un vestiario
adeguato; una elevazione sociale, politica e culturale proporzionata, in
qualche modo, alla dignità umana. Nella piena e lacerante consapevolezza
che due terzi della popolazione mondiale erano privi di ciò
che è essenziale alla vita più elementare dell’uomo (cfr. cit. pp. 32-33).
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L'impegno per la pace
durante il periodo della guerra fredda. |
Convegno di amicizia e pace di tutti i sindaci delle capitali del
mondo.
Nel 1955, in piena guerra fredda, ha luogo a Firenze il Convegno dei sindaci delle capitali
di tutto il mondo. Sono presenti ben 37
capitali: da Washington a Mosca, da Parigi,
Londra e Bonn a Varsavia, Praga, Budapest, Bucarest, Praga, Karaki, Nuova Delhi, Pekino, Tirana, Bagdad,
Vientiane, Colombo, Riad, Saigon, Tokyo… “Sono spezzate tutte le cortine per un
convegno di amicizia, di speranza e di pace!” (pp. 98-102)
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Riunione dei sindaci
delle capitali del mondo. |
Lo
sguardo rivolto alla città ed ai giovani…
Idee fondamentali per una politica della città…
Alle elezioni del 1961 Egli definisce le linee di “Una
politica congeniale a Firenze”. La prima preoccupazione è data dalle famiglie
senza casa. “Bisogna, dunque, costruire le case, le case, che sono il domicilio
sacro della persona e della famiglia! Ma come costruirle? In maniera
disordinata, senza un principio animatore? No”. Occorre una politica sociale “che salvaguardi ed accresca la bellezza di
Firenze, che cementi l’intima unità del suo popolo (eliminando la
disoccupazione e la miseria, elevando ed estendendo il sistema assistenziale,
costruendo le scuole, curando lo sport, lo spettacolo e così via”. Soprattutto occorre far prendere più propria coscienza al popolo
fiorentino della vocazione e missione di Firenze, e procedere arditamente nell’opera
di irradiazione di pace.
Ecco allora il terzo Colloquio
Mediterraneo, il nuovo Convegno dei Sindaci delle città capitali del
Mediterraneo e dell’Africa nera, il
“gemellaggio” fra Firenze (vertice della civiltà cristiana) e Fez (vertice
della civiltà araba-islamica), la creazione del centro di incontri e di studio
fra i giovani "più pensosi e responsabili dei paesi mediterranei, il VI Convegno
per la pace"... (pp. 240-265, passim)
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Giorgio La Pira si rivolge ai giovani. |
I giovani
per la pace, il disarmo, la libertà di ogni popolo.
Nel 1964 promuove un convegno internazionale giovanile sul disarmo
e sulla pace. A conclusione invita tutti i partecipanti a firmare un documento da lui redatto: una sorta di patto che le generazioni nuove di
tutti i popoli della terra idealmente
presenti a Firenze stringono tra loro
per camminare insieme, da fratelli,
verso le frontiere nuove del mondo. Eccolo: “Le generazioni nuove di tutti i popoli della terra convenute a Firenze
alzano dalla terrazza di Palazzo Vecchio il loro sguardo pieno di speranza
verso le nuove frontiere storiche del mondo - le frontiere della pace,
dell’unità, della libertà, della elevazione spirituale e civile di tutte le genti
- e si impegnano di attraversarle
insieme e di costruire insieme la nuova, universale, pacificata e fraterna casa
degli uomini.” (pp. 465-466)
Dai, Albenga, provaci anche tu!
(Giorgio La Pira, Lettere alle
claustrali, Vita e Pensiero, Milano,1978).
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Giorgio La Pira. |
Per chi fosse interessato si rimanda ai seguenti link:
giorgiolapira.org
www.lapiraperlascuola.org
www.fondazionelapira.org
Chi
desidera intervenire può andare qui sotto su "commenta come", nel menù a
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