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Visualizzazione post con etichetta Valériane Leblond. Mostra tutti i post
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sabato 30 settembre 2017

Il kit dell'esistenza.

🖋Post di Rosario Grillo 
🎨Immagini delle illustrazioni di Valériane Leblond (qui il sito).
 
Valériane Leblond, 
La fine di un bel giorno

“Un lavoro distrae, una famiglia armonizza, una casa rassicura, il nulla distrugge...”
Compendio di vita normale!
Norma Follina  è l’autrice di queste righe, utilizzate per descrivere il trascorrere delle giornate di una persona che è entrata nel tunnel di una crisi che va inavvertitamente scivolando in un cammino di annientamento.
Esaminiamo i fattori che vi compaiono.

Valériane Leblond, 
Attività
🌟LAVORO.
Strano effetto che gli si attribuisce: distrae.
Non si intende una distrazione da “divertissement”, ma una specie di leggera nuvola di sollievo.
Di solito, al lavoro è correlata la sensazione di pesantezza, di fatica, anche di intollerante peso.
Qui invece è leggerezza, quasi una carezza, certo un sollievo.
Mi sovviene in proposito l’utopia di un lavoro (quasi artigianale) nei cosiddetti falansteri, concepiti per fini di socialismo, da Fourier.
Ed accosto allora la funzione di rasserenamento che idealmente i giovani precari di oggi possono allegare al lavoro, quando c’è, al lavoro desiderato.
Vengo spinto ad aggiornare il mio concetto di lavoro. Io gli ho sempre riconosciuto una relazione strettissima, inscindibile, con l’essenza tipica dell’uomo. Connotato della sua abilità nel fare: ad inventare, creare nell’ordine naturale nel pieno rispetto del mandato biblico.

martedì 11 luglio 2017

La fine degli esami.

Post di Rossana Rolando
Immagini dei dipinti di Valériane Leblond (qui il sito).


 “Chi non ama la vita
non ha pazienza con essa”
(R. Guardini, Virtù. Temi e prospettive della vita morale)

L'ora di lezione.
Valériane Leblond
Ho terminato - come commissaria interna di Storia e Filosofia - gli esami “di maturità” del Liceo classico: la conclusione di un ciclo per la quinta in cui ho insegnato dall’inizio del triennio.
Nel momento di sintesi, che è l’esame di stato, si raccoglie tutto un mondo di ore e ore trascorse in una precisa classe, con determinati singoli volti, nella quotidianità prosaica di attimi che si vivono senza poter sapere se lasceranno un segno e quale. L’ora di lezione, per quanto frutto di preparazione e non d’improvvisazione, è imprevedibile nei suoi effetti: troppe le variabili soggettive e oggettive di cui non si dispone.

 Vivete ora le domande”
(Reiner Maria Rilke, Lettere a un giovane poeta).