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giovedì 3 luglio 2014

La sfiducia crescente nella scuola. La diagnosi del Censis.




Ho notizie da darvi ...
In questi giorni, in modo per la verità molto sommesso ed un po’ troppo discreto, i media ci hanno dato notizia della XXVI edizione del tradizionale appuntamento di riflessione di giugno del Censis, dedicato  a «i vuoti che crescono: vuoto della sfiducia crescente nella scuola».
... per la verità... 
notizie non molto allegre...

... parlo della scuola...
1. Sfiducia nella scuola come strumento di mobilità sociale. 
Oggi la scuola garantisce sempre meno opportunità occupazionali e non aiuta gli alunni provenienti da famiglie svantaggiate a migliorare la loro posizione sociale. Mentre l'abbandono scolastico tra i figli dei laureati è marginale (il 2,9%) e tra i figli di diplomati limitato (7,8%), sale invece al 27,7% (quasi uno studente su tre) se i genitori hanno frequentato solo la scuola dell'obbligo. Al primo impiego solo il 16,4% dei giovani  nati tra il 1980 e il 1984 è salito nella scala sociale rispetto alla famiglia di provenienza.   
E ad Albenga?

Dicono che la scuola non aiuta 
a migliorare la posizione sociale...
... si va indietro come i gamberi...
2. Sfiducia sin dall'asilo.
Il rapporto fiduciario tra famiglie e sistema scolastico  è oggi largamente compromesso  a causa  della carenza di posti disponibili, scarsità di risorse finanziarie, aumento dei costi da sostenere per rette e servizi di mensa, incapacità di rispondere ai bisogni quotidiani di materiali didattici e logistici. Solo il 55% dei comuni italiani ha attivato servizi per l'infanzia (asili nido e servizi integrativi) e solo per il 13,5% dell'utenza potenziale. Nei capoluoghi di regione la domanda insoddisfatta è pari al 35,2%. I comuni peggiori sono Palermo (71,9% di domanda insoddisfatta) e Roma (67,3%), mentre i migliori sono Torino (100% di domanda soddisfatta) e Milano (95,1%).   
 E ad Albenga?

Dicono che la scuola pubblica 
è senza risorse...
3. Sfiducia che favorisce gli abbandoni scolastici. 
Nell’arco dell’ultimo quinquennio delle superiori risulta "disperso" il 27,9% degli studenti, pari a circa 164mila giovani. La scuola statale ha perso nel giro di 15 anni circa 2,8 milioni di giovani, di cui solo 700.000 hanno poi proseguito gli studi nella scuola non statale o nella formazione professionale, oppure hanno trovato un lavoro. L’11,4% degli studenti abbandona gli studi tra il primo e il secondo anno, e un altro 2,5% tra il secondo e il terzo anno. Nel 2013 il 77,9% dei giovani italiani 20-24enni risultava in possesso di un diploma, contro una media europea  più alta, pari all’81,1%. L’uscita precoce dai circuiti scolastici riguarda il 31,2% degli studenti i cui genitori svolgono professioni non qualificate, contro appena il 3,9% di quelli con genitori che svolgono invece professioni qualificate.  
E ad Albenga?

Dicono che la scuola non riesce 
ad aiutare... ad includere...
 4. Sfiducia nell’università che perde iscritti. 
Tra i 30-34enni italiani i laureati sono il 20,3% contro una media europea del 34,6%. L'andamento delle immatricolazioni è calato significativamente: nel 2011/12 si sono registrate circa 9.400 immatricolazioni in meno (-3,3%) rispetto all’anno precedente. Il tasso di passaggio dalla scuola all’università tra i 18-19enni è sceso dal 50,8% del 2009/10 al 47,3% del 2011/12.  Nel 2011/12 ha abbandonato gli studi tra il 1° e il 2° anno il 15,4% degli iscritti alle lauree triennali e il 10% degli iscritti alle lauree a ciclo unico. Solo uno studente su quattro arriva a conseguire il titolo alla fine dei tre anni canonici e il 43,6% si laurea in un corso diverso da quello di immatricolazione. Chi può va a studiare all’estero alla  ricerca di un’offerta di qualità migliore e di maggiori opportunità sia occupazionali sia di realizzazione sociale che non trova in Italia. Tra il 2007-11 gli studenti italiani iscritti in università straniere sono aumentati del 51,2%, da 41.394 a 62.580.    
E ad Albenga?
Dicono che è diminuito 
il numero dei laureati ...
5. Sfiducia nel rapporto insegnanti-genitori. 
Aumentano i ricorsi al Tar: nel 2012 sono stati 1.558, 17,1% in più rispetto all’anno precedente. Solo il 10% dei genitori partecipa alle elezioni degli organi collegiali. L’atteggiamento ormai prevalente tra il personale, a detta dei dirigenti scolastici,  è la demotivazione e la sfiducia, cui si contrappone lo scarso atteggiamento collaborativo  delle famiglie.
Dicono che non c'è collaborazione 
tra genitori e insegnanti ...

Io dico...
... bisogna rimettere la scuola al centro...
... la scuola vera...


Il caso del TAR del Lazio.
C’è qualcosa da commentare? Sì. Il sottoscritto, un tempo preside dichiaratamente e volutamente “buonista”, è rimasto esterrefatto alla notizia della sentenza del  TAR del Lazio che ha dichiarato illegittima  la decisione di un liceo classico romano di respingere uno studente con 3 in matematica, 3 in fisica e 3 in storia dell’arte. Motivazione: non sono carenze gravi, perché non caratterizzano il percorso umanistico!
Forse anch’io avrei fatto di  tutto per tamponare un’inevitabile, a mio avviso, bocciatura e, se  mai ciò fosse avvenuto, sarebbe stata in ogni caso una scelta responsabile del consiglio di classe (immagino a maggioranza), strettamente legata a motivazioni riguardanti la storia personale dell'alunno, il suo  processo evolutivo, i suoi livelli di partenza e le sue potenzialità anche rispetto alla classe di appartenenza,  la sua personalità, il suo contesto sociale e familiare.
L’impressione che se ne ricava è  che i giudici del Tar conoscano a tavolino i giovani  più dei docenti stessi  e siano qualificati esperti in fatto di valutazione pedagogica e didattica. Altra impressione che se ne ricava è che considerino il sapere un aggregato di monadi e la cultura un quid  a comparti stagno: pertanto è illegittimo considerare il sapere e la cultura diversamente. Una sentenza arbitrariamente ideologica?  Non lo so, a chi di dovere (ad es. al Consiglio di Stato) l’ardua sentenza. So però che nel generale disorientamento sociale e vuoto culturale è ormai prassi  da parte di chi  ha potere arrogarsi funzioni di supplenza: nel caso nostro non solo e non tanto legittimamente e doverosamente giudicare le contraddizioni  formali, ma entrare nella sostanza e nel merito delle decisioni. Sono  “gli abusivi della cattedra”, come stigmatizza il Corriere della Sera del 30 giugno nel titolo dell’articolo di  G. Belardelli?
Il problema vero è che dietro questo ed altri consimili pronunciamenti c’è un fenomeno ben noto: la sfiducia e la perdita di credito sociale della scuola che spingono molti genitori “sindacalisti” (per lo più incapaci di gestire l’insuccesso dei propri figli e di valutare serenamente le proprie responsabilità) a scaricare tutte le colpe sulla scuola, affidandosi a compiacenti avvocati oppure, come a Cosenza, strapazzando direttamente la vicepreside.
Anche Albenga non è  stata e non è immune, ma – a parere mio - con una netta duplice differenza rispetto ad altre realtà territoriali.  Da una parte sono ancora tanti i  genitori che  intravedono nella figura del docente una persona autorevole  da rispettare, disposti a collaborare in un rapporto di reciproca fiducia.  Dall’altra vi é la stragrande maggioranza dei docenti (non tutti per la verità) colti, competenti, motivati, attenti ad ogni alunno quale persona irripetibile, pronti a raccogliere e rilanciare la sfida di una reciproca fiducia, viventi testimoni di un vivaio  fiorente di passioni educative in tutte le scuole ingaune. E la notizia che i media da  giorni diffondono circa la possibile abolizione dei Tar,  a cui il governo sembrerebbe metter mano, non riesce a rattristarmi …


Sono perplessa...

... molto perplessa ...
... e voi?

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domenica 25 maggio 2014

Elezioni, vignette, amari sorrisi.



Mi presento .... sono Thomas Nast ... 
molti di voi mi conosceranno ...
.... sono  il progenitore del fumetto americano ... 
il disegnatore di personaggi famosi come lo zio Sam ...
... o come Babbo Natale ...
... ho sostenuto il partito repubblicano ... 
nei tempi in cui era antischiavista...

... sono vissuto tra il 1840 e il 1902
e da quando, giovanissimo, 
ho iniziato a disegnare,
mi sono sempre battuto con la penna...

... mi hanno chiesto di scrivere due parole 
per chi vincerà le elezioni qui ad Albenga ...
... vi dico quello che ho sempre combattuto 
e denunciato con le mie vignette ...  
quello a cui un uomo politico deve saper dire no ...  
... no all'opportunismo di chi trae
il proprio vantaggio da ogni situazione, 
a scapito del bene comune ... 
... no all'interesse personale sovrapposto 
a quello pubblico ...
...no al dispendio dei soldi pubblici ...
... no all'intreccio tra politica 
e corruzione ... 
(Sapete chi era costui? Era Boss Tweed, funzionario ai lavori pubblici di New York e regista di un’organizzazione denominata Tammany Hall, collegata con il Partito democratico degli Stati Uniti, in grado di controllare la politica della città ricorrendo alla corruzione).

... no alla violenza, all'aggressione ... 
al divorarsi l'un l'altro ...

... no agli scheletri dentro gli armadi ...
... no all'ingiustizia dei due pesi 
e delle due misure ...

... no alla demonizzazione dello straniero ...
...semplicemente per rassicurare la gente ... 
per farla pagare a qualcuno ... 
(Guardate qui ... questo è sempre Boss Tweed,
il corrotto di prima, travestito da poliziotto ...).
... indiano ... cinese ... chiunque sia .... 
(Ve lo devo dire? Mi sono battuto
per gli indiani e i cinesi d'America).
... no alla segregazione ... 
(Sapete? Ho denunciato con la mia penna 
le malefatte del Ku Klux Klan).
... sì all'eguaglianza e alla libertà di tutti ...

... ecco il mio messaggio per voi ... 
ora me ne posso andare ...

... chiedo scusa a tutti per le mie vignette ... 
spero che nessuno si sia sentito offeso ...

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domenica 12 gennaio 2014

Gioco di società.

...esiste una leggerezza della pensosità, 
così come tutti sappiamo che esiste una leggerezza della frivolezza; 
anzi, la leggerezza pensosa può far apparire la frivolezza 
come pesante e opaca.
Italo Calvino, Lezioni americane.



Vogliamo concludere l’ultima serie di post proponendo un vero e proprio gioco di società, in auge in età vittoriana. Riportiamo le domande poste dalle figlie al loro padre, famoso e molto discusso  filosofo/politico vissuto nell’Ottocento, e le sue risposte. 
Ne  sveleremo l'identità ed il nome solo a gioco concluso, in un prossimo post.
Coloro che vorranno cimentarsi ad indovinare chi è il filosofo sono invitati ad  intervenenire  e saranno i benvenuti. 

 
Se vorranno inoltre provare a rispondere alle domande e comunicare sul blog le loro risposte, in accordo o in disaccordo con quelle del nostro  padre-filosofo,  sappiano che rigorosamente si tratta di un gioco fatto solo per gioco …



1.               La virtù che preferisci
.........La semplicità

2.               La qualità che preferisci in un uomo
.........La forza

3.               La qualità che preferisci in una donna
.........La debolezza

4.               La tua caratteristica principale
.........La determinazione

5.      La tua idea della felicità
.........Lottare

6.                La tua idea dell’infelicità
..........La sottomissione


7.               Il difetto che scusi di più
.........La credulità

8.               Il difetto che detesti di più
.........La servilità

9.               La tua occupazione preferita
.........Razzolare tra i libri

10.          Il tuo poeta preferito
.........Shakespeare, Eschilo, Goethe

11.         Il tuo eroe preferito
........Spartaco, Keplero

12.         Il tuo piatto preferito
.........Il pesce

13.         Il tuo motto preferito
.........De omnibus disputandum (bisogna mettere tutto in discussione)

14.         La tua massima preferita
….... humani nihil a me alienum puto (non c’è niente di umano che mi sia estraneo).
Chi desidera intervenire può consultare il post del 22/10/13 oppure semplicemente andare qui sotto su "commenta come", nel menù a tendina selezionare "nome/URL", inserire solo nome e cognome e cliccare su continua. Quindi può scrivere il proprio contributo sul quale rimarrà il suo nome ed eventualmente, se lo ritiene opportuno, può lasciare la sua mail.

venerdì 3 gennaio 2014

Il giullare che è in noi.




Giocare al cerchio semplice ...



... a fare la candela ...


... a tirare i capelli ...




















... al serpente ....









... a fare la ruota con la sottana ...
Tutte le immagini riproducono particolari dell'opera di Pieter Brueghel il Vecchio, Giochi di bambini, qui sotto riportata.


Le citazioni sono tratte, secondo l’ordine di comparsa, da Eraclito, fr. 52, Umberto Eco, Sugli specchi e altri saggi: il segno, la rappresentazione, l’illusione, l’immagine; Friedrich Nietzsche, La gaia scienza, Jürgen Moltmann, Sul gioco.


Chi desidera intervenire può consultare il post del 22/10/13 oppure semplicemente andare qui sotto su "commenta come", nel menù a tendina selezionare "nome/URL", inserire solo nome e cognome e cliccare su continua. Quindi può scrivere il proprio contributo sul quale rimarrà il suo nome ed eventualmente, se lo ritiene opportuno, può lasciare la sua mail.