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Visualizzazione post con etichetta referendum 4 dicembre. Mostra tutti i post
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venerdì 9 dicembre 2016

Referendum: e adesso?

🖊 Post di Gian Maria Zavattaro e Rossana Rolando.

🎨 Tutte le immagini sono relative a dipinti di Ludolf Bakhuizen, pittore olandese vissuto tra il 1631 e il 1708, specializzato in vedute di mare, con tempeste, naufragi e bufere: fenomeni naturali e insieme metafore di situazioni esistenziali, raffigurazioni realistiche e nello stesso tempo visioni allegoriche di fasi della vita e della storia.
 
Ludolf Bakhuizen,  
Pescherecci e vascelli costieri 
col maltempo
Molte persone che conosciamo ed apprezziamo per il loro gratuito impegno sociale politico e culturale hanno votato diversamente da noi al referendum, ognuno esercitando la responsabilità del suo essere libero. Tra loro anche molti cari amici, con i quali abbiamo condiviso e condividiamo  idee, valori, speranze, impegno sociale e cura degli altri.  
Con loro ancor più condividiamo sconcerto, amarezza ed apprensione per le tonalità emotive che hanno caratterizzato la campagna elettorale e soprattutto per la persistente becera esultanza  di alcuni venditori  di non  innocue parole per quanto vuote, spacciatori di panacee politiche, scippatori  di consensi viscerali.
Ludolf Bakhuizen, 
Il naufragio
Se  con alcuni amici non concordiamo sul fatto che l’Italia sia scampata da una riforma considerata pasticciata, se continuiamo a ritenere che si sia persa l’unica possibile realistica occasione, concordiamo che la riforma della seconda parte della Costituzione rimane un’esigenza reale. Soprattutto condividiamo la convinzione che  una sinistra divisa e lacerata al suo interno esce comunque perdente e  non può far  felice nessuno.

sabato 26 novembre 2016

Si e no al referendum: confronto.

📣 👬 Post a due voci: la prima di Rosario Grillo, la seconda di Gian Maria Zavattaro.
🎨 Le immagini sono tutte relative a dipinti del pittore polacco - francese Louis Marcoussis (1878-1941). Il cubismo, a cui l'artista aderisce convintamente, insegna che ogni oggetto è una composizione, in quanto frutto dell'attività costruttiva della mente e della mano. Perciò le figure di questo post accompagnano la discussione sulla scelta che siamo chiamati a compiere il prossimo 4 dicembre 2016, nella consapevolezza che, anche da essa, dipende la formazione della realtà futura.

🗨 Rosario Grillo: IO DICO NO.
Louis Marcoussis, 
Costruzione con una mano
Nel pieno rispetto del progetto condiviso da me e da Gian Maria: informare gli elettori sul referendum senza alcuna alterazione di tono, con la garanzia del terreno comune della democrazia, modellata anche con il contributo indispensabile del Personalismo cattolico, voglio provare ad argomentare le convinzioni che mi portano verso il No.
🔻 Dev’essere un punto fermo il fatto che si tratta di una materia costituzionale.
La Costituzione è il “patto generativo” di quell’associazione di persone che si chiama Stato.
(Qui un inciso filosofico: tra lo statalismo hegeliano, più o meno imbevuto di liberalismo, e l’anarchismo, propendo per una mediazione tra spinta dal basso: le persone, ed è fondamentale, e spinta dall’alto: quella della cifra giuridica delle Istituzioni. Entro la cui sfera si muove lo Stato di diritto).
Louis Marcoussis, 
Composizione con conchiglia
A questa stregua, la scelta non può non preoccuparsi di salvaguardare l’“unità dell’associazione” (appunto per questo il quorum richiesto per l’approvazione  parlamentare di una modifica costituzionale è elevato).
🔻 Secondo asse portante della mia argomentazione è la virtù del parlamentarismo. In esso si racchiude il “tesoro” della democrazia (intendo la democrazia realmente possibile, incistata sulla rappresentanza).
Chi ha seguito il dibattito sorto dalla enunciazione su una parentela stretta tra democrazia ed oligarchia (fatta da Eugenio Scalfari), può essere caduto  in inganno, non comprendendo che vi era nascosto un addentellato “Elitistico” (teoria delle elite di Gaetano Mosca).

mercoledì 23 novembre 2016

Referendum, la nostra sintesi informativa.

📝Post di Rossana Rolando, Rosario Grillo e Gian Maria Zavattaro.  
🎨 Tutte le immagini dei dipinti di W.M. Harnett, pittore irlandese-statunitense vissuto tra il 1848-1892, sono state inserite in questo post per i soggetti che esse rappresentano: libri, penne, giornali, lettere, strumenti musicali... Tutti, nel loro nitido realismo, sono simboli di riflessione, di studio, di calma silenziosa e pensante.

William Michael Harnett, 
Scrittoio
1879

Anche noi, in questo e nel prossimo post, rifletteremo sul referendum, con sofferenza e non poche remore, visto il clima vergognoso ed infernale, che da settimane tutti noi respiriamo: attacchi e contrattacchi impietosi di chi, incapace di ascoltare gli altri, preso com’è da furore distruttivo fatto di superiore disprezzo, offende le nostre intelligenze e capacità di discernimento.
Ci sono “sì” e “no” che ci paiono  frutto di fanfare di pancia  pro o contro, di reciproche demonizzazioni e rese dei conti, di intollerabili personalismi, di rinuncia a pensare e far pensare in nome dell’ipse dixit, di ideologismi che paventano scenari apocalittici nel caso di vittoria dell’avversario. Sintomi di una generale crisi, troppo profonda per liquidarla con vuote accuse ed offensivi appellativi  che si pretendono stroncanti: ci paiono solo liquidi “topoi koinoi” oggi tanto di moda: “populista, antidemocratico, reazionario, fascista…” e via dicendo. Tutto ciò  da entrambe le parti.
William Michael Harnett, 
Emblemi di pace, 
1890
Ma ci sono - eccome! - i “no” pensati ed i “sì” pensosi, entrambi sempre sofferti e problematici. Sono questi no e questi sì che vorremmo mettere in evidenza, non senza condizioni e prese di distanze:
- non siamo contro nessuno, siamo per un’Italia migliore ed il voto di ciascuno di noi  sarà decisione personale  che ognuno consegnerà all’urna. Per quanto ci conosciamo, non voteremo nello stesso modo, ma voteremo fidando ognuno nella libertà dell’altro, uniti nel caso specifico da “concordia discorde.