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Perché un Liceo musicale? |
Il Consiglio Comunale di Albenga
ha deliberato, per quanto di sua competenza e su istanza della minoranza,
l’istituzione in città del Liceo musicale. La delibera è stata approvata
all’unanimità, anche se offuscata dal fastidioso teatrino di reciproche accuse
e dichiarazioni di primogenitura (“albo signanda lapillo” negli
annali della storia ingauna!). Bella cosa l’unanimità, che mi ricorda
vecchie e recenti delibere relative al polo scolastico…
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...un'approvazione unanime ... |
Poi l’intervento su facebook –
che condivido pienamente – del Sig. Tommaso Giulla, alunno del Liceo G. Bruno e
rappresentante degli Studenti, mi ha invogliato a esternare su
questo blog interrogativi che mia moglie ed io condividevamo con una ristretta
cerchia di persone.
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...alcuni interrogativi ... |
Premessa l’urgenza della
questione logistica sulla quale il rappresentante degli studenti ha insistito,
gli interrogativi sono questi: che cosa comporta per un Liceo l’indirizzo
musicale? Che cosa significa un Liceo musicale per una città ed il suo territorio,
per gli uomini e le donne che vi abitano e soprattutto per le giovani
generazioni? Quali realistiche concrete opportunità può offrire a breve,
medio e lungo termine? Quale progetto culturale e territoriale di grande
respiro presuppone?
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... per guardare lontano ... |
Il Liceo G. Bruno di Albenga
tentò di rispondere a queste domande nel 2005 e nel 2008, quando richiese
formalmente e reiteratamente a Regione e Ministero il Liceo musicale (e coreutico) insieme ad
altri indirizzi liceali. Le richieste furono precedute da due indagini
conoscitive, volte a verificare a 360 gradi quali nuovi indirizzi si
ritenessero utili e necessari per il territorio ingauno.
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... a partire dal territorio ... |
I questionari
coinvolsero ripetutamente le scuole elementari e medie del territorio
(genitori e docenti) e tutti gli amministratori locali territoriali, i
sindacati, le associazioni culturali professionali e lavorative significative.
I corposi dati pervenuti da docenti e genitori furono a suo tempo
esemplarmente e rigorosamente elaborati e resi pubblici dal prof.
Mauro Basso, riconosciuto esperto in materia. Amministratori ed associazioni, pur con alcune lodevoli eccezioni, brillarono invece per il loro assordante silenzio. Anche i competenti uffici ministeriali e
regionali non si degnarono di accusare ricevuta. Evidentemente i tempi non
erano maturi. Oggi i tempi sono mutati, sono cambiate le persone (o le loro precedenti opinioni), gli interessi, le esigenze,
le sensibilità, le valutazioni.
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..oggi ... i tempi
sono politicamente mutati ... |
Rimangono comunque gli
interrogativi iniziali che credo si possano sintetizzare in una semplice cruda
domanda: merita Albenga il Liceo musicale (e coreutico)?
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... ma gli interrogativi rimangono aperti ...
merita Albenga il Liceo musicale? |
Lo merita sicuramente il “G.
Bruno”: basta semplicemente considerare l’impegno quotidiano profuso
dalla Preside prof.ssa Barile, dai Docenti, dai Rappresentanti dei Genitori e
degli Alunni; basta prendere atto della crescita delle iscrizioni ed in
particolare del lusinghiero decollo del Liceo artistico,
scommessa ampiamente vinta dal Liceo e dalla Città.
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..lo merita sicuramente il Liceo G. Bruno... |
Ma lo merita la città? Non lo so,
a meno che ci si limiti ad uno splendido fiore all’occhiello che
potrebbe nel tempo trasformarsi in un gravoso insostenibile peso. Come
ogni istituzione scolastica (sia essa pubblica statale o paritaria) anche
il Liceo musicale è un dono offerto alla città, ma un dono che, se
non lo si vuole subito perdere o deteriorare, deve immediatamente
trasformarsi in meritoria progressiva continua conquista, definita
sia da una sinergia di interventi, in base ai ruoli ed alle competenze di ognuno, sia
soprattutto da un condiviso progetto culturale e formativo non
improvvisato né abborracciato, da parte della città e del territorio.
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...ma la città è in grado di conquistare
il dono di un Liceo musicale?... |
Qual è questo progetto territoriale ad Albenga? Quali le priorità dichiarate e
praticate, a cominciare dal polo scolastico, chiarendone una volta per tutte la
consistenza? Quali le priorità di fattibilità?
Mi pare che lo studente del G.
Bruno abbia lucidamente riportato ed elencato le condizioni e gli interventi
necessari da parte della città e del territorio per rendere vivo ed
operante il Liceo musicale. Io mi permetterei di sottolineare l'urgente necessità
della creazione di un circuito “città-musica-territorio”, fatto di azioni (non
mozioni) atte a coinvolgere tutta la cittadinanza in forme di reciproca
permanente educazione culturale, che sola può garantire il salto qualitativo di
civiltà di un territorio che vuole e deve rimanere fondamentale centro
ortofrutticolo ma anche vuole divenire città d’arte e di musica.
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... è in grado di aprirsi all'arte ...
alla musica? |
Il
che significa aprire la comunità al sublime, alle armoniche celestiali
dimensioni della poesia lirica e della musica (qualsiasi vera musica, classica e moderna, vocale,
strumentale, persino virtuale...), la cui protettrice
nella mitologia greca era "colei che rallegra", la musa Euterpe (dal gr. Ευτέρπη).
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... è in grado, la città, di rallegrarsi?... |
Del resto, si sa, l'arte
musicale era l’unica arte alla quale Platone attribuiva un giudizio positivo in
quanto gli appariva la sola a non essere "imitazione
dell'imitazione", ma indiscussa manifestazione di libertà
e di creatività.
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...è in grado di lasciar spazio
alla creatività? ... |
E’ indubbio: non c’è tempo
da perdere, ma non solo e non tanto perché l’urgenza del Liceo musicale è
dettata dal fatto che altrimenti altre città concorrenti ce lo ruberebbero,
in una logica a me del tutto ostica del “mors tua vita mea”. Non si
tratta neppure di confidare esageratamente sul sostegno strumentale
e transitorio di poche o tante famiglie interessate per i loro figli, sostegno che
oggi c’è e domani chissà.
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... è in grado di lasciarsi coinvolgere? ... |
La vera urgenza è quella di
costruire da subito e poi pazientemente nel tempo un nuovo habitus quotidiano:
la convinzione vissuta di tutti i cittadini, a partire dagli
amministratori ed associazioni locali, di un Liceo musicale ed una città
in corrispondenza biunivoca di amorosi sensi.
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... è in grado la città di sognare?... |
Altrettanto indispensabile e
determinante è il coinvolgimento più ampio possibile almeno del territorio
savonese ed imperiese perché il Liceo non sarà solo per coloro che risiedono
in città e dintorni, che non garantirebbero da soli la stabilità
dell’utenza e quindi dello stesso Liceo musicale.
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...un Liceo musicale aperto ... |
E’ un’operazione culturale non da
poco per la quale non so quanto sia disposta a giocarsi la presente
amministrazione, nella sua maggioranza e minoranza: unico criterio di verità
saranno i fatti e le promesse mantenute.
Se noi cittadini non siamo
convinti dell’urgenza di questo virtuale e permanente circuito, se non
esigiamo una buona volta che si passi dalle mozioni rituali alle azioni concrete volte a dimostrare nella concretezza il preminente
valore culturale, civile, educativo e formativo della scuola (e, nel nostro caso, della scuola di musica) non solo per i giovani ma per tutti noi
e per la nostra vita quotidiana, non illudiamoci, il Liceo musicale avrà
vita stentata e breve.
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...ma è necessario credere
nella scuola... |
Immagino che tutti conoscano la
favola della cicala canterina ed “il mito delle cicale” offertoci da Platone proprio in riferimento alla musica. Forse ad ognuno di noi tocca
scegliere tra due modalità di vivere la città e la musica proposte dalla favola e dal mito. La favola ci presenta la cicala chiacchierina e chiacchierona che non
combina nulla ed alla fine rischia di far morire d’inedia se stessa e, aggiungo
io, la città.
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... scegliendo tra la cicala chiacchierina
e chiacchierona ... |
Il mito (Fedro, 259) ci esorta a non lasciarci incantare dal “canto” di nessuno, anche se apparentemente delizioso,
ma di ascoltarlo ed utilizzarlo in modo libero e critico, avendo in mente il presente ed il
futuro della città, umilmente ma fermamente convinti che, se si vuole davvero
meritare il dono del Liceo Musicale, “per molte ragioni nel mezzogiorno bisogna
parlare e non dormire”. Io preferisco quest’ultimo, dove il dono si
trasforma in conquista.
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.. e il parlare motivato e responsabile... |
“E inoltre mi sembra che in
questa soffocante calura le cicale,
sopra le nostre teste,
cantando e discorrendo tra di loro
guardino anche noi. Se,
allora, vedessero che anche noi due,
come la maggior parte della
gente nel mezzogiorno,
non discorriamo, ma
sonnecchiamo e ci lasciamo incantare
da loro per pigrizia del nostro
pensiero,
ci deriderebbero giustamente
considerandoci schiavi
venuti da loro per dormire
in questo rifugio, come pecore
che trascorrono il pomeriggio
presso una fonte.
Invece, se ci vedono
discorrere e navigare,
passando davanti alle Sirene non
ammaliati,
forse ci ammireranno e ci daranno
quel dono
che gli dei possono dare agli
uomini ….”
(Fedro, 259)
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