Iscriviti ai Feed Aggiungimi su Facebook Seguimi su Twitter Aggiungimi su Google+ Seguici tramite mail

Iscriviti alla nostra newsletter!

Visualizzazione post con etichetta Fabio Magnasciutti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Fabio Magnasciutti. Mostra tutti i post

venerdì 9 aprile 2021

Scuola, linguaggio verbale e non verbale. Anche in Dad.

Post di Gian Maria Zavattaro
Immagini delle illustrazioni di Fabio Magnasciutti (qui il sito instagram).
 
Fabio Magnasciutti
Possono-debbono i docenti coltivare la loro vocazione di educatori e non solo di trasmettitori di nozioni culturali anche nella Didattica a distanza (cosiddetta Dad)? Possono ravvivare con autorevolezza autentici legami relazionali con gli studenti? 
Sì, e proprio in questo tempo segnato da covid e da tante contraddizioni inquietudini tensioni disagi sofferenze e speranze. 
Giorno per giorno il docente può confermare-ravvivare la sua autorevolezza non solo grazie alla padronanza della materia che insegna ma al modo di in-segnare e di comunicare, nel remoto, la relazione con la classe e con ogni singolo alunno. Relazione strutturata su modelli non autoritari: vocazione che rispetta ogni diversità, accoglie e valorizza la pluralità di capacità conoscenze fragilità carismi di ciascuno.
 
✴️ Chi è il docente autorevole?
- il testimone di autenticità e di congruenza, propositore di un inedito modello esperienziale che lui/lei stesso/a vive, intriso del gusto di promuovere criticamente autentiche relazioni nel remoto contesto scolastico.
- colui/lei che conosce e rispetta la pluralità dei comportamenti, ideologie, valori manifesti o sottesi di ogni studente nella sua irripetibile identità e sa decifrarne le invocazioni tacite o dichiarate.
- colui/lei che facilita relazioni autentiche, persuade, non seduce, non manipola, semplicemente metacomunica, cioè continuamente comunica sulla comunicazione.

sabato 12 ottobre 2019

Ironia, satira o sarcasmo?

Post di Gian Maria Zavattaro
Immagini delle opere di Fabio Magnasciutti (qui il link del sito).


 “Numquid redditur pro bono malum? 
Si potrà forse ripagare il bene con il male?”
(Geremia 18,20).

Fabio Magnasciutti
In questi nostri tempi “di magnifiche sorti e progressive”  mi pare che tutti noi si viva in un labirinto di confusioni linguistiche, con le conseguenti falsificazioni e fraintendimenti. Parole quali ironia satira sarcasmo vengono usate non sempre a proposito, assumono significati polivalenti e perdono la loro originale identità: confusione non solo linguistica tra termini disinvoltamente formulati, coniugati e piegati a cavalcare i  più svariati atteggiamenti.
Amo l’ironia, mi piace la satira perché le associo ad emozioni e sentimenti che condivido: misura limite pudore amore indulgenza tenerezza sincerità rimprovero pianto pietas, velata collera di melanconia.
Aborro il sarcasmo che associo alla farsa aggressiva, l’irrisione arrogante, superba derisione, immodesta sfrenatezza e tragicomico narcisistico delirio d’onnipotenza.