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La Liguria in ginocchio ...
(immagine tratta da Riparte il futuro,
Petizione diretta a Claudio Burlando,
Presidente della Regione Liguria) |
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Zona di Albenga. |
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Zona di Albenga, i danni alle coltivazioni. |
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Zona San Fedele di Albenga, esondazione. |
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15 novembre 2014. |
“Io rido di un unico oggetto, l’uomo pieno di insensatezza,
vuoto di opere rette, puerile in tutti i suoi progetti, che sopporta senza
alcun beneficio prove senza fine, spinto dai suoi desideri smodati ad
avventurarsi fino ai confini della terra e nelle sue immense cavità… E non
sente alcun rimorso a dichiararsi felice, lui che fa scavare a piene mani le
profondità della terra da schiavi in catene, di cui gli uni muoiono sotto i
cedimenti di un terreno friabile, mentre che, interminabilmente sottomessi a quel
giogo, gli altri sopravvivono nel supplizio come in una patria. (…) Della
nostra madre terra si fa una terra nemica; essa, che resta sempre la medesima,
l’ammiriamo e la calpestiamo. Che risate, quando questi innamorati di una terra
estenuante e piena di segreti usano violenza a colei che hanno sotto gli occhi.
[…] Allora perché, Ippocrate, mi hai rimproverato di ridere? Non c’è uomo che
rida della propria insensatezza…”.(Ippocrate, Sul riso e la follia,
Sellerio, Palermo, 1991, a cura di Y. Hersant).
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N. Moeyaert, Ippocrate e Democrito. |
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Democrito viene spesso rappresentato
come il filosofo che ride del mondo e degli uomini ...
(J. Moreelse, Democrito, particolare) |
Il libro da cui è tratta la citazione è stato attribuito al
medico Ippocrate del V sec. a.C.
e si ricollega alla leggenda della pazzia ridente di Democrito (460-370 a. C.), il filosofo ridanciano
dalla proverbiale bruttezza, denunciatore di tutte le debolezze umane. Così lo
descrivono Orazio, Cicerone, Giovenale, Seneca…; così lo presentano i
busti marmorei a noi pervenuti e la famosa incisione di
Rubens.
_-_Essays_on_physiognomy%2C_Democritus.jpg) |
W. Blake, Democrito in una immagine
ripresa dall'incisione di Rubens. |
Come si può evincere dalla lettura, dopo circa 2.400
anni, nulla di nuovo sul fronte occidentale!
Questo “libro del riso e dell’oblio” assume oggi una
sua attualità, anche se al posto del riso forse sarebbe meglio il pianto
od entrambe le cose: ridere alla maniera di Democrito sull’insensatezza di chi
poteva e doveva prevenire i disastri; piangere per i drammi e la tragedia
di tante persone.
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... in contrapposizione al pianto di Eraclito ...
(J. Moreelse, Democrito ed Eraclito) |
Chi è pazzo? Il filosofo solitario che se ne è andato
a vivere fuori le mura o noi che facciamo finta di niente e digeriamo ogni
sopruso?
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Rubens, Democrito. |
Chi è il vero malato? Il Democrito di turno o la collettività, ingenuamente ansiosa
di guarirlo e di ritornare a farsi gli affari propri?
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Bramante, Eraclito e Democrito. |
Non so se il riso beffardo di Democrito si possa
considerare un’efficace terapia sociale, ma sicuramente è un genere di
riso e follia che non è il sorriso della pietà, della tenerezza, dell’umanità
caritatevole, dell’innocenza ospitale. E’ piuttosto il pianto di una democrazia
tradita, “alla mercé di cattivi coppieri”, come direbbe Platone.
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D. Velásquez, Democrito ride
dell'insensatezza del mondo. |
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