Iscriviti ai Feed Aggiungimi su Facebook Seguimi su Twitter Aggiungimi su Google+ Seguici tramite mail

Iscriviti alla nostra newsletter!

Visualizzazione post con etichetta presepe. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta presepe. Mostra tutti i post

sabato 23 dicembre 2023

I nostri auguri. Natale 2023.

Post di Gian Maria Zavattaro
Foto di Rossana Rolando,  riprese dal Museo dei Cappuccini, Genova (qui il sito).
 
AUGURI NATALIZI 
DI ROSSANA ROSARIO GIAN MARIA
 
Presepe, Museo dei Cappuccini, Genova
Immersi, come siamo, nel Natale visibile (caos profano di nenie e luminarie, di consumi, di rituali familiari e protocolli sociali) “c’è una domanda che non arriva a verbalizzarsi, che pare anzi fuori contesto rispetto allo scintillio dei messaggi augurali che ci scambiamo, ma che è forse il reale approccio al mistero dell’uomo e al mistero di Dio. La domanda è: Perché il Natale fa soffrire?” (1) Ci tornano in mente gli “auguri scomodi” di don Tonino Bello (2) tra gaudium e tristizia.
 
È il Natale invisibile dell’esclusione: il pranzo dei poveri o degli impoveriti, con qualche sorriso se offerto e gestito da S. Egidio o da Caritas, con il sorriso di accoglienza e fraternità dei volontari in un giorno in meno di solitudine ed uno in più di tenerezze - la solitudine degli anziani, dei malati soli negli ospedali, dei carcerati, delle persone abbandonate a se stesse - le disperazioni nascoste delle famiglie disastrate - gli indebitati, gli esodati, i falliti, i disoccupati, i senza casa, i profughi per terra e per mare, i marginali d’ogni categoria produttiva, i giovani arrabbiati...e nel mondo la strage degli innocenti. Grido di Rachele: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata perché non sono più” (3). Supplica del Papa: (“Fermatevi, smettete di uccidere i bambini”). Sono le guerre e la fame che mieteranno anche nei giorni natalizi le loro vittime.

giovedì 26 dicembre 2019

Presepe.

Post di Rosario Grillo.

Martina Peluso
Tu, l'al di là di tutto: come è possibile lodarTi?
Come potrà inneggiarti la parola? Nessuna parola, infatti, può esprimerti. Come ti contemplerà l'intelletto? Nessun intelletto, infatti, può percepirti. Tu solo sei ineffabile, poiché le parole a Te devono l'origine. Tu solo sei inconoscibile, poiché i pensieri a Te devono l'origine. Tutto canta Te, sia ciò che ha voce sia ciò che non l'ha. Tutto rende a Te onore, sia ciò che ha intelletto sia ciò che non l'ha.
Comuni sono i desideri di tutti gli esseri, comuni i gemiti che completamente circondano Te. Te supplica, con pietosa preghiera, il tutto. A Te si dirige un inno silente: lo pronunciano tutti gli esseri che intellettualmente contemplano ciò che Tu hai creato.
È solo per Te che tutto permane. È solo per Te che tutto cammina nell'universale moto. Di ogni cosa Tu sei compimento: Uno, Tutto, Nessuno, anche se non sei né unico né tutti. A Te è ogni nome: come chiamare Te, il solo che non si può nominare? Qual intelletto, figlio del cielo, penetrerà i veli che si stendono sopra le nubi?
Sii benigno, Tu, l'al di là di tutto: come possibile lodarti? (Gregorio Nazianzeno).

“La Vita infatti si manifestò (1,Gv.1,2).

Martina Peluso
Scrivere del presepe è pleonastico... è certamente ripetitivo quando, di recente, ne ha parlato il Santo Padre, dopo averlo celebrato nel luogo del primo presepe a Greccio, voluto da Francesco d’Assisi nel 1223.
Il Papa si è soffermato, anche, a lasciare una Lettera apostolica (Admirabile signum del 1 dic. 2019) per confermare l’evento e suggerire le sue considerazioni.
L’istinto contrario lancia il dubbio che l’iniziativa e l’insistenza siano a rimorchio della difesa che provocatori interessati e “tradizionalisti”, ancorati al passato e al dettato meramente dogmatico, da un po’ di anni, nella conflittualità della politica smarrita e delle “correnti agitate” che abitano la Curia, hanno intavolato sulla necessità del presepe.

martedì 22 dicembre 2015

La narrazione e il significato del presepe, con Gennaro Vallifuoco.

Riscoprire il presepe. Presentiamo l'immagine del dipinto La cantata dei pastori  di Gennaro Vallifuoco, artista che altre volte abbiamo citato e la cui attività seguiamo con sentita amicizia.

Gennaro Vallifuoco, La cantata dei pastori.
Come sempre non c’è nulla di scontato nelle opere di Gennaro Vallifuoco e un’immagine consueta come la Natività - all’interno della cultura religiosa cristiana - diventa, nelle sue mani e nei suoi sottesi intendimenti, qualcosa di nuovo che ci stupisce e ci interroga. Gli elementi della religiosità popolare ci sono tutti, sono lì davanti ai nostri occhi, riconoscibili e familiari: Maria, Giuseppe, il bambino, l’asino, il bue, la mangiatoia, la stella, gli angeli che allietano il cielo… Emergono però altri soggetti che non osserviamo abitualmente nelle icone della Natività. Ci chiediamo, quindi: perché spicca in primo piano la raffigurazione dell’Inferno, con Satana che precipita in acque plumbee e infuocate, o del Purgatorio, con le due persone che pregano tra le fiamme? Chi sono gli strani personaggi posti intorno alla Sacra Famiglia e le due figurine sullo sfondo?

sabato 6 dicembre 2014

Il Natale, per tutti e per nessuno. Video.



Giotto, Presepe di Greccio, 
Basilica superiore di Assisi.

Se l’Avvento è l’attesa della Redenzione segnata quasi 2000 anni fa dal paradosso dell’Incarnazione, il Natale è l’inizio di una rinascita, l’avvio della speranza nella fiducia della Promessa.

Presepe di St.Wendel 
Missionhaus.

Ma è per tutti il Natale? Penso di no: forse, come ogni anno ed ancor più quest’anno, è per tutti e per nessuno. Per tutti: coloro che sperano in una rinascita propria e di ciascuno; coloro che, credenti e non, pensano che ci si debba spendere per gli altri; coloro che hanno fame di giustizia e di pace; coloro che non lo conoscono o non potranno celebrarlo perché vittime di innumerevoli violenze, giovani disoccupati, periferie del mondo in rivolta, uomini e donne trattati come schiavi e schiave, fuggitivi che continuano a morire nel Mediterraneo, bambini sfruttati, affamati ed assetati d’amore. Per nessuno: carnefici  degli altri e di se stessi che si perdono nei deliri delle loro atrocità; corrotti e corruttori, scoperti e nascosti; ciechi e sordi  che si stordiscono nello spreco del consumo e nell’ipocrisia di giorni dove ognuno indossa la sua maschera carnevalesca per recitare insensati auguri con ritualità compulsiva, tutti genuflessi all’altare del consumismo e del mercato. 

Presepe croato.
E come si festeggeranno le festività natalizie? Penso che tutto sia legato al  modo di concepire il tempo di Natale. La risposta non è comunque semplice.

Presepe provenzale.
Le festività natalizie sono nel segno della speranza, della memoria e della rinascita, della gioia, dell’autenticità. E così si dovrebbero vivere  come momenti di incontro, di ospitalità, di accoglienza, di solidarietà. Dunque tempo privilegiato di gioiosità: “kairos” delle relazioni, offerta che si dona a se stessi, agli altri e, per il credente, a Dio.

Presepe napoletano.
Ed anche tempo di  convivialità dove, non più stranieri ma ospiti gli uni gli altri nella gioia sorridente dell’incontro agapico di ciascuno con tutti, si parla, si canta,  si assapora il piacere di comunicare, si gustano insieme i frutti della terra, pur nella velata consapevolezza che il dolore continua e continuerà a dilaniare il mondo.

Presepe peruviano.
Questa è la festa che auguriamo a tutti. Questo è il significato che attribuiamo al video che abbiamo scelto, in cui non a caso non ci sono poesie o musichette natalizie, ma sfilano invece i volti dei bambini e delle nuove generazioni  sparse per la terra, da oriente ad occidente. Se le prime sequenze sono segnate dalle lacrime per l'ingiustizia e la ferocia di guerre insensate, le ultime sono inondate dalla luce dei sorrisi di bimbi di ogni etnia che invocano fraternità. Per  tutti, credenti e non credenti, bianchi e neri, orientali  ed occidentali, la verità segreta del Natale è la rinascita di comunione di gratuità tra gli uomini, nell'ospitalità reciproca, annuncio di un possibile mondo nuovo come casa di tutti.

Prima di avviare il video si consiglia di mettere in pausa la musica del blog.



Chi desidera intervenire può andare qui sotto su "commenta come", nel menù a tendina selezionare "nome/URL", inserire solo nome e cognome e cliccare su continua. Quindi può scrivere il proprio contributo sul quale rimarrà il suo nome ed eventualmente, se lo ritiene opportuno, può lasciare la sua mail.