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Visualizzazione post con etichetta Jung. Mostra tutti i post
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domenica 19 marzo 2023

Senex, puer e intelligenza artificiale.

 Post di Rossana Rolando.

Craiyon, immagine codificata automaticamente
Nell’articolo di Alessandro D’Avenia su scuola e intelligenza artificiale (ChatGPT)¹ si prende così sul serio l’introduzione di questa tecnologia informatica, da ipotizzare, sui banchi di scuola, una vera rivoluzione metodologica, tutta volta a promuovere il pensiero creativo e innovatore rispetto al processo di raccolta, sintesi, memorizzazione che la macchina sa fare bene e in fretta, molto meglio di qualsiasi umano. La sfida è saper produrre un capolavoro, piccolo o grande che sia, generare quel novum che la macchina – interrogata al proposito - dichiara di non poter fare. D’Avenia cita il bel passo del musicista Rick Rubin: «Creare vuol dire portare all’esistenza qualcosa che prima non c’era. Potrebbe essere anche solo una conversazione, la soluzione a un problema, un biglietto per una persona cara, una nuova disposizione dei mobili, una strada diversa per tornare a casa».

Ho letto con interesse. Ho riflettuto e mi son chiesta se sia possibile promuovere l’intuizione, la creatività, fin’anche la genialità, senza passare attraverso la regola del pensiero che prima impara a raccogliere, selezionare, ordinare. La creatività – come sa bene D’Avenia – non è spontaneità, ma è frutto maturo di una crescita faticosa e disciplinata.

Utilizzo - per formulare la mia obiezione - due concetti che la psicoanalisi di Jung e di Hillmann ha approntato,² teorizzando le due figure archetipiche e complementari di senex e puer. Non si tratta solo di una polarità presente in tutte le fasi della vita – se l’eterno bambino che è in noi non viene soffocato da cronos – o, ancora, di una classificazione sociologica – giovani vecchi – ma, per quel che conta qui, di una doppia categoria pedagogica.

lunedì 7 giugno 2021

Narcisismi.

 Post di Rossana Rolando.

💥 Mito e psiche.
Gyula Benczúr, Narciso, 1881
Il prezioso libro di Vittorio Lingiardi, Arcipelago N. Variazioni sul narcisismo, aiuta ad entrare nel mondo vasto e molteplice dei narcisismi, a partire dal mito, per arrivare ad analizzare il caso clinico.
¹
Non riprendo qui il racconto molto conosciuto di Narciso. Piuttosto sottolineo la ricchezza inesauribile della narrazione mitologica, archetipo da cui attingono la letteratura, l’arte e, in questo caso, lo studio della mente.²
Dopo lo scritto di Freud del 1914, Introduzione al narcisismo, la psicoanalisi, la psichiatria e la sociologia si sono occupate largamente del tema, attraverso numerosi lavori, risalenti in particolare alla seconda metà del ‘900. Ad essi è dedicata l'ultima sezione del libro.³ Il disturbo narcisistico della personalità si trova invece definito nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) a partire dalla terza edizione del 1980.
Nel contesto odierno può sembrare difficile distinguere semplici stili narcisistici dal disturbo della personalità. L’esibizione di sé, l’autocelebrazione, l’esposizione sono i modi più caratteristici della comunicazione social (in particolare instagram, ma anche facebook, twitter…) e non solo.
Eppure il confine esiste ed il libro di Lingiardi aiuta ad individuarlo.