Post di Rosario Grillo
Immagini di Carlo Brenna (qui il sito instagram).
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Carlo Brenna, Alla porta del cielo |
Mi servo del titolo di una canzone di F. Battiato, cantautore scomparso di recente: è chiaro che indica il transito della morte. Il testo, cofirmato da Franco BATTIATO e da Manlio Sgalambro, nella chiusura recita: “il nulla emanava la pietra grigia/ e attorno campi di zafferano/ Passavano donne bellissime/ in seta altère” su un accordo musicale melodico e mistico. (1)
Sgalambro, in quel torno di tempo, era un divertito cantante-recitatore nei concerti di Battiato, anche se filosofo dichiaratamente nichilista, ispirato dal pessimismo di Schopenhauer.
La filosofia di Schopenhauer, pervasa dell’irrazionalismo del Wille, nella morte indica il momento forte di liberazione umana, soglia che introduce al Nirvana. Una condizione rivestita della negazione della Voluntas, quindi Noluntas, comune alla tradizione orientale e propedeutica alla calma quietista.
La liberazione, al dunque, non si raggiunge per la via fenomenica, subordinata al principium individuationis, ma per la via metafisica dove regna l’universalità cosmica: l’unità stretta di tutti gli esseri viventi, inrigenerazione. Di là: verità, di qua: illusioni.