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Un albero secco che si nutre del dolore... unico segno visibile di ciò che è stato... un volo di uccelli... Un uomo passa di lì. |
"Persona e Comunità" è un blog di riflessione culturale, filosofica, religiosa, pedagogica, estetica. Tutti gli articoli sono scritti da: Gian Maria Zavattaro, Rossana Rolando, Rosario Grillo.
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lunedì 25 gennaio 2016
Il bisogno della memoria, con Lelio Bonaccorso.
domenica 25 gennaio 2015
Il Giorno della Memoria. La forza di un video.
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La potenza dell'arte ci porta dentro altri mondi... (Enrico Benaglia, immagine tratta da facebook) |
Proponiamo
un video ideato e realizzato nel 2003 dagli alunni dell’Istituto d’Arte di
Imperia, con la supervisione di alcuni docenti tra i quali non posso esimermi
dal citare il mitico prof. Dolmetta. Ho conosciuto in modo non superficiale
questa Scuola (che ho diretto in qualità di preside per due anni dal 2002 al
2004) e ancora è ben viva in me – in un intreccio di care memorie e di
riconoscente gratitudine - la caparbia dedizione di tanti docenti e la
genuina freschezza e gioia di vivere di tanti/e giovani, anche se costretti a
gestire e vivere non poche difficoltà esistenziali.
Sono
loro che hanno costruito, spronati da ben altro che la legge del 2000, la
“giornata della memoria” fuori dal retorico rituale di una celebrazione
mistificante e controproducente, se vissuta come alibi dei nostri
silenzi e delle nostre viltà. Sono proprio i giovani che ci spronano a non
dimenticare ed a comprendere che l’universale grido di dolore che si leva
dai campi di sterminio è struggente invocazione che deve servire non agli
ebrei ed a tutte le altre vittime sterminate, ma a noi tutti, giovani ed
anziani, per mettere a nudo il nostro passato e le nostre responsabilità
(la Shoah è anche un crimine italiano, basta pensare alle fascistissime leggi
razziste del 38 ed alle loro implicanze), per non chiudere gli occhi sulle
stragi del presente, per non legittimarle con la nostra indifferenza ed
il nostro silenzio.
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La giornata della Memoria... (immagine ripresa dalla pagina facebook dedicata ad Auschwitz Memorial) |
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... per non chiudere gli occhi... (immagine tratta dalla pagina facebook dedicata ad Auschwitz Memorial) |
Il rischio
delle immagini – anche le più crude e terribili che raccontano la Shoah –
è quello dell’assuefazione, della
ritualità, del “già visto”.
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Qual è la chiave per aprirci all'esperienza terribile del dolore... per farci provare com-passione? |
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Come condividere un'esperienza tanto lontana? |
Il merito di
questo breve filmato – che rivela la notevole maturità umana di chi lo ha
prodotto – è quello di scrollarci dal torpore, di strapparci dall’estraneità e
di trasportarci subito all’interno di un vortice d’ansia, di paura, di
angoscia. Nel video non si indugia sulle figure tristemente note della Shoah,
anzi vengono anche utilizzate immagini apparentemente lontane da quell'esperienza, eppure noi ci sentiamo portati DENTRO un’emozione, uno stato
d’animo, un sentire che rimanda, in qualche modo, all’esperienza tragica del
lager.
E proprio
l’uscita dall’indifferenza ci può permettere di trovare il senso di una
giornata come quella della Memoria.
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Come sentirci dentro una storia che non abbiamo vissuto? |
Si consiglia di mettere in pausa la musica del blog prima di avviare il video.
Chi desidera intervenire può andare qui sotto su "commenta come", nel menù a tendina selezionare "nome/URL", inserire solo nome e cognome e cliccare su continua. Quindi può scrivere il proprio contributo sul quale rimarrà il suo nome ed eventualmente, se lo ritiene opportuno, può lasciare la sua mail.
martedì 8 aprile 2014
Omaggio a Dietrich Bonhoeffer.
Post di Gian Maria Zavattaro.
Chi conosce anche poco, come me, del suo pensiero e della sua
azione sa bene quanto le sue intuizioni abbiano influito sul rinnovamento della
teologia protestante e cattolica e quanto esse siano ancora vive. Un tema
vorrei qui ricordare: la constatazione dell’avvento di un “tempo
totalmente irreligioso”.
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Omaggio ... |
Il 9 aprile 1945 - era il lunedì
dopo la Domenica in Albis – all’età di 39 anni moriva sul patibolo, impiccato
dai nazisti, il teologo protestante DIETRICH BONHOEFFER. “Questa è la fine –
per me è l’inizio della vita” furono le ultime parole, mentre gli aguzzini lo
strappavano ai compagni di prigionia.
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Campo di concentramento di Flossembürg. |
Flossembürg, lapide in memoria di Bonhoeffer. |
venerdì 24 gennaio 2014
Kaddish per le vittime dell'Olocausto. Video.
Non
posso odiare.
Posso
soltanto espiare, per te e per me.
Ilse Blumenthal–Weiss
..
gli ideali, i sogni, le splendide speranze
non
sono ancora sorti in noi che già sono colpiti
e
completamente distrutti dalla crudele realtà.
Anna
Frank
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.. abbiamo assistito, mio Dio,
a
come sei stato preso a calci...
Paul Gauguin, Il Cristo giallo. |
Si consiglia di mettere in pausa la musica del blog prima di avviare il video.
Il filmato che presentiamo, con i testi che abbiamo sovrapposto, è un nostro adattamento del video elaborato da Bruno Kampel e reperibile su Youtube dal titolo "Kaddish for all the holocaust victims".
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Tenere accesa la luce ... vigilare ... V. Van Gogh, La sedia di Gauguin. |
Brevi notizie sui nomi citati nel video.
Anna Frank
(1929 –
1945).La piccola ebrea olandese scrisse il suo Diario nei due anni, tra il luglio 1942 e l’agosto 1944, da lei trascorsi insieme ai genitori, alla sorella e ad altri quattro amici, in un nascondiglio segreto di una casa del centro di Amsterdam per sfuggire alla cattura da parte delle SS. Con un linguaggio di bellissima freschezza, pur nel presentimento della morte che grava su ogni pagina, ci ha lasciato un messaggio di fiduciosa speranza. La condanna del nazismo e della sua barbara concezione della vita non viene espressa attraverso invettive ma con l’incrollabile fede nei valori umani.
Il nascondiglio di
Anna Frank e dei suoi familiari venne scoperto nel 1944: arrestati tutti gli
occupanti, essi vennero inviati in campo di sterminio diversi. La piccola Frank
morì nel marzo 1945 in quello di Bergen Belse.
Ilse
Blumenthal–Weiss
(1899 –
1987)
Insegnante di ginnastica, si dedicò ben presto
totalmente alla poesia. Fu in corrispondenza con Rainer Maria Rilke e stabilì
rapporti di amicizia con P. Celan e Nelly Sachs, insignita del premio Nobel nel 1966. Nel 1937 fuggì nei Paesi Bassi. Arrestata dai
nazisti nel 1943, venne internata prima nel campo di transito di Westerbork,
poi nel campo di concentramento di Terezin, dove visse l’ultimo anno del Terzo Reich e dove fu liberata
al termine del conflitto. Si trasferì per lungo tempo negli Stati Uniti. Morì a
Berlino nel 1987.
Suo marito fu assassinato ad Auschwitz, suo figlio a Mathausen
Suo marito fu assassinato ad Auschwitz, suo figlio a Mathausen
Himmler Heinrich Luitpold Himmler
(1900-1943).Dal 1936 comandante della polizia, dal 1939 capo delle forze di sicurezza del Terzo Reich, dal 1943 ministro dell’Interno, fu uno degli uomini più importanti della Germania nazista e il propugnatore dello sterminio nei campi di concentramento. Con le sorti della guerra ormai compromesse, cercò di patteggiare un suo salvacondotto, dietro promessa di liberare gli ebrei detenuti. In realtà egli stesso aveva impartito ordini specifici perché nessun detenuto cadesse vivo nelle mani del nemico. La sua volontà di diserzione venne divulgata dagli Alleati attraverso la stampa e Radio Londra. Himmler decise allora con un piccolo drappello di SS di raggiungere la Baviera. Fermato da una pattuglia inglese e tradotto nel campo di prigionia 031, rivelò la propria identità, nel vano tentativo di assicurarsi un trattamento privilegiato. Il 23 maggio si suicidò spezzando la capsula di cianuro che aveva inserito in una fessura tra i denti. Il cadavere fu interrato in un bosco nei pressi di Lunenburgo.
Chi
desidera intervenire può consultare il post del 22/10/13 oppure
semplicemente andare qui sotto su "commenta come", nel menù a tendina
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