Non
posso odiare.
Posso
soltanto espiare, per te e per me.
Ilse Blumenthal–Weiss
..
gli ideali, i sogni, le splendide speranze
non
sono ancora sorti in noi che già sono colpiti
e
completamente distrutti dalla crudele realtà.
Anna
Frank
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.. abbiamo assistito, mio Dio,
a
come sei stato preso a calci...
Paul
Gauguin, Il Cristo giallo.
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Si consiglia di mettere in pausa la musica del blog prima di avviare il video.
Il filmato che presentiamo, con i testi che abbiamo sovrapposto, è un nostro adattamento del video elaborato da Bruno Kampel e reperibile su Youtube dal titolo "Kaddish for all the holocaust victims".
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Tenere accesa la luce ... vigilare ...
V. Van Gogh, La sedia di Gauguin. |
Brevi notizie sui nomi citati nel video.
Anna Frank
(1929 –
1945).
La piccola ebrea olandese scrisse il suo Diario
nei due anni, tra il luglio 1942 e l’agosto 1944, da lei trascorsi
insieme ai genitori, alla sorella e ad altri quattro amici, in un nascondiglio
segreto di una casa del centro di Amsterdam per sfuggire alla cattura da
parte delle SS. Con un linguaggio di bellissima freschezza, pur nel
presentimento della morte che grava su ogni pagina, ci ha lasciato un messaggio
di fiduciosa speranza. La condanna del nazismo e della sua barbara concezione
della vita non viene espressa attraverso invettive ma con l’incrollabile fede
nei valori umani.
Il nascondiglio di
Anna Frank e dei suoi familiari venne scoperto nel 1944: arrestati tutti gli
occupanti, essi vennero inviati in campo di sterminio diversi. La piccola Frank
morì nel marzo 1945 in quello di Bergen Belse.
Ilse
Blumenthal–Weiss
(1899 –
1987)
Insegnante di ginnastica, si dedicò ben presto
totalmente alla poesia. Fu in corrispondenza con Rainer Maria Rilke e stabilì
rapporti di amicizia con P. Celan e Nelly Sachs, insignita del premio Nobel nel 1966. Nel 1937 fuggì nei Paesi Bassi. Arrestata dai
nazisti nel 1943, venne internata prima nel campo di transito di Westerbork,
poi nel campo di concentramento di Terezin, dove visse l’ultimo anno del Terzo Reich e dove fu liberata
al termine del conflitto. Si trasferì per lungo tempo negli Stati Uniti. Morì a
Berlino nel 1987.
Suo
marito fu assassinato ad Auschwitz, suo figlio a Mathausen
Himmler Heinrich Luitpold Himmler
(1900-1943).
Dal 1936 comandante della polizia, dal 1939 capo delle forze di sicurezza del Terzo Reich, dal 1943 ministro dell’Interno, fu uno degli uomini più importanti della Germania nazista e il propugnatore dello sterminio nei campi di concentramento. Con le sorti della guerra ormai compromesse, cercò di patteggiare un suo salvacondotto, dietro promessa di liberare gli ebrei detenuti. In realtà egli stesso aveva impartito ordini specifici perché nessun detenuto cadesse vivo nelle mani del nemico. La sua volontà di diserzione venne divulgata dagli Alleati attraverso la stampa e Radio Londra. Himmler decise allora con un piccolo drappello di SS di raggiungere la Baviera. Fermato da una pattuglia inglese e tradotto nel campo di prigionia 031, rivelò la propria identità, nel vano tentativo di assicurarsi un trattamento privilegiato. Il 23 maggio si suicidò spezzando la capsula di cianuro che aveva inserito in una fessura tra i denti. Il cadavere fu interrato in un bosco nei pressi di Lunenburgo.
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