Iscriviti ai Feed Aggiungimi su Facebook Seguimi su Twitter Aggiungimi su Google+ Seguici tramite mail

Iscriviti alla nostra newsletter!

Visualizzazione post con etichetta Szymborska. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Szymborska. Mostra tutti i post

sabato 18 maggio 2024

Una favola d'altri tempi? La città rinata.

Post di Gian Maria Zavattaro
Fotografie di Rossana Rolando.

Albenga e le sue torri
Anche le città credono d’essere opera
della mente o del caso ma né l’una né l’altro
bastano a tener su le loro mura. D’una città non
godi le sette o settantasette meraviglie, ma la
risposta che dà alla tua domanda.
(Italo Calvino, Le città invisibili).
 
La città rinata: una favola d'altri tempi?
 
C’era una volta molto tempo fa una città, Erebo, in riva al mare, ad un tiro di schioppo dalle montagne - città accorata, con un che di oscura malinconia (nomen omen!) -, dove tutti, (uomini, donne, vecchi, bambini, gatti, cani e canarini) non facevano altro che lavorare, ammassare soldi e contare i loro guadagni alla faccia degli altri: rendite, stipendi, conti in banca(ovviamente in  paradisi fiscali), interessi, affitti e profitti,  vantaggi e svantaggi e tutta la serie di cavilli di elusione fiscale. Non solo. Animati da una furia contagiosa, in parossismo collettivo passavano il tempo a calcolare tutto: larghezza, lunghezza, peso, distanze, cibi, bevande, cielo terra e spiagge pubbliche diventate private, amici, conoscenti,  turisti e stranieri (non i "migranti", troppo diversi), figli, scuola, lavoro, ferie e festività sacre e profane, serre, fiori, carciofi, asparagi, pomodori, trombette…Tutto! Forse che la vita non è altro che un calcolo continuo? 

venerdì 25 giugno 2021

Visitati dall'ispirazione.

Post di Rossana Rolando.
 
❇ Ispirazione artistica.
Caravaggio, San Matteo e l'angelo, particolare
Nell’ultimo libro di Tullio Pericoli, dal titolo Arte a parte, c’è un breve capitolo dedicato all’ispirazione.¹ Il tema viene introdotto con la giusta dose di cautela, nella coscienza dell’altezza da cui discende la parola e di un certo senso del ridicolo che si può avvertire pronunciandola per se stessi. Eppure, dice Pericoli, “è innegabile che l’ispirazione esista, come esiste la pittura e come esistono gli attrezzi per dipingere”.²
La paragona ad un treno che corre su binari infiniti, libero e senza meta, non vincolato da orari… messo in moto non si sa da chi e perché o ancora, seguendo un passo di Florenskij (e ancor prima di Platone, nel suo Ione), la accosta ad una calamita che crea attorno a sé un campo magnetico capace di attrarre il ferro ed ogni altro oggetto su cui siano strofinate particelle ferrose: nello stesso modo, la mente può captare le idee, le immagini, le figure che “vagano nell’aria”.³ In entrambi i casi vi è qualcosa di esterno che interviene: chi ha acceso i motori del treno e lo ha messo in movimento nella prima metafora; tutto ciò che è attratto dal magnete, nella seconda figura. Lo stesso accade nell’ispirazione, intesa etimologicamente nei termini di uno “spirito” (respiro, soffio) che penetra dentro (in-spirare) e rende posseduti. Così nasce l’idea, l’intuizione creativa.

sabato 1 maggio 2021

Szymborska, poesia filosofica.

Post di Rossana Rolando 
Immagini delle opere di Guido Scarabottolo (qui il sito instagram). *
 
La poesia -/ma cos’è mai la poesia?/ Più d’una risposta incerta è stata già data in proposito./ Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo/ come all’àncora d’un corrimano (Wisława Szymborska, Ad alcuni piace la poesia).
 
Guido Scarabottolo
Che cosa mi attrae nella poesia di Wisława Szymborska? Della poetessa polacca la casa editrice Adelphi ha pubblicato l’intera produzione poetica, con il bel titolo, tratto da un suo componimento, “La gioia di scrivere”.¹ 
Si tratta di un’opera ormai “consacrata”, sia dall’alto, con il premio Nobel per la Letteratura, a lei attribuito nel 1996, sia dal basso, con l’enorme successo di pubblico riscontrato negli ultimi anni, tanto da essere citata su riviste di larga diffusione, sui social e persino nelle canzoni d’autore. Quindi, si potrebbe pensare, ciò che attrae me, ha attratto molti altri, perché questo è il potere universalizzante della parola liricamente ispirata.
 
Eppure…
Ciascuno di noi sa bene che la poesia ha un lato oggettivo, per il quale nessuno si sognerebbe di dire che Virgilio o Dante o Ungaretti non sono poeti, e un lato soggettivo, per cui si sente di amare particolarmente un poeta, perché lo si avverte più intimo e affine e lo si frequenta ritornando spesso sui suoi versi, gustandone l’espressione, rimuginandola, facendola propria. 
Può essere per lo stile, per le tematiche, per i rimandi… e chissà per che altro ancora.