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Visualizzazione post con etichetta street art. Mostra tutti i post
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venerdì 7 giugno 2024

Con la democrazia, la pace.

Post di Rosario Grillo.
 
Laika, Viale Casto Pretorio, Roma
Si può dire che la democrazia sta vivendo una condizione di abulia?
“Chi la vive quotidianamente dovrebbe sentirla come un impegno permanente poiché, nonostante la tranquillità di spirito che il vivere libero e civile infonde, la democrazia può sempre decadere: perché le sue procedure e le sue istituzioni non sono come un pilota automatico”: così scrivono Nadia Urbinati e Gabriele Pedullà in Democrazia afascista. La fatidica partecipazione, costituita di impegno e passione per la libertà e la giustizia, sotto certi versi minacciata da “giochi di Palazzo” (1), è seriamente pericolante.
Indubbiamente si deve anche mettere in conto la corrente transizione del potere decisionale agli organi più in sintonia con l’asse della globalizzazione. Nonostante i disperati colpi di coda degli Stati nazionali.
Sale in primo piano, perciò, la responsabilità che sta in capo ad organizzazioni come l’Unione europea. Rimangono scolpiti nella pietra i principi concepiti nel Manifesto di Ventotene, vivificati poi dalla pratica politica di Schuman De Gasperi Monnet. Essi richiedono la democrazia in rinnovata confezione, fondamento di convivenza e presidio di incrollabile libertà.
Oggi, alle soglie delle elezioni europee, invece, non si può non rimanere interdetti davanti all’ultima stagione della gestione delle “cose europee” e non farsi domande sulle implicazioni di certe scelte compiute (2).

martedì 12 luglio 2022

Frammenti alla deriva.

Post di Rossana Rolando
Immagini delle opere di Bordalo II (qui la pagina facebook).
 
Bordalo II, Mezzo colibrì
Detriti, resti, immondizia, spazzatura: nomi tutti che richiamano alla mente tutto ciò che è logoro e, ad un tempo, sporco – immondo –, fatto per essere spazzato via.
Sentiamo ogni giorno notizie che riguardano l’emergenza rifiuti in molte città. In particolare Roma, capitale splendida, coperta da cumuli di spazzatura, che attirano animali mai visti prima nelle strade cittadine; Roma devastata da incendi e soffocata da effluvi maleodoranti. Ci colpisce per il suo valore simbolico, ma sappiamo che il degrado coinvolge molte parti d’Italia, deturpando la bellezza naturale e la ricchezza culturale del nostro paese.
Le soluzioni sono rese difficili da ingarbugliate matasse di questioni politiche, economiche, sociali, civili. Nel frattempo, il rischio è quello dell’assuefazione allo sporco, al brutto e alla logica del buttar via.
I mondi culturali non sono indifferenti al tema e possono illuminare in molti modi il rapporto con l’oggetto-rifiuto.
Non mi riferisco alla pur bellissima poetica del detrito - lontana dalla problematica ambientale - che ha idealizzato lo scarto, facendone una tematica esistenziale, metafora di un mondo a cui si sente di non appartenere, che rigetta come il mare le sue scorie.¹
Piuttosto penso ad alcuni spunti che pongono proprio al centro della riflessione o della creazione artistica ciò che resta, senza alcuna idealizzazione.

giovedì 19 giugno 2014

La resistenza nel quotidiano.


Resistere...
 ...resistere, resistere, resistere...

Quando, dove, a che cosa, fino a che punto è nostro dovere opporci ... non cedere ... resistere?

Non posso dire ai miei ragazzi che l’unico modo d’amare la legge è l’obbedirla. 
Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle 
quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). 
Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando sanzionano il sopruso del forte) 
essi dovranno battersi perché siano cambiate.
Don Milani.

Resistere è faticoso... 
implica uno sforzo, un impegno, 
un discernimento quotidiano...
La quotidianità del resistere. Ogni giorno, alzandomi presto al mattino, mi chiedo: su che cosa punterò oggi il mio quotidiano resistere? Su di me, i miei errori e le mie pochezze? Sugli altri? Sugli scandali che ogni giorno rischiano di sommergerci, sulle ingiustizie che ci circondano anche qui ad Albenga, sulle violenze invisibili cui non si fa caso? Sulla mia incapacità di vedere il bene ovunque presente ancorché nascosto?
Mi riferisco al nostro resistere quotidiano espresso con la frase che ormai tutti sentono il dovere od il bisogno di utilizzare e di reiterare a proposito e a sproposito: “resistere resistere resistere” di Borelli.

Ogni giorno mi chiedo 
su cosa resistere...
Dove, in quali ambiti resistere? La vita di ognuno di noi è costellata di resistenze ed anche - tutti lo sappiamo bene - di cedimenti, veniali e mortali, su tutti i piani della nostra vita interiore e sociale: il mio io, la famiglia, l’amore e le amicizie, le interazioni sociali, i rapporti con chi detiene il potere, grande o piccolo che sia.