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Daniele La Corte, Tradito |
"Persona e Comunità" è un blog di riflessione culturale, filosofica, religiosa, pedagogica, estetica. Tutti gli articoli sono scritti da: Gian Maria Zavattaro, Rossana Rolando, Rosario Grillo.
lunedì 29 aprile 2024
Preti ribelli.
mercoledì 24 aprile 2024
Resistere nel quotidiano.
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Militanza Grafica, Oh partigiano |
domenica 7 aprile 2024
9 aprile, morte di Bonhoeffer.
Post di Gian Maria Zavattaro.
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Dietrich Bonhoeffer |
sabato 17 febbraio 2024
Giacomo Matteotti, l'antifascista.
Militanza Grafica, Giacomo Matteotti
Il centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti (1924-2024) è l’occasione per riprendere in considerazione - come esempio nobilissimo di impegno civile e morale - la figura del politico, dello studioso e dell’uomo. Lo fa Massimo L. Salvadori in un suo scritto dal titolo L’antifascista, uscito nell’ottobre dello scorso anno. Lo descrive come “uomo del coraggio”, capace di un’opposizione intransigente nei confronti del fascismo che, infatti, lo mette ben presto a tacere, consegnandolo alla tomba. Salvemini dirà: “Lui aveva fatto tutto il Suo dovere: e per questo era stato ucciso. Io non avevo fatto il mio dovere: e per questo mi avevano lasciato stare”.¹
sabato 23 aprile 2022
Libertà è liberazione. Dostoevskij.
Post di Rossana Rolando.
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Vincent van Gogh, La ronda dei carcerati, 1890, particolare, Mosca |
Festa civile fondativa della nostra convivenza, alla base dei valori della Costituzione italiana, essa è spesso motivo di divisione tra opposte parti politiche, segno di un rapporto irrisolto con il passato. La festa del 25 aprile risulta oggetto di rivendicazioni che molto svalutano il senso della liberazione: disdegnata da chi non si riconosce nella lotta dei partigiani, erroneamente considerati espressione di un solo ben connotato schieramento politico (essendo invece il risultato di molti e diversi partiti antifascisti); rifiutata da chi guarda in modo nostalgico al ventennio fascista o addirittura all’ideologia nazista.
La guerra russo ucraina, e l’uso – da entrambe le parti - delle parole liberazione e resistenza, accompagna inoltre questo 25 aprile, inquinandolo con ulteriori polemiche: chi annovera la posizione dell’Ucraina nell’orizzonte semantico della resistenza e della liberazione dall’aggressore e chi non intende affatto applicare al fronte ucraino questi termini, interpretando il conflitto alla stregua di una guerra tra Nato e Russia.
venerdì 23 aprile 2021
Resistenza e scuola nel tempo del covid.
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Mauro Biani, Liberazione, 25 aprile |
venerdì 27 novembre 2020
Pietro Chiodi, un testimone.
Post di Rosario Grillo.
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Pietro Chiodi |
Viviamo tempi critici se qualcuno scrive: “Oggi il diritto è diventato pretesa e il narcisismo diffuso, triste lascito del Sessantotto e ancor più dei movimenti successivi, ci ha portato fino all’ossessione dei selfie o dei finti dibattiti televisivi. Ormai, grazie all’elettronica, tutti noi, anche i più renitenti, siamo diventati mosche prigioniere in una rete di rimandi che più si estende più ci invischia. Lo specchio della Regina di Biancaneve è il nostro emblema. Abbiamo sempre più difficoltà a misurarci con l’altro da noi e a obbligarci nei suoi confronti. Che altro c’è alla base dei sovranismi, dei respingimenti, dell’indifferenza per i bisogni del prossimo, delle fatue ed egoistiche rivendicazioni di autonomia sanitaria (“io la mascherina non la metto!”) se non il rifiuto, il fascista me ne frego, di riconoscere l’umanità degli altri?” (1)
Il rimando al nome di Pietro Chiodi mette in moto il mio bagaglio mnemonico, dal quale ripesco: un lettore della filosofia kantiana, un esponente di un esistenzialismo italiano (corrente poco conosciuta, composta dei nomi di Nicola Abbagnano, Enzo Paci, L. Pareyson, C. Fabro).
sabato 25 aprile 2020
25 aprile, con le vignette di Mauro Biani.
🌔Liberare come disarmare.
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sabato 8 febbraio 2020
Ogni generazione ha la sua resistenza.
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Nicola Gobbi, 2019 |
Domenica 26 gennaio nessun partito ha vinto. Semplicemente è rinata la speranza democratica, perché i giovani coralmente hanno deciso di assumere il compito al quale troppi di noi adulti ed anziani hanno abdicato: essere “testimoni-passatori” del resistere.
martedì 13 agosto 2019
Fermiamo il cinismo che avanza.
Vignette di Stefano Rolli (con gentile autorizzazione).
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Vignetta di Stefano Rolli |
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Vignetta di Stefano Rolli |
Attraverso il frastuono delle parole e delle menzogne. Le uniche parole che conosce sono quelle che fanno rumore, contrabbandate come linguaggio che elimina le distanze tra la gente ed i nuovi governanti; linguaggio dai meccanismi sapientemente dosati da seduttori e manipolatori di mestiere; linguaggio malioso, che incide sulle pulsioni profonde dell’irrazionale e dell’inconscio e conquista l’opinione pubblica più fragile; linguaggio del dire senza dire, nella odierna situazione di grande incertezza; linguaggio che non solo distoglie dal guardare in faccia la realtà, ma fa in modo che un linguaggio diverso sia rimosso per autocensura collettiva, respinto da un indotto riflesso condizionato.
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Vignetta di Stefano Rolli |
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Vignetta di Stefano Rolli |
Dossetti nel 1994 uscì dal suo silenzio monacale con un accorato appello ai cattolici in difesa della Costituzione, in quella che non esitò a chiamare la “notte” della politica italiana. Nel citare Is 21: 12, la sua proposta era ricostruire le coscienze "in tanto baccanale dell'esteriore" e riscoprire “l'uomo interiore”, che vive secondo le virtù cardinali della fortezza temperanza prudenza e giustizia e, per il credente, “l'uomo salvato e potentemente rafforzato dall'azione dello Spirito di Dio” (2).
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Vignetta di Stefano Rolli |
martedì 23 aprile 2019
Marco Balzano, "Resto qui". Restare in quanto resistere.
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Marco Balzano, Resto qui, Einaudi |
Se associo questo suo libro alla ricorrenza del 25 aprile non è certo per il contenuto storico di liberazione dal nazifascismo - e dall’orrore del potere rappresentato da esso - che la giornata tradizionalmente richiama.
La storia raccontata non rileva alcuna vera discontinuità tra il prima e il dopo (rispetto al 25/4/1945). Narra di un paese della Val Venosta, nel sud Tirolo, vicino alla Svizzera, che conosce l’occupazione fascista prima (fino al 1943) e quella nazista poi (fino al 1945). La politica di italianizzazione condotta dal regime nei confronti della popolazione, di lingua tedesca, innesca una guerra tra italiani e sud tirolesi, tale da condurre questi ultimi, o almeno molti di loro, a vedere nel führer una possibilità di scampo rispetto all’oppressione fascista.
❄️Dunque il motivo per il quale credo di poter associare “Resto qui” al 25 aprile va ben al di là della semplice ricorrenza storica: è lo spirito che attraversa il libro e che trova la sua sintesi nella postfazione dello stesso Marco Balzano:
“Se la storia di quella terra e della diga non mi fossero parse da subito capaci di ospitare una storia più intima e personale, attraverso cui filtrare la Storia con la s maiuscola, se non mi fossero immediatamente sembrate di valore più generale per parlare di incuria, di confini, di violenza del potere, dell’importanza e dell’impotenza della parola, non avrei, nonostante il fascino che questa realtà esercita su di me, trovato interesse sufficiente per studiare quelle vicende e scrivere un romanzo”⁴.
martedì 24 aprile 2018
Rifare la Resistenza. Omaggio a Luisito Bianchi.
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Carlo Rambaldi, Ore d'angoscia |
Ogni generazione ha la sua resistenza da praticare, di cui la Resistenza con la R maiuscola è il riferimento ideale per capire che cosa essa significhi. Resistere era opporsi al fascismo ed al nazismo, alla guerra, alla violenza, alle leggi razziali, alla mancanza di libertà, alla sopraffazione ed usurpazione. Non solo opporsi: resistere per ri-esistere, ridare vita alla democrazia, riaffermare i diritti-doveri intangibili di ogni persona, la pace, la libertà, la giustizia, l’uguaglianza, la fraternità universale…
sabato 23 aprile 2016
25 aprile. "Resistere" oggi, i no e i sì.
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Coinvolti (Alessandro Gottardo, Shout) |
domenica 19 luglio 2015
Un pensiero mattutino, con Erri De Luca. La parola contraria.
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Liberare la parola. |
La parola contraria.
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La parola che libera. |
Non una parola che contraddice per capriccio o per istinto, no. Piuttosto una parola pensata e pesata, che si oppone a ciò che non è buono e non è giusto.
Perciò diventa un dovere. Dallo spazio della libertà – sono libero di dire – si entra in quello della giustizia e dell’etica: devo dire, non posso tacere.
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La parola che si oppone alle catene dell'ingiustizia. |
Essa, infatti, si dissocia dalla convenienza e dalla noncuranza, è parola dettata dalla tensione verso un bene che supera l'individualità ed esce dall’io, dalla tranquilla e sicura soggettività per andare nella direzione dell’altro.
Perciò è il dovere di chi pensa ad alta voce ed è ascoltato, di chi scrive ed è letto, di chi guida ed è seguito.
Ma è il dovere di ciascuno, di ogni cittadino che voglia essere davvero tale.
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La parola contraria. |
sabato 25 aprile 2015
La resistenza come categoria interpretativa del vivere. Omaggio a Luisito Bianchi.
La vera: la Resistenza al potere, non per instaurare un altro potere ma per la libertà dell’uomo.
Per questo Resistenza è Gratuità, e Partigiano l’uomo gratuito.
Il Dio gratuito non è forse il Dio Partigiano,
che prende le parti di chi, in un modo o nell’altro,
è perseguitato dal potere?»
(da Monologo partigiano sulla Gratuità)
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... dov'era Dio nella notte del male? ... (Marianne von Werefkin, Donna con lanterna) |