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Visualizzazione post con etichetta Erri de Luca. Mostra tutti i post
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lunedì 13 agosto 2018

Spiritualità e sapienza del vivere. Thoreau, Ascoltare gli alberi.

Post e fotografie di Rossana Rolando.

Sentiero da Carnino a Pian Rosso, 
Alpi liguri e piemontesi
Uso “spiritualità” per indicare un insieme di principi che nutrono la vita e orientano l’agire, generalmente in alternativa ad un modello dominante che appiattisce e disumanizza. Spirituale è ciò che coltiva l’umano nella sua dignità ed interezza. E’ una sapienza di vita che può attingere alle più diverse fonti. Lo dico perché la parola “spirito” può prestarsi ad equivoci e contrapposizioni (spirituale materiale, mente corpo, dentro fuori) riferibili a ben precise correnti filosofiche che non intendo qui richiamare. Né vorrei restringere il significato del termine all’ambito religioso: esso ha senz’altro a che fare con le religioni, ma non si identifica con queste.
Come ha affermato Vito Mancuso, la spiritualità sta alla religione come la giustizia si rapporta alla legalità o la cultura al sapere (vedi video qui sotto). La giustizia, infatti, deve codificarsi nel diritto positivo, ma non coincide con le leggi, tanto è vero che vi può essere un sistema giuridico ingiusto (es. nazismo). La stessa cosa vale per il sapere, necessario perché si dia cultura, ma non sovrapponibile ad essa, altrimenti si parlerebbe di semplice erudizione. Nello stesso modo la spiritualità può tradursi in religione e rito, ma può anche esistere una religione ridotta a pura ritualità e priva di anima.

martedì 12 dicembre 2017

Erri De Luca, "E disse".

Post di Rosario Grillo
Immagini dello scultore tedesco Ernst Barlach (1870-1938).

Era felice al vento, lo accoglieva in ascolto.
Era di quelli che afferrano una frase
dove gli altri intendono solo un chiasso
(Erri De Luca, E disse). 

Erri De Luca, 
"E disse"
Un margine sottile: su di esso corre il romanzo di Erri de Luca.
Il margine fonda l’unione del romanzo con il saggio.
Di un romanzo si tratta: ce lo indicano il flusso delle parole, lo stile poetico, l’andatura colloquiale.
Del saggio ha la profondità ed il rigore.
Romanzo che vede protagonista Mosè-Erri De Luca.
La passione per l’alpinismo di Erri è trasferita a Mosè, inventando la descrizione della scalata del monte Sinai.
Mosè è condottiero del popolo ebraico: il suo protagonismo convoglia la fisicità e la psicologia, materiale e spirituale, del popolo intero.
Dico fisicità perché il corpo e la natura, nella concretezza fenomenica,  sono presenze importanti, dentro la vicenda.
Si conferma, ancora una volta, la pregnanza e la valenza della corporeità, tipiche del pensiero Erri de Luca.

venerdì 30 giugno 2017

Il profumo del pane.

🖋Post i Rosario Grillo 
🎨Immagini dei dipinti del pittore francese Henri-Horace Roland Delaporte (1724 circa- 1793) 
📹Il video, sul ciclo del pane, rappresenta le opere dell'artista italiano Giovanni Becchina (Gianbecchina), vissuto tra il 1909 - 2001.

Henri-Horace Roland Delaporte, 
Natura morta con frutta e pane, particolare
Mio padre era un panettiere e la mia infanzia porta il profumo del pane.
Lontani ricordi sentono una sveglia che suona in piena notte e rumori al piano di sotto, dov'era il forno e dove si affaccendavano mio padre con mia sorella Maria e mio fratello Cesare.
Al mattino, verso le sette, il pane era già pronto per andare nella bottega di mia mamma e in altre botteghe del paese.
Un lavorio tutto attorno: la preparazione del lievito madre  e nei primi anni addirittura la carica alla fonte di una necessaria cisterna d’acqua, che si riportava a casa, rotolando.
Il prelievo in falegnameria della legna  necessaria per scaldare il forno, poi, con la meccanizzazione, l'alternarsi di giorni  favorevoli e  altri no alla buona combustione, alla liberazione dei fumi attraverso la ciminiera. La dotazione, nel tempo, dei primi macchinari che dovevano alleviare la fatica fisica dell'impasto e della preparazione delle forme.

sabato 11 giugno 2016

Gianmaria Testa, Da questa parte del mare.


Gianmaria Testa, 
Da questa parte del mare
Da questa parte del mare di Gianmaria Testa è uscito per Einaudi nell’aprile 2016, poco dopo la morte del cantautore, avvenuta il 30 marzo. E’ un libro molto particolare, attraversato da tre correnti calde: la prima è quella autobiografica che si sviluppa secondo una sorta di flusso della coscienza, senza una successione cronologica univoca, come semplice riaffiorare dei ricordi apparentemente privi di un ordine. La seconda corrente calda è quella tematica dell’emigrazione, che ha impegnato il cantautore piemontese in un progetto preparatorio all’album Da questa parte del mare dell'ottobre 2006 (divenuto anche il titolo del libro). C’è infine la terza corrente calda, quella dei volti – il violinista, il venditore di tappeti, l’italocanadese, il questuante, Tino, lo scrittore… - che emergono dall’anonimato della storia, perché chiamati ad essere e a vivere nella memoria.

«Forse qualcuno domani dimenticherà
alla porta di casa il suo nome dimenticherà
perduto alla notte e perduto anche al giorno che arriva
perduto alla notte e al giorno che passa e consuma
perché un nome è perduto per sempre se nessuno lo chiama»
(p. 21)


venerdì 2 ottobre 2015

Il "caso Erri De Luca" e la scrittura.

Post a cura di Rossana Rolando.
Il ruolo dello scrittore
(Franz Nölken, 
Max Reger, 1913)
“Vorrei essere lo scrittore incontrato per caso, che ha mischiato le sue pagine ai nascenti sentimenti di giustizia che formano il carattere di un giovane cittadino. Uno scrittore ha in sorte una piccola voce pubblica. Può usarla per fare qualcosa di più della promozione delle sue opere. Suo ambito è la parola, allora gli spetta il compito di proteggere il diritto di tutti a esprimere la propria. Oltre a quella di comunicare, è questa la ragione sociale di uno scrittore, portavoce di chi è senza ascolto” (Erri de Luca, La parola contraria).

... il diffondersi 
di un sentimento...
(Janez Šubic, 
Lettera, 1878)
Mi sono chiesta perché intorno a Erri de Luca e al suo caso giudiziario si siano mosse e si muovano tante voci di persone “anonime” che hanno letto una sua pagina, un suo libro, una sua poesia o hanno ascoltato una sua intervista. 
Non credo si tratti semplicemente dell’effetto trascinamento dovuto al tam tam mediatico, che avrebbe regalato ad Erri De Luca un supplemento di notorietà, conferendogli – come dice Massimo Gramellini nel suo Buongiorno del 22/09/2015 -  “una patente di martire che… non merita”. 

domenica 19 luglio 2015

Un pensiero mattutino, con Erri De Luca. La parola contraria.

 
Liberare la parola.

Un pensiero mattutino, con Erri De Luca. 
La parola contraria.

“In margine al diritto di parola contraria, desidero scrivere che per me si tratta di dovere.
Se non lo facessi, se per convenienza tacessi, badando ai fatti miei, mi si guasterebbero le parole in bocca. Il mio vocabolario di scrittore si ammalerebbe di reticenza, di censura. […] Per me, da scrittore e da cittadino, la parola contraria è un dovere prima di essere un diritto” (Erri de Luca, La parola contraria).

La parola che libera.
Il diritto di parola contraria non è il semplice diritto di esprimere verbalmente il proprio pensiero e le proprie idee, è il diritto di affermare un pensiero critico, opposto, resistente a qualcosa, contrario.
Non una parola che contraddice per capriccio o per istinto, no. Piuttosto una parola pensata e pesata, che si oppone a ciò che non è buono e non è giusto. 
Perciò diventa un dovere. Dallo spazio della libertà – sono libero di dire si entra in quello della giustizia e dell’etica: devo dire, non posso tacere. 

La parola che si oppone 
alle catene dell'ingiustizia.
La parola contraria ha un costo, si paga al duro prezzo dell'accusa, della sofferenza e dell'intima solitudine. 
Essa, infatti, si dissocia dalla convenienza e dalla noncuranza, è parola dettata dalla tensione verso un bene che supera l'individualità ed esce dall’io, dalla tranquilla e sicura soggettività per andare nella direzione dell’altro.
Perciò è il dovere di chi pensa ad alta voce ed è ascoltato, di chi scrive ed è letto, di chi guida ed è seguito. 
Ma è il dovere di ciascuno, di ogni cittadino che voglia essere davvero tale.

La parola contraria.
Coloro che desiderano seguire le nostre pubblicazioni possono cliccare a destra sul pulsante “segui” e aggiungere così il blog Persona e comunità alle proprie cerchie. Grazie a tutti.

sabato 6 giugno 2015

L'ora prima di Erri De Luca.

Queste pagine non provengono da insonnie 
ma da risvegli
(Erri De Luca). 
Post a cura di Rossana Rolando.

Erri De Luca, Ora prima
Ho letto “Ora prima” di Erri De Luca (edizione Qiqajon, Bose 1997). 
E’ il libro di un uomo che non arriva alla fede, ma che legge e rilegge l'antico ebraico delle sacre Scritture.
E’ il messaggio di un non credente che porta il credente a riflettere sulla propria fede.
E’ il dono di una persona inquieta alla ricerca di veri significati per vivere.
E’ la testimonianza di chi riconosce nella Bibbia il grande codice culturale dell'Occidente, oltre che il riferimento ineludibile per chi pensa di aver fede.

martedì 16 dicembre 2014

Figure del Natale. Prima figura, Giuseppe.


Anonimo, Il dubbio di Giuseppe 
(XV secolo)
1. Suo padre era falegname e in quel periodo di tempo fabbricava aratri e gioghi. Ma gli fu richiesto da una persona ricca che facesse un letto. Ora, essendo uno dei listelli detti trasversali troppo corto e non sapendo Giuseppe che cosa fare, il bambino Gesù disse a suo padre: “Metti giù i due pezzi di legno e pareggiali nella parte di mezzo”.
2. Giuseppe fece come gli aveva detto il bambino. Allora Gesù si mise dall’altra parte, afferrò il legno più corto e, tirandolo, lo rese uguale all’altro.
E vide ciò suo padre Giuseppe e si stupì e abbracciato il bambino lo baciò dicendo: Felice io sono, poiché Dio mi ha dato questo bambino!
(Vangelo dello pseudo-Tommaso, XIII, 1-2
in  I Vangeli apocrifi ed. Einaudi, 2008, p. 38).

Perugino, Lo sposalizio 
della Vergine.
Oggi vorremmo cominciare questo nostro tempo di Natale con una figura apparentemente secondaria nell’economia della Natività, la figura di Giuseppe, lo sposo di Maria.  Nel video che vi proponiamo lo scrittore Erri De Luca - che si definisce agnostico, ma che sul tema sa parlare meglio di chiunque altro all'uomo contemporaneo - tratteggia magistralmente il "non detto" di Giuseppe.

Si consiglia di mettere in pausa la musica del blog prima di avviare il video.


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