Post di Rossana Rolando
Immagini delle illustrazioni di Beppe Giacobbe, con gentile autorizzazione (tratte dalla pagina facebook).
Immagini delle illustrazioni di Beppe Giacobbe, con gentile autorizzazione (tratte dalla pagina facebook).
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Beppe Giacobbe, copertina del libro di Gian Luigi Beccaria, Il pozzo e l'ago |
Questa
è la mia lettera al mondo
che
non ha mai scritto a me
(Emily
Dickinson)².
Sono
stata attratta, in ambedue i libri, dal tema della scrittura, caro anche alla
filosofia contemporanea, per la centralità che ad essa ha voluto conferire il
filosofo Jacques Derrida, giocando sullo scarto che la scrittura presuppone rispetto alla relazione interpersonale: “Si
scrive per comunicare qualcosa a degli assenti”³; perché gli assenti sono presenti... i morti vivono (absentes adsunt... mortui vivunt)⁴. La scrittura non soltanto si costruisce
intorno a un vuoto (l’assenza del destinatario), ma prefigura anche l’assenza
di chi scrive. Come afferma Pennac: L’uomo costruisce case perché è vivo ma
scrive libri perché si sa mortale⁵.