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venerdì 27 novembre 2015

"Problemi maledetti". Male e riscatto.

Gaspare Mutolo, Laguna
Abbiamo inserito in questo post le immagini delle opere di Gaspare Mutolo e alla fine si capirà il perché. Di lui dice Maria Falcone: “Gaspare Mutolo rientra tra quei pentiti che arrivarono alla collaborazione dopo una sofferta decisione, in un momento particolare della storia dell’Italia, e resta uno di quelli che ha creduto in questa scelta. Alla fine di questo suo percorso interiore ha incontrato anche l’arte e questo credo sia per lui un grande premio. Mi auguro che nella pittura possa trovare la pace spirituale”.


Gaspare Mutolo, 
La piovra sui rioni 
di Palermo
Che pena questo nostro tempo: contrassegnato da una parte dal disperato esodo di centinaia di migliaia di persone e da un terrorismo forsennato e disumano; dall’altra dal dilagare della corruzione e degli scandali, dallo stillicidio quotidiano di pravilegi di pochi, arroganza di troppi, egoismi fiscali corporativi regionali etnici e razzisti, dal  liberismo ad oltranza che maschera ipocrisie e giochi degli affari, da una politica svuotata e svilita.
Gaspare Mutolo, 
Vulcano
E noi - guardoni martoriati da ciò che ogni giorno i burattinai dei media decidono di far esistere e farci vedere, dimentichi della miriade di donne ed uomini che invece ogni giorno operano nella dimensione della solidarietà e comunione - rischiamo di perdere i nostri orizzonti di riferimento e la speranza di giustizia e di rigenerazione.
Gaspare Mutolo, 
Giudici
Sono andato a rileggere per l'ennesima volta alcune pagine di Dostoevskij, riguardanti indimenticabili figure del bene e del male: il principe Miskin (L’Idiota); Raskolnikov e Sònja (Delitto e Castigo); Aljòša DMitrij Ivan, lo stariez Zosima, il Visitatore misterioso (I Fratelli Karamazov)... Ne ho ricavato l’impressione di una distanza abissale del nostro tempo dai “problemi maledetti” di Dostoevskij e mi sono sentito defraudato dalla nostra sfiducia collettiva di una possibile redenzione, rigenerazione e conseguente espiazione - possibili strade aperte a tutti - che portano al miracolo del perdono. Qualcuno dirà che semplicemente è venuta meno la distinzione tra bene/male e giusto/ingiusto ed  in termini religiosi il senso del peccato. Sarà.

Gaspare Mutolo, 
In cella
Non mi stupisce il fatto che ormai sembri impraticabile la consapevolezza socratica del rispetto della legge, anche quando essa pare iniqua, perché è meglio subire che commettere ingiustizia. Mi stupisce invece questa perdizione collettiva che pare aver smarrito la strada della vera indignazione, quella che si traduce in presenza contro un disordine troppo esteso e troppo tenace per essere combattuto senza versare nulla e senza reclamare volti nuovi.
Gaspare Mutolo, 
Pace
Come tantissime altre persone non sono né rassegnato né disperato, amo la terra dei viventi, coltivo la speranza che è insieme denuncia ed annuncio, resistenza e proposta. Speranza che ognuno di noi possa anelare alla ricomposizione e riconciliazione con le persone offese o tradite: unica condizione, oltre il doveroso e necessario corso dell'umana giustizia, la rigenerazione che non può non passare attraverso una consapevole personale espiazione.
Era la strada che indicava Dostoevskij nel tratteggiare non pochi tormentati indimenticabili personaggi che, dopo una vita malvagia, od azioni o comportamenti singoli o anche solo infami propositi mai attuati, scelgono lucidamente la strada della redenzione attraverso una voluta metanoia.
Gaspare Mutolo, 
Luna
Memorabili
figure perché capaci di ammettere il proprio male, di riscoprire la potenza del negativo come presupposto del riscatto, di riconoscere che anch’esso ha una possibile apertura al bene. Sofferte figure, perché capaci di vivere la propria redenzione e nascita dell’uomo nuovo non rifuggendo, anzi accettando ed anche ricercando, l’espiazione della pena. Mi guardo bene dal presentarli come modelli, ma come monito sì: per tutti, perché ognuno di noi porta in  sé qualcosa di RASKOLNIKOV, DMITRIJ, del VISITATORE MISTERIOSO. 


Gaspare Mutolo, Volti
La storia di Gaspare Mutolo impressiona. Ex mafioso vicino a Totò Riina, killer e trafficante di droga, pentito, collaboratore di giustizia – con Falcone e Borsellino - è approdato al mondo dell’arte già negli anni della reclusione in carcere. Oggi è un uomo libero sotto il Servizio Sociale di protezione. Nel sito web a cui rimandiamo viene ben descritto il percorso di “perdizione” dentro la notte del male, il lento riemergere della coscienza che quel male riconosce ed espia, fino alla volontà di un “riscatto” che nella pittura ha trovato la via per una elaborazione interiore ed una comunicazione. Un racconto nel segno della speranza, rivolto soprattutto ai giovani che s’incamminano sulla via del crimine, perché sappiano che c’è sempre la possibilità di una seconda scelta e di una seconda vita.

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