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domenica 31 ottobre 2021

Teste ben fatte.

Post di Rossana Rolando
Immagini delle illustrazioni di Angelo Ruta (qui il sito instagram).
 
Angelo Ruta, La lettura
Il titolo del post riprende un saggio di Montaigne, a proposito dell’educazione, laddove egli afferma: “Il vero problema non sono le teste piene, ma le teste ben fatte”.
Lo ritrovo citato da Salvatore Veca, il filosofo gentile - come è stato definito per la sua singolare signorilità - che ci ha appena lasciati lo scorso 7 ottobre. Nel suo ultimo libro, Il mosaico della libertà,¹ scritto in tempi di covid, nel marzo 2020, proprio nel periodo in cui l’insegnamento era costretto al confinamento della didattica a distanza, vi sono alcune pagine appassionate, dedicate alla scuola. 
Il messaggio di Salvatore Veca su come ripensare l’educazione nel ventunesimo secolo, dopo la pandemia, è prezioso in molti sensi: non solo perché le ultime parole di una persona toccano in modo particolare, come fossero un testamento, ma perché in esse si può trovare conforto e cercare riferimento in questo tempo confuso e difficile per l’intera società e in special modo per la scuola.

domenica 24 ottobre 2021

Rigurgiti?

Post di Rosario Grillo.
 
Devastazione sede sindacale CGL a Roma, 1922, foto d'epoca
Siamo nel 2021 e qualcuno si domanda perché evitiamo di ricordare il centenario. Il 1921 fu un anno che l’Italia visse nella schizofrenia degli empiti rivoluzionari andati in fallimento, delle reciproche abiure, dell’esplosione dello squadrismo fascista rivolto in ispecie contro le Camere del Lavoro. Nel mentre si avvicina l’anniversario del 1922, marcia su Roma...
La dimenticanza provoca il ripensamento della domanda: il fascismo è circoscritto solamente al periodo 1919-1945, compiuto e concluso?
Bisogna in qualche modo dare un perché alla crescita quantitativa di movimenti violenti e radicali, di agitatori e sobillatori, mestatori del sentimento di paura sociale, di gruppuscoli che inneggiano, alla luce del giorno, ai vecchi miti della razza e della violenza purificatrice: fotografia del quadro attuale.
Non si può pensare che sia un effetto solo della pandemia, anche se questa ha reso deflagrante la situazione.

sabato 16 ottobre 2021

Il vaccino, la persona, la comunità.

 Post di Gian Maria Zavattaro.
Immagini di Andrea Ucini (qui il sito)

Andrea Ucini, Caduta libera
“La menzogna, la durezza di cuore, la vigliaccheria, l’egoismo fanno silenziosamente ogni giorno sotto i nostri occhi vittime altrettanto numerose e più lentamente torturate di quanto non sappia fare la guerra: chi ha bisogno che sia il cannone ad aprirgli le orecchie non comprende più da lungo tempo questo tumulto dei tempi di pace”
(E. Mounier).
“È un delitto lasciare la politica agli avventurieri, è un sacrilegio relegarla nelle mani di incompetenti che non studiano le leggi, che non vanno in fondo ai problemi, che snobbano le fatiche metodologiche della ricerca e magari pensano di salvarsi con il buon cuore senza adoperare il buon cervello” (d. Tonino Bello).
 
Viviamo in una società irta di continue provocazioni e contraddizioni, dove ci si imbatte continuamente e ci si ritrova costretti ad ogni piè sospinto - e spesso è impresa eroica - a discernere tra verità e menzogna, forza e violenza, mediazione e compromesso, bene comune ed interessi di parte, diritti/doveri di tutti e spettanze esclusive. Il tutto oggi aggravato dall’inasprirsi strategico, fraudolentemente correlato al no-vax ed al no-green pass, di violenze ed assalti a pubbliche istituzioni democratiche: violenze in realtà intese a rinchiuderci nel mutismo della maggioranza silenziosa, a fomentare sfiducia e stanchezza nelle istituzioni democratiche, a diffondere assuefazione antidemocratica ed esaltare l’impunità trasgressiva.

sabato 9 ottobre 2021

Orientarsi e dis-orientarsi.

Post di Rossana Rolando

 “Lo spazio mi ha sempre reso silenzioso”
(Jules Vallés).
 
Paul Klee, Murale del tempio della nostalgia. Là. 1922
Mi interessa l’espressione “orientarsi” e il suo contrario “dis-orientarsi”: meglio di altri opposti può indicare, in ogni momento dell’esistenza, il nostro collocarci “nello spazio dell’altrove”.¹
 
💥Orientarsi: Oggi il termine è ricondotto entro limiti ristretti al breve futuro - come quando si parla di orientamento scolastico o universitario - oppure è identificato con le tendenze proprie di ciascuno - nel caso in cui si riferisca all’orientamento sessuale - o infine viene usato per denotare la capacità di orientarsi geograficamente - per esempio all’interno di una città o nei percorsi di montagna.
Eppure, il significato è potenzialmente più vasto, aperto ai grandi spazi della vita e del pensare, collegato ad un senso più globale dell’esistere e dello stare al mondo. Sì, perché la parola orientamento richiama la capacità di seguire una via, di avere un sole, una luce che illumina il cammino e guida nella direzione. Il contrario – disorientamento – individua la perdita di ogni riferimento, la situazione di smarrimento richiamata nella celebre immagine dei “sentieri interrotti”.²