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mercoledì 18 settembre 2019

Persona e festival della filosofia.

Ripensare il tema della "Persona".
Post di Gian Maria Zavattaro.

Festival della filosofia, 2019
✴️ E’ appena terminato il festival della filosofia di Modena-Carpi-Sassuolo (13, 14 e 15 settembre 2019), sul tema della Persona, visto da numerose angolazioni (a riprova della preganza e dellurgenza filosofica del tema). 
Insieme ad alcuni video relativi all'evento, riproponiamo una breve riflessione su Mounier, padre di una tra le molteplici prospettive personaliste, e alcune sue citazioni.

✴️ Per Mounier ogni  persona è costitutivamente aperta al mondo ed agli altri, tanto che, al limite, essere significa amare e  la comunità è propriamente “persona di persone”. La vita personale è raccoglimento di sé, intimità, conversione; ma insieme è apertura al “tu”, impegno che  vive con realismo ed “ottimismo tragico” sia il polo profetico sia il polo politico. Solo la scelta fedele per qualcosa che valga la pena della vita  caratterizza la libertà di ognuno. La tensione della civiltà personalista e comunitaria è l’invenzione di un’avventura in cui ogni persona, sotto volti sempre inattesi, vive ed è compresa come unica ed insostituibile, in cui  esiste solo nella misura in cui esiste per gli altri: società di cui oggi  intravediamo appena i contorni.

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Una persona non raggiunge la sua piena maturità se non nel momento in cui sceglie qualcosa cui restar fedele e che valga la pena della vita¹.

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La prima esperienza della persona è l’esperienza della seconda persona: il tu, e quindi il noi, viene prima dell’io, o per lo meno l’accompagna.[…]  Si potrebbe quasi dire che io esisto soltanto nella misura in cui esisto per gli altri e, al limite, che essere significa amare. Queste verità sono tutto il personalismo, tanto che si usa un pleonasmo quando si definisce il tipo di civiltà cui esso tende come personalista e comunitaria. Esse affermano  che si possiede soltanto ciò che si dà o ciò a cui si dà, che non ci si può salvare da  soli né socialmente né spiritualmente².

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Ci si rende conto che la vita della persona è avvinta, per natura, a una sua intimità. Quanti sono totalmente al di fuori di sé, in una sorta di esibizionismo, non hanno intimità, né densità, né retroscena. Si possono leggere come un libro aperto, e presto si esauriscono. Costoro, non avendo l’esperienza di questa distanza profonda, non conoscono il ‘rispetto dell’intimità’, propria o altrui. Essi hanno un gusto volgare di raccontare, di raccontarsi e di far raccontare, di esibire e di indagare. Il riserbo nell’esprimersi, la discrezione è l’omaggio che la persona rende alla sua infinità interiore. Essa non può mai comunicare compiutamente attraverso la comunicazione diretta e preferisce talvolta ricorrere a mezzi indiretti. Ironia, humour, paradosso, mito, simbolo, finzione, ecc³.

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Il personalismo pone tra le sue idee-chiave l'affermazione dell'unità dell'umanità  nello spazio e nel tempo, avvertita da alcune scuole al termine dell'antichità, affermata nella tradizione ebraico cristiana. Per il cristiano non ci sono né cittadini né barbari, né padroni né servi, né ebrei né gentili, né bianchi né neri, né gialli, ma soltanto uomini creati ad immagine di Dio e chiamati tutti alla salvezza di Cristo. [...] Il personalismo si ribella a tutte le forme di razzismo e di casta, all'eliminazione degli anormali, al disprezzo per lo straniero, alla negazione totalitaria dell'avversario politico, in genere, alla creazione dei reietti: un uomo, anche se diverso, anche se umiliato, resta un uomo, cui noi dobbiamo permettere di vivere da uomo.

Note.
1. E. Mounier, Il personalismo, Ave, 12a ed. 2004, Roma, p.89.
2.E. Mounier, o.c., pp.60-61.
3.E. Mounier, o.c., p.75.
4.E. Mounier, o.c., pp. 69-70.

6 commenti:

  1. Si respira aria di “ novitas “, dove essa indica vitalità e non effimero.
    Le giornate di Modena sono il segno della felice “ curiosità” che circonda la filosofia nella sua latitudine più inclusiva.
    Inclusivo è tutto il Personalismo. C’ è sempre da scoprire dentro la pregnanza etimologica della Persona, perché segue ed estrinseca l’ontologia. Persona è... ( hai scritto bene tu, Gian Maria!).
    Il nostro sforzo è diretto ad accompagnare il mutamento di questa “ curiosità “ in atteggiamento civile, che riempie la cittadinanza e le dà tempra ed ali per il futuro.🎈🌈🍀

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    1. Caro Rosario, la nostra sintonia, la scelta di essere in rete unendo sinergicamente le nostre risorse, tentare di fare cultura oggi nel circuito europeo, tra localizzazione e globalizzazione, offrendo come tema la persona, ci è parsa una bella e coraggiosa avventura. Dopo questo festival, come te ed insieme a te, ci sentiamo ancor più impegnati - noi, nel nostro piccolo - a trasformare la curiositas in “atteggiamento civile”, come tu bene – dici.

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  2. Ho visto tanti giovani partecipare con naturale interesse. È una grande speranza. Che sia un segno visivo della voglia di cambiamento, di approfondire, di ascoltare?

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    1. Personalmente ritengo di sì, riscoprendo anche noi, insieme alle giovani generazioni, quella che Mounier più volte esortava a praticare: la giovinezza dello spirito che decide di non tacere mai di fronte a decisioni altrui che ci rendono meno cittadini e più sudditi; tenera verso le persone, intransigente contro i conformismi, abitudini, pregiudizi; giovinezza che non si preoccupa né di deferenze né di referenze, che conosce l'avventura ed il dono senza calcolo.

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  3. Maria Antonietta la Barbera18 settembre 2019 alle ore 12:30

    Grazie, molto interessante.

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  4. Grazie. Interpreto ”interessante” e, oserei dire, proprio nel senso heideggeriano di inter-esse.

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