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domenica 31 gennaio 2021

Crisi della ragione.

Post di Rosario Grillo.

Francisco Goya, Il sonno della ragione genera mostri, 1797
Si rimescolano le carte. Fin qui la ragione ha avuto il sopravvento. Per certi aspetti, se la prendiamo sul verso della υβρις che ha esercitato, a fondamento di: potere, tecnica, razionalismo strumentale, ci ha tenuti su un letto di Procuste (vanno bene entrambe le interpretazioni: adattamento violento sotto l’indice della “normalizzazione coattiva” e invidia estrema per il successo altrui fino alla negazione della alterità).
Essa ha fornito il tessuto della storia. E qui assumo la storia come historia rerum gestarum, quella che si narra, coincidente con la storia dei vincitori.
Si consideri sia la versione hegeliana, all’insegna dello Spirito che diviene, sia quella positivista, correlata al progredire della scienza. Eroi cosmico storici nell’una, aggregati sociali nell’altra.
Ove: assenza di uno scarto, inibizione della libertà. (1)

domenica 24 gennaio 2021

Memoria e speranza ostinata.

Post di Gian Maria Zavattaro

Immagini della pittrice ceca di origine ebraica Malva Schalek, deportata prima nel campo di Terezin e poi ad Auschwitz (dove muore).
 
Malva Schalek, Arrivo nel campo di Terezin
“2 febbraio1943. Gli Stubendienste gridano: avanti, avanti a letto. Lasciare le scarpe sotto. Ci arrampichiamo sulle tavole. Tavole senza paglia e senza coperte. Non riusciamo a dormire. Uno propone di pregare. Preghiamo. Shema Israel Adonaj Elobenu… Ascolta, Israele, il Signore è il nostro Dio…” Deuter. 6,4-9. (1)

Ogni giorno si consumano drammi e tragedie di migliaia di persone: morti di covid (oltre 2 milioni a tutt’oggi nel mondo), ma anche di solitudine, freddo, fame, guerre di cui nessuno parla, disperati annegamenti, atti terroristici, schiave schiavi e bambini sfruttati, rigurgiti razzisti e tanto altro. Di contro l’indifferenza globale e, in troppi decisori dei destini nostri e del mondo, mediocrità, improvvisazione, incapacità, irrisione truffaldina.

Mia moglie ed io ci siamo tormentati su vari interrogativi: quest’anno nel nostro blog c’è posto per la Shoah? Perché continuare a parlarne? Perché partecipare all’annuale memoria di più di 6.000.000 di ebrei assassinati?

Perché ancora, sempre, e ancor più nel tempo del covid, occorre non dimenticare, occorre pensare e far pensare. Perché il paradosso del covid, se ci obbliga al distanziamento fisico, nel contempo ci fa scoprire l’altro e ci impone di “rispondergli” in senso etimologico, di dedicarci cioè alla “responsabilità” reciproca, perché ognuno di noi è per gli altri un altro.

giovedì 21 gennaio 2021

L'angoscia del professore.

Post di Rossana Rolando.
Immagini di Philip Mckay (qui il sito), con gentile autorizzazione.
 
Philip Mckay, Imparando a volare
Il racconto di Giovannino Guareschi, Sciopero dei professori (in audio al fondo del post), contenuto nel prezioso libro Racconti spirituali,¹ appena uscito per Einaudi, curato da Armando Buonaiuto, con un saggio introduttivo di Gabriella Caramore, presenta un primo livello di lettura cui introduce lo stesso curatore. 
E’ la storia di un professore liceale, rappresentato in una forma caricaturale, pur nei risvolti realistici: una figura triste, di segno opposto rispetto alle macchiette parodistiche di don Camillo e Peppone. Eppure è anche personaggio capace di riscattare se stesso in un attimo finale di lucida consapevolezza.

venerdì 15 gennaio 2021

Umano Inumano. Verso un nuovo Umanesimo.

 Post di Rosario Grillo.

Gaetano Previati (1852-1920), La creazione della luce (1913)
1 In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
2 Egli era in principio presso Dio:
3 tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
4 In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
5 la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l'hanno accolta.
6 Venne un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
7 Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
8 Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.
9 Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
10 Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
11 Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l'hanno accolto.
12 A quanti però l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
13 i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
14 E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni I

✴️ Premessa.

Il Verbo-Parola si è fatto carne. L’uomo è creato: figlio di Dio. Dio si è fatto uomo. Ecco il fondamento dell’Umanesimo.

domenica 10 gennaio 2021

Ai medici, grazie.

 Post di Rossana Rolando.

✴️ Premessa.

Ubaldo Oppi, I chirurghi, 1926, particolare
Mio marito ha vissuto nel mese di settembre, durante la “pausa estiva” del covid, un periodo di ricovero - per una protesi al ginocchio programmata da molto tempo - che è stata pure un’occasione di contatto con il mondo ospedaliero. L’esperienza ha coinvolto direttamente anche me, dal momento che ho avuto il permesso e la fortuna - data la condizione odierna legata alla pandemia - di poterlo visitare per qualche minuto ogni giorno. Abbiamo incontrato figure di medici (in particolare due, il chirurgo e la responsabile della degenza ortoinfettivologica) di grande professionalità e umanità.

Dalla nostra vicenda personale nasce questo post che riprende due racconti brevi di Michail Afanas'evič Bulgàkov (1891-1940), a sua volta medico e autore del grandissimo romanzo Il maestro e Margherita: il primo dal titolo L’asciugamano con il gallo, il secondo denominato Il guaritore (entrambi posti in fondo come audiolibri).

martedì 5 gennaio 2021

Il quarto Magio, un'altra strada.

 Post di Gian Maria Zavattaro.

Gentile da Fabriano, Adorazione dei Magi, 1423, particolare

Ho letto in questi giorni il recente romanzo di Mimmo Muolo giornalista e vaticanista di “Avvenire”: immaginaria testimonianza scritta in prima persona da Artaban il protagonista, diario di una vita dedicata a dare senso all’esistere, a cercare il Messia ed a capire in quale Dio credere.

Muolo rivitalizza - con meditata libertà, religiosa finezza e sapiente garbo - una plurisecolare leggenda (1) per la quale i magi non erano tre ma quattro: Baldassarre, il più anziano, maestro riconosciuto, dalla pelle nera per via dell’ascendenza materna, colui che instilla la convinzione che “la conoscenza non basta. Perché è l’amore la forma più profonda di conoscenza. Non dimenticarlo mai, ovunque ti porterà la vita”(2); Gaspare e Melchiorre, “molto più che compagni di studio”; e Artaban.

I Magi sono sacerdoti del Dio unico Ahura Mazda, esploratori delle stelle, certi che “il tempo è vicino” ed imminente la venuta del Salvatore del mondo profetizzato nei libri sacri dell’Avesta e confermato da “segni” (la stella, il bambino) riscontrati nelle Scritture degli Ebrei (3). Decidono di recarsi a Betlemme per rendere omaggio al Messia appena nato, ma solo tre raggiungono la grotta di Betlemme e vi lasciano i loro doni, oro incenso e mirra. Artaban, che ha scoperto il 3° segno non confidato a nessuno - la vergine (4) -, esita nel partire, perde tempo, non riuscirà più a raggiungerli.

sabato 2 gennaio 2021

Nuovo Umanesimo o Transumano.

Post di Rosario Grillo
Immagini dei dipinti di Vincent van Gogh.

Franco Rella, I territori dell'umano
“Nessuno sa la vita e la morte come le sanno in profondità i bambini. Nessuno sa la gioia che d’improvviso li afferra in un empito che li attraversa come il vento. Che li attraversa e che arriva, tanto è forte e inarrestabile, fino a sfiorare anche i nostri visi. Fino a contaminarci di gioia.” (F. Rella, I territori dell’umano)

Premessa

Una partita di calcio è impressa nel mio immaginario. Due giocatori e un pallone, con un palloncino gonfiato dentro una cerata di plastica. Uno dei palloni a rombi colorati che si trovano nelle sagre; due giocatori bambini: io ed un compagno d’infanzia. Quella partita aveva l’intensità di una finale del mondiale e poteva avere per protagonista un Maradona... Un’intensità che rimane “sospesa” nella durata della mia vita.

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Cresce l’invocazione ad un nuovo Umanesimo?

“L’affermazione che come esseri umani siamo tutti fratelli e sorelle, se non è solo un’astrazione ma prende carne e diventa concreta, ci pone una serie di sfide che ci smuovono, ci obbligano ad assumere nuove prospettive e a sviluppare nuove risposte.” (1) Vibrante, in questa direzione, l’appello di Papa Francesco, col conforto di un autentico ecumenismo.