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giovedì 16 agosto 2018

Giorno di lutto per Genova.

Genova e il ponte crollato. 14 agosto 2018.
Perché senza quel ponte come si fa? 
Ogni volta che lo guardiamo, che precipitiamo in uno di quegli svincoli micidiali, come diceva il cantante (De Gregori), 
quel ponte ci terrorizza. 
Perché è insieme tragico e bello. 
E' qualcosa di spropositato che attraversa la valle 
(Maurizio Maggiani, qui).


Genova, 14 agosto 2018 
(composizioni fotografiche di Rossana Rolando)
Gian Maria Zavattaro.
In questi giorni il silenzio  vale più che la parola, soprattutto se è parola inopportuna, fatta  di scontate lamentazioni e di rivalse puramente ideologiche,  fuori luogo e  fuori tempo. A volte però la parola  può servire ad incontrarci più a fondo.
La morte assurda di tante persone sconosciute che  ci  ha colpito  rinvia  al  mistero della vita e della persona umana,  scuote le nostre abitudini e ci obbliga ad interrompere le nostre corse frenetiche e  a domandarci per quanto tempo ci ricorderemo  delle  vittime scomparse  (e di tutte le innumerevoli vittime di ogni dove e di ogni tempo), per quanto tempo saremo disposti a  guardare all’essenziale,  per quanto tempo assumeremo la  precarietà del nostro esserci nel mondo e  soprattutto per quanto tempo veramente assumeremo la sofferenza e la solitudine - per dirla con Montale - di chi  sopravvissuto (padre, madre, figlio/a , nipote amico/a) - “è sfuggito attraverso la maglia rotta della rete che ci stringe quando la sera si fa lunga e non c’è nessuno a cui consegnare la propria vita”.

Genova 14 agosto 2018 
(composizioni fotografiche di Rossana Rolando)
Rossana Rolando.
Il 14 agosto eravamo a Genova. Sotto un nubifragio, per gran parte del tempo. Abbiamo saputo del ponte, verso l’una. Ammutoliti, sospesi, affranti. Il pensiero rivolto a tutto l’immenso dolore di vite e di affetti spezzati. Al destino di questa città tanto amata.
Tra le molte considerazioni ascoltate in questi giorni ho sentito particolarmente vicine le parole di Renzo Piano, nell'intervista rilasciata a Francesco Merlo su Repubblica del 15.08.2018 (in questo sito l'articolo intero). Ne riporto alcuni brevi passi:
« Ho pensato subito alle vittime, e solo dopo alla mia città ferita, a Genova e alle sue catastrofi. Ho immaginato quella gente che passava di là a metà agosto, i camion e i furgoncini per lavoro, gli altri per vacanza, le famiglie allegre e innocenti, ho pensato agli occhi che, quando si passa su un ponte, sono ancora più aperti, perché c’è l’alto e c’è il basso, c’è la sospensione nel mezzo cielo. E invece proprio il ponte, che accorcia le distanze, dà ordine e bellezza al paesaggio e mette allegria, è crollato di botto.
… I ponti sono anche simboli. È orribile che crollino e che il crollo uccida. Ma un ponte che crolla, con quella fisica ha sempre una dimensione simbolica e dunque, quando crolla, è come se crollasse due volte»
.
Già, si  alzano i muri e crollano i ponti (aggiunge Francesco Merlo).

Genova 14 agosto 2018
(composizioni fotografiche di Rossana Rolando)
Mail di Rosario Grillo.
Cari amici miei,
voglio esprimervi la mia prossimità in occasione di questo grave sciagura che ha colpito Genova.
Innanzitutto spero che il vostro rientro si sia concluso nel migliore dei modi.
Forse tra le vittime ci saranno anche altri connazionali, ma senza dubbio Genova, i genovesi, i liguri sono i principali colpiti. La ferita non è solo fisica (e mortale), è anche morale. Genova viene martoriata ogni volta ...e non è solo effetto della delicatezza della sua posizione geografica.
Oltretutto Genova è simbolo di noi tutti, prima nel bene, nella fede politica, purtroppo anche nei difetti, che talvolta fanno premio sulle virtù.
L’augurio è che il fatto diventi stimolo per ribaltare la situazione è per restituire a Genova la sua qualifica con la serenità.
Un affettuoso abbraccio.

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8 commenti:

  1. Genova per noi.
    Genova oggi simbolo del dolore improvviso imprevisto assurdo.
    Le responsabilità sono sempre umane.
    Cura al posto dell'incuria.
    Attenzione in luogo della distrazione.
    Coscienza invece che disumanità.
    Le uniche strade che dobbiamo percorrere, tutti noi.

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  2. Grazie per questo post!

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  3. yo pasé por ese puente en autocar turístico en 1979 cuando visité vuestra querida ITALIA .Y me llamó la atención esa suspension en vuelo. Toda obra pública debe garantizar su seguridad y el servicio que ofrece y presta.Me duele vuestro dolor y os acompaño en el sentimiento.Un abrazio!

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  4. Le parole non vanno sprecate! “In principio era il Verbo” : da lì tutto comincia!
    Quindi la Parola è cura !
    Chi offende Genova con le parole, con le contumelie, con invettive di rancore ed odio, colpisce ancora Genova, mortalmente.
    Il con-dolore, la solidarietà e il “rimboccarsi le maniche” è l’unica risposta.

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  5. Mariangela Romanisio17 agosto 2018 alle ore 23:02

    www.scrivere.info/images/users/5168/376735.jpg

    un abbraccio a Genova

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  6. Un immenso dolore, le vite umane falciate dal crollo. Mi sono sentita quasi in colpa di essere in vacanza e stare bene. E che tristezza le polemiche populiste ... Mio figlio ingegnere mi ha spiegato che - per ragioni legate all'usura dei materiali - quasi tutti i viadotti/ponti costruiti in Italia negli anni '60 sono a potenziale rischio di crollo. E' difficile trovare i fondi per controllare e ristrutturare tutto. Speriamo che si faccia, comunque. Intanto bisognerebbe ringraziare tre volte al giorno per il dono della vita.

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  7. Grazie a tutti voi che siete intervenuti, leggendo questo post, e avete lasciato un pensiero. Grazie per la partecipazione al dolore di Genova e per la vicinanza affettuosa.

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  8. ....non ho potuto prima di adesso. amo Genova. Genova, ti amo. sei bellissima

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