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martedì 5 maggio 2015

Il giro d'Italia e il giro d'Albenga.



Albenga e la bicicletta ...
LA BICICLETTA E' IL MODO INVENTATO
PER DARE IL MASSIMO DI LIBERTA' A TUTTI
E IL MASSIMO DELLA DEMOCRAZIA AD UNA CITTA'

(Ivan Illich, Elogio della bicicletta,
Bollati Boringhieri, To, 2011, p. 91).

Albenga, 
Piazza del popolo.
Il giro d’Italia: un mito  (per me bambino inscindibilmente legato al nome di Bartali!) che noi tutti - vecchi e giovani – ci portiamo nel cuore, come segno di un’avventura  in cui contano prevalentemente, se non esclusivamente, le singole capacità, l’intuito e la determinazione, la generosità e l’altruismo,  la collaborazione di squadra perché si vince solo in sinergia, la preparazione che non conosce improvvisazione ma è frutto di rinunce, fatiche, sacrifici…. E potremmo aggiungere ancora chissà quante altre virtù, meriti e prodezze degli eroi (per lo più anonimi) della “birota”…

Murales dipinti dagli studenti 
del Liceo Artistico G. Bruno di Albenga.
Ebbene, come tanti ingauni ho seguito con lieto interesse il fervore che negli ultimi mesi, a tutti i livelli ed in ogni angolo della città, ha pervaso Albenga in vista della tappa del mitico giro d’Italia.

Albenga, Rotonda 
di Piazza del popolo.
Un ardore ed una fucina di iniziative e di azioni creative che rendono orgogliosi gli albenganesi: festose vetrine ammiccanti in tutti i negozi, tavolozze  di “hortus conclusus” sparse per tutto il centro storico, splendide biciclette trasformate in accattivanti fioriere, convegni letterari, mostre fotografiche, rievocazioni e dissertazioni storiche, colori, manifesti, la notte rosa,  piccole e grandi opere d’arte (ah, i murales del “nostro” Liceo Artistico!)…

Albenga, Murales Lungo Centa 
dedicati ai grandi della bicicletta.
Una città consapevole dell'unione che fa la forza con le città ed i paesi circonvicini; città  rinata alla bellezza, fervida nel richiamare i turisti e porsi all’attenzione del mondo intero. Meraviglioso impegno di collaborazione e di cooperazione nell’attesa fremente della volata di tappa.

Albenga, 
Piazza del popolo.
Però… E dopo? E poi? Il giro d’Italia passerà veloce. La sua festa è forse condannata a fare la fine di ogni evento effimero? Si è pensato a un coerente corollario al giro d'Italia, un progetto duraturo, anche modesto, legato alla promozione dell’uso della bici, al giro di Albenga? O invece le nostre strade continueranno ad essere impermeabili al “giro di Albenga”?

Albenga, rattoppi delle strade 
in vista del giro d'Italia.
Non sono informato se sia in cantiere  un progetto inteso a non farci sentire eterni imperterriti sportivi in poltrona, patiti del giro d’Italia, ma non attivi ciclisti che ad Albenga paiono piuttosto cenerentole senza la tutela di alcun principe azzurro. Forse c'è, forse no, io comunque non ne sono a conoscenza ed in questi giorni non ne ho trovato traccia.

Albenga, Piazza San Michele 
tra fiori e biciclette.
Eppure “la bicicletta richiede poco spazio. Se ne possono parcheggiare diciotto al posto di un’auto, se ne possono spostare trenta nello spazio divorato da un’unica vettura. Per portare quarantamila persone al di là di un ponte in un’ora, ci vogliono dodici corsie se si ricorre alle automobili e solo due se le quarantamila persone vanno pedalando in bicicletta.” (Ivan Illich, cit., p. 58). Pensate un po' al transito sul ponte rosso...

Albenga,
il sogno della bicicletta.
Le piste ciclabili ad Albenga sono quello che sono e richiedono una non comune prontezza nell'evitare  buche e continue giunture dell’asfalto, scansare pedoni, non essere investiti da moto ed auto.

Albenga, 
Piazza San Francesco.
Le quote di spostamenti in bici degli ingauni sono irrisorie rispetto a tante altre città, italiane e non, che raggiungono cifre per noi impensabili (es.: Copenaghen 28%, Groningen  58%...). Eppure la bicicletta è sempre più presente sulle strade di molte città italiane (soprattutto nelle zone turistiche), dove da tempo amministrazioni avvedute curano una vasta rete di piste ciclabili.

Albenga, 
piccole biciclette crescono.
Evidentemente c’è la convinzione radicata che il progetto bici non è né banale né marginale, che le piste ciclabili (quelle vere) sono una fantastica opportunità per il turismo, per lo sport popolare, per la salvaguardia dell’ambiente, per riappropriarsi almeno in parte della città ogni giorno rapinata dal sempre più caotico quotidiano transito e posteggio delle auto...

Albenga, 
riscopriamo le due ruote.
Riscoprire la “ruota”, allentando la schiavitù della “mobilità autocentrica” della nostra città, forse significherebbe anche  uscire dal nostro radicato provincialismo, porsi sul serio in prospettiva europea, pensare finalmente in modo diverso la mobilità e lo sviluppo del territorio.

Albenga, 
un'occasione per ripartire ...
Non si tratta  di cominciare da zero. Basterebbe sfruttare con intelligenza quel poco che già esiste, osare il salto qualitativo di piste ciclabili “diffuse”, non collocate ai margini, ma distribuite su tutta la città in una rete continuativa e sicura e proprio per questo appetibile, attraente per residenti e turisti, capace di sottrarre quote di mobilità all'auto.

... per ridare movimento ...
Ai tecnici ed agli esperti il compito di trovare le soluzioni tecniche,  sviluppare piani di ciclabilità, razionalizzare i ciclo-parcheggi ed installare bici-stazioni...

... un appello rivolto ai tecnici 
e agli esperti del comune ...
A noi cittadini invece, come sosteneva Illich, il gusto di sperimentare  nel quotidiano, anche attraverso la bici, il  massimo possibile di libertà e di democrazia nella nostra incomparabile Albenga.

Albenga ...
Il bellissimo cortometraggio che illustra l'impegno del Liceo Artistico di Albenga (si consiglia di mettere in pausa la musica del blog prima di avviare il video).
 


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