Post di Gian Maria Zavattaro.
Immagini di Mauro Biani (per gentile autorizzazione).
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Mauro Biani, 2021. |
“Io non difendo qui la nostra giovinezza, non quella determinata dall’età della carne, ma quella che trionfa sulla morte delle abitudini ed alla quale accade che si pervenga se non lentamente, con gli anni. E’ questa che fa il pregio dell’altra giovinezza, che ne giustifica, di quando in quando, la sua irruzione un po’ violenta nei ranghi calmi degli adulti. […] Se a quest’età l’uomo che nasce non nega con tutte le sue forze, non s’indigna con tutte le sue forze, se si preoccupa di note critiche e un po’ troppo di armonie intellettuali prima di aver sofferto il mondo in se stesso, fino al grido, allora è un povero essere, un’anima bella che già odora di morte”. (E. Mouner, Rivoluzione personalista e comunitaria, Milano, edizioni di Comunità).
💥 Novax e accuse di "ipnosi di massa". Quanto diverso dall’auspicato “chiasso dei giovani” il fragoroso non casuale strepito in tante città non solo italiane di una ridda di manifestazioni di irriducibili individui, non solo verbalmente virulenti, ma pronti a dispiegare scempio e sconquasso. In ogni caso fautori di una lucidamente confusa sottospecie di discutibile “libertà” (novaxlibertinaggio) correlata ad una “democrazia tribale” (formula giornalistica d’amara ironia coniata tempo fa) che non ha nulla a che fare con il “demos”, solo protesa a difendere ad oltranza il proprio campo trincerato di intoccabili certezze e di spettanze intese come esclusivo ed escludente diritto al singolare, che non tollera e non rispetta “il diritto” al plurale e pertanto nega “il dovere” come obbligo sia singolare sia plurale, che pure è l’altra faccia della stessa medaglia diritti-doveri.