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domenica 10 novembre 2013

La forza della verità. Favola.




GIACOMO DI CRISTALLO



In un paese lontano, lontano ...

Una volta, in una città lontana, venne al mondo un bambino trasparente. Attraverso le sue membra si poteva vedere come attraverso l’aria e l’acqua. 


... vi era un bambino trasparente come il vetro.

Era di carne e d’ossa e pareva di vetro, e se cadeva non andava in pezzi,  ma al più si faceva sulla fronte un bernoccolo trasparente. Si vedeva il suo cuore battere, si vedevano i suoi  pensieri guizzare come pesci colorati nella loro vasca.


I suoi pensieri erano a tutti manifesti, come pesci colorati 
in una vasca.

Una volta, per isbaglio, il bambino disse una bugia, e subito la gente poté vedere come una palla di fuoco dietro la sua fronte: ridisse la verità e la palla di fuoco si dissolse. Per tutto il resto della sua vita non disse più bugie.



Una volta disse una bugia e comparve una palla di fuoco dietro la sua fronte ... visibile a tutti.

Un’altra volta un amico gli confidò un segreto, e subito tutti videro come una palla nera che rotolava senza pace nel suo petto, e il segreto non fu più tale.  

Un'altra volta gli fu rivelato un segreto e tutti videro una palla nera che disturbava la sua mente.

Il bambino crebbe, diventò un giovanotto, poi un uomo, e ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e indovinare le sue risposte, quando gli faceva una domanda, prima che aprisse bocca.  Egli si chiamava Giacomo, ma la gente lo chiamava “Giacomo di cristallo”, e gli voleva bene per la sua lealtà, e vicino a lui tutti diventavano gentili. 



Era amato da tutti per la  sua trasparenza.


Purtroppo, in quel paese, salì al governo un feroce dittatore, e cominciò un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo. Chi osava protestare spariva senza lasciare traccia. Chi si ribellava era fucilato. I poveri erano perseguitati, umiliati e offesi in cento modi. La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze. 


Purtroppo, un brutto giorno, ci fu chi si impadronì di quel paese. E iniziò una lunga notte ...

Ma Giacomo non poteva tacere. Anche se non apriva bocca, i suoi pensieri  parlavano per lui: egli era trasparente e tutti leggevano dietro la sua fronte pensieri di sdegno e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno. Di nascosto, poi, la gente si ripeteva i pensieri di Giacomo e prendeva speranza.  


Tutti tacevano per paura, solo il bambino trasparente non poteva nascondere il groviglio dei suoi pensieri.

Il tiranno fece arrestare Giacomo di cristallo e ordinò di gettarlo nella più buia prigione. Ma allora successe una cosa straordinaria.  I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono trasparenti, e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne. La gente passava accanto alla prigione, vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello, come se anche la prigione fosse di cristallo,  e continuava a leggere i suoi pensieri. 


Fu imprigionato nel buio di una cella, ma anche i muri divennero  trasparenti, rendendo visibile la luce dei suoi pensieri.

Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire. 

Era un'esplosione incontenibile.

Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perché la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano.

GIANNI RODARI, da Favole al telefono.

Tutte le immagini riproducono opere di V.V. Kandinskij.

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