Iscriviti ai Feed Aggiungimi su Facebook Seguimi su Twitter Aggiungimi su Google+ Seguici tramite mail

Iscriviti alla nostra newsletter!

mercoledì 20 novembre 2013

La porta. Favola.


Dopo lungo tempo...

“Un innamorato tornò dall’innamorata dopo lungo tempo.  Bussò alla porta una prima volta e dall’interno una voce chiese: “Chi è?”. 

... dall'interno una voce chiese: "Chi è?"

L’innamorato rispose: “Cara, sono io, aprimi”. 
Ma la porta non si aprì. 
Il giovane si allontanò, rifletté, tornò una seconda volta e bussò di nuovo.    
E di nuovo giunse dall’interno l’identica domanda: “Chi è?”.
 
Chi è?
Nuovamente l’innamorato rispose: “Cara, son io, aprimi”.  Ma neppure questa volta la porta si aprì. 
Il giovane sì allontanò per riflettere a lungo, poi bussò la terza volta. 

Chi è?


“Chi è?” chiese l’innamorata dall’interno. 
Questa volta egli rispose: “Cara, sono te”. 
Allora la porta si aprì."

( Jalāl al-Dīn Rūmī 1207- 1273)


***************************************

 Nel video del post di qualche giorno fa (La volpe ed il Piccolo Principe) non è citato integralmente De Saint-Exupèry. Riporto il brano mancante: 
“…Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica”.

Il tuo passo mi farà uscire ...


... nella luce...

... la mia vita sarà illuminata.



 L’amicizia dunque, ed ancor  più l’amore, è una comunione  il cui centro è “tu” non “io”. 

L'amicizia dunque ...

ed ancor più l'amore ...
Un’esperienza che chi ama di un vero amore oblativo  vive e conosce quotidianamente, nel sentire – come recita P. Claudel – “qualcuno che sia in me più di me stesso”. 

sentire qualcuno in me più di me stesso ...
Un’esperienza che forse solo la poesia e la musica sono in grado di trasmettere e di comunicare, perché – come cantava Joan Baez – “solamente io e te possiamo far sorgere il sole ogni mattina”.

Tutte le immagini riproducono opere di G. W. Waterhouse. 


Chi desidera intervenire può consultare il post del 22/10/13 oppure semplicemente andare qui sotto su "commenta come", nel menù a tendina selezionare "nome/URL", inserire solo nome e cognome e cliccare su continua. Quindi può scrivere il proprio contributo sul quale rimarrà il suo nome ed eventualmente, se lo ritiene opportuno, può lasciare la sua mail.

2 commenti:

  1. Sun Tzu, nella sua opera "L'arte della guerra", afferma che prima di sconfiggere il proprio nemico è necessario vincere se stessi. Forse così è accaduto anche al protagonista della favola (che giudicherei "ermetica" e aperta a soluzioni interpretative diverse). Prima di riuscire a far sì che la sua amata apra la porta deve ritirarsi due volte. E quando si ritira cosa fa? Riflette. Nella riflessione comprende che l'amore permette la fusione tra sé e la propria amata. Perciò perviene all'identità tra se stesso e la donna e dice: "Sono te". Molto belle le opere di Waterhouse. Mi ricordano quelle di Dante Gabriel Rossetti, che presentano la medesima sospensione dei protagonisti in un sentimento o un'emozione.

    RispondiElimina
  2.  Caro sig. Luca, sono d’accordo con Lei che legittimamente ogni lettura,che è sempre interpretazione, non comporta di necessità una “fusione di orizzonti” (cfr. Gadamer) (anche se per me rappresenta l’ideale), ma può anche consentire un’opposizione di prospettive (cfr. Ricoeur),legata alla propria formazione e sensibilità, attesa, sguardo sul mondo e sull’ “alterità”. Quanto a Rossetti, pittore che mi affascina, ci riserviamo presto di presentarlo su blog, anche perché non è più soggetto ai diritti d’autore …

    RispondiElimina