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giovedì 26 dicembre 2013

Essere nomadi e saperlo.


La nebbia, 
nel viandante di C. D. Friedrich.

La precarietà, 
nel viandante di H. Bosch.

 La solitudine nel viandante di
Martinus Rørbye

Nomade è ...

...
... chi parte
... chi torna
... chi resta
...
... chi non ha fissa dimora
... ma anche chi ha una sontuosa dimora
...
... chi cammina verso una meta
... chi non cammina
... chi ha perso il senso della meta
...
... colui che si sente ospite
... ma anche colui che si considera padrone
...
... chi vive con leggerezza la precarietà
... chi ne sente l'angoscia
... chi non si pone il problema
...
... chi trova compagni di viaggio,
... chi procede da solo
... chi odia
... chi ama
... 
... chi si indigna
... chi si piega
... chi si umilia
... chi se ne frega
...
... chi è ricco
... chi è povero
... chi vorrebbe essere ricco
... chi vive con sapienza l'esser povero o ricco
...
... ogni uomo 
... ogni donna, 
... che lo sappiano o meno
... 

La strada,
nel viandante di Van Gogh.
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1 commento:

  1. Siamo un po' tutti nomadi, mi sembra di capire! Nomadismo che si può paragonare alla situazione in cui si trova il pirandelliano "forestiero della vita", colui che "ha capito il giuoco" e vive in una meta-comprensione delle cose. Il nomadismo contiene forse una vena di tristezza: sembra che ogni uomo sia solo. Tuttavia proprio nella solitudine si trova la possibilità di stringere nuove amicizie e di vivere attivamente insieme agli altri.

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