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| George Sommer (1834-1914),  Bottega di Palermo  | 
Mi è consentito almeno una volta
 schierarmi tra i “laudator temporis acti”? Oggi spezzo una 
lancia in favore dei negozietti sotto casa, assediati dai
 mega Store ed infine scomparsi. Bisogna dire che il cambiamento ha già manifestato i 
suoi limiti, raggiungendo uno stato di cortocircuito. Si sta 
andando verso il negozio di qualità, specializzato e 
specifico, possibilmente capolinea della vendita a km zero e, 
comunque, in grado di intercettare l'innovazione agroeconomica e quella gastronomica. Sarà in 
grado di riprodurre quel microcosmo di relazioni umane che era un negozietto degli anni '50 '60? La premessa, più o
 meno, introduce un affresco che voglio dedicare a mia 
madre. Lei gestiva un negozio 
di alimentari nel centro di Castroreale, il paesino di collina, 
dove sono nato.
La parabola di Castroreale ha  seguito il decorso dei centri montani, medio-montani, (su cui ho  scritto un post all'occasione del terremoto dell'Italia  centrale). Da paese pulsante,  popolato, ricco di una vita economica, semplice ma molto  ben articolata, è passato ad  essere spopolato, con pochissimi servizi, però ricco di  storia e monumenti. La sua ricchezza: gli spettacolari  prospetti panoramici sulle isole Eolie, incastonate nel Mar Tirreno, e sui campi agricoli con difficoltà ed abilità  coltivati dai cittadini residenti, fedeli al borgo natio.
La parabola di Castroreale ha  seguito il decorso dei centri montani, medio-montani, (su cui ho  scritto un post all'occasione del terremoto dell'Italia  centrale). Da paese pulsante,  popolato, ricco di una vita economica, semplice ma molto  ben articolata, è passato ad  essere spopolato, con pochissimi servizi, però ricco di  storia e monumenti. La sua ricchezza: gli spettacolari  prospetti panoramici sulle isole Eolie, incastonate nel Mar Tirreno, e sui campi agricoli con difficoltà ed abilità  coltivati dai cittadini residenti, fedeli al borgo natio.

















