Iscriviti ai Feed Aggiungimi su Facebook Seguimi su Twitter Aggiungimi su Google+ Seguici tramite mail

Iscriviti alla nostra newsletter!

martedì 12 giugno 2018

Rododendri di Monesi. La montagna che resiste.

La montagna che continua a vivere. Appello per Monesi.
Post e fotografie di Rossana Rolando.

Rhododendron ferrugineum (Rosa delle Alpi)
La nuda montagna resiste. Monesi continua ad essere una montagna ferita. Eppure, nel grande silenzio degli uomini, la natura segue il suo corso. E’ iniziata la fioritura dei rododendri, maculata, maestosa, munifica. Vividi i colori che si offrono allo sguardo: il verde tenero della primavera, il giallo dei ranuncoli, il blu delle genziane, il violetto delle viole, il bianco degli anemoni. Nell’aria soltanto il cinguettio degli uccelli, i fischi delle marmotte e i nostri passi.
La montagna attende di essere salvata. Nel frattempo ci regala lo spettacolo di una bellezza gratuita, totalmente sottratta alle logiche del calcolo e dell’interesse: “Niente di ciò che è bello è indispensabile alla vita. Se i fiori venissero eliminati, il mondo non ne soffrirebbe materialmente; chi vorrebbe tuttavia che non ci fossero più fiori?” (T. Gautier).







Il rododendro rosso (rhododendron ferrugineum), detto anche rosa delle Alpi, sboccia nel mese di giugno e i suoi arbusti ammantano una larga parte della montagna sovrastante Monesi, caratterizzandone la tipica colorazione tra il rosa, il rosso, il fucsia.  Andare ogni anno a contemplarne la fioritura significa - per noi - mantenere un legame di fedeltà con un luogo che sentiamo “nostro. Perciò si può dire, di Monesi, quel che scrive Paolo Cognetti, nel suo Le otto montagne:
Forse è vero, come sosteneva mia madre, che ognuno di noi ha una quota prediletta in montagna, un paesaggio che gli somiglia, dove si sente bene. La sua era senz'altro il bosco dei 1500 metri, quello di abeti e larici, alla cui ombra crescono il mirtillo, il ginepro e il rododendro, e si nascondono i caprioli”.

 





🌟 Il nostro appello si rivolge a chi può intervenire per riaprire al più presto le strade che portano a questa montagna di Liguria, isolata ormai da troppo tempo. Intanto La Vecchia Partenza è aperta tutti i giorni. E’ possibile raggiungere Monesi lasciando la macchina prima del ponte - dalla parte di Piaggia - o a Monesino. Poi si prosegue a piedi oppure si telefona ai gestori de La Vecchia Partenza che mettono a disposizione una macchina navetta.

13 commenti:

  1. Che bei sorrisi! Aria fresca Serenità Bellezza :-)
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Gianni! Sì, è stata proprio una bella, serena giornata. Un abbraccio anche a te.

      Elimina
  2. cammina nei Miei verdi pascoli erbosi e compi ogni passo nel Mio nome

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In montagna nasce spontanea la lode per la bellezza del creato. Grazie del commento! Un saluto.

      Elimina
    2. Rossana, sei delicata nel rispondermi così. sento il bisogno di dirti che anch'io come te credo che montagna, fiori, bellezza.. la lode nasce spontanea. ...m'è venuto spontaneo scrivere quelle parole tornatemi alla memoria vedendo te tra i fiori e soprattutto Gian Maria in cammino = non sono bigotta : - ) è tutta colpa dei fiori! : - )))

      Elimina
  3. Lieto di vedervi in un habitat ideale, circondati da un tripudio di fiori, di colori.
    Il tema che Rossana suggerisce : il recupero o la salvaguardia delle montagne ha la sua ragion d’essere innanzitutto nella conservazione della bellezza naturale, ma si spiega anche con le positive ricadute sul piano sociale ed economico. Purtroppo siamo bombardati da un modello diverso : il consumismo che deturpa e distrugge la natura.
    Abbiamo ragionato più volte, provocati anche dalla enciclica del papa, del rapporto biunivoco : l’uomo al servizio della natura, come la natura al servizio dell’uomo.
    E viene in mente l’impegno attivo di Simone Weil, che alla bellezza, nella fattispecie della natura, assegnava il compito di ancoraggio al reale : un reale rivolto a Dio è da Lui benedetto. Grazie e un fiorito abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Rosario! Hai colto perfettamente l'aspetto dolente del post... Un abbraccio fiorito anche a te!

      Elimina
  4. Vorrei essere lì. Grazie Rossana!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Pia per essere passata di qui e per la condivisione!

      Elimina
  5. Sono stato da quelle parti( pur non arrivando fino in cima dal Redentore) nellotyobre scorso...vi era un senso di abbandono , quasi di morte , da impressionare! Oggi forse, grazie anche ai fiori , tutto sembra riprendere vita ...Apriamo non si risvegli solo la natura...ma anche i cuori ...le menti delle persone !!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie caro don Sandro per il tuo commento in sintonia con lo spirito del post! A presto e buona giornata.

      Elimina
  6. Foto stupende. Grazie! E grazie del tuo sorriso. Buona settimana.

    RispondiElimina