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domenica 31 dicembre 2017

Fine d'anno di J.L.Borges.

Commento alla poesia di J.L.Borges "Fine d'anno", contenuta nella raccolta "Fervore di Buenos Aires" del 1923.
Post di Rossana Rolando
Immagini delle quadrure (quadri-sculture) di Monica Pennazzi (qui il riferimento al sito).

Monica Pennazzi, 
Respiro
🌟Fine d’anno¹ 
Né la minuzia simbolica
di sostituire un tre con un due
né quella metafora inutile
che convoca un attimo che muore e un altro che sorge
né il compimento di un processo astronomico
sconcertano e scavano
l’altopiano di questa notte
e  ci obbligano ad attendere
i dodici irreparabili rintocchi.
La causa vera
è il sospetto generale e confuso
dell’enigma del Tempo;
è lo stupore davanti al miracolo
che malgrado gli infiniti azzardi,
che malgrado siamo
le gocce del fiume di Eraclito
perduri qualcosa di noi:
immobile.

Monica Pennazzi, 
L'uomo cosmico e la natura
💠L’intestazione. E’ già abbastanza indicativo il titolo del componimento: l’attenzione non si focalizza sull’anno nuovo, come nella più nota letteratura o nel comune sentire, ma sull’anno che finisce. La scelta quindi riguarda il passato e non il futuro – in cui si proiettano speranze, attese, desideri (spesso del tutto vani, come ci ricorda il venditore di almanacchi di Leopardi) e su cui poggiano le euforiche feste di capodanno.
La notte del primo gennaio segna la conclusione di un ciclo.

Monica Pennazzi, 
Frequenza cosmica
💠Gli irreparabili rintocchi.  I fatidici dodici battiti dell'orologio arrivano, non si possono fermare né spostare. E noi li attendiamo, in una notte che da essi è suddivisa (“scavano”) e resa in-quieta (“sconcertano”). Perché attendiamo? L’aggiunta di un numero al computo degli anni è una minuzia… la metafora del capodanno raccolta nell’ultimo istante che muore e nel primo che sorge è futile... il compimento astronomico è insignificante. Che cosa ci obbliga ad attendere? Cosa è degno di essere atteso?

Monica Pennazzi, 
L'energia del segno
💠La causa vera è l’enigma del Tempo. Sul tema della temporalità Borges ha scritto pagine memorabili, di sapore filosofico e poetico.
Nel componimento “Fine d’anno” il tempo si personifica, è la successione degli anni di ciascuno, l’esistenza stessa di ognuno: “Il tempo è la sostanza di cui sono fatto. Il tempo è un fiume che mi trascina, ma io sono il fiume; è una tigre che mi sbrana, ma io sono la tigre; è un fuoco che mi divora, ma io sono il fuoco”². E il richiamo ad Eraclito è esplicito, come in un’altra poesia che, del filosofo di Efeso, porta il titolo: “Il fiume mi rapisce, io sono il fiume. Di labile materia fui costrutto, di misterioso tempo”³.

Monica Pennazzi, 
Sorgente sgorga
💠Lo stupore del perdurare. La conclusione è sorprendente e sapiente. La vera causa dell’attesa, l’autentico sconcerto dinanzi alla scansione temporale non derivano tanto dal nuovo che verrà e non conosciamo ancora, ma da quello che ri-mane in noi e di noi ri-conosciamo. Nonostante i mille azzardi del  caso, gli infiniti giochi del destino, malgrado il fluire che tutto trascina e il nostro stesso inesorabile divenire… quel che meraviglia è che qualcosa di noi perduri “immobilenel mutare. Il permanere di un sentimento, il protrarsi di un’amicizia, il persistere di un impegno, il continuare del nostro essere: questo è il vero miracolo del tempo. Se tutto passa, irreparabile – come quei dodici rintocchi che attendiamo – il mistero non consiste nel passare e nello scomparire, ma nel rimanere e nel non finire.  
Straordinario ribaltamento di prospettiva: una dichiarazione d’amore per la vita che Borges ci consegna e ci affida per l’anno che in ciascuno di noi - mentre finisce - perdura.
 

Monica Pennazzi, 
Ubisumus
📕Note. 
1. Fine d'anno è contenuta nella raccolta Fervore di Buenos Aires (1923), in J.L.Borges, Tutte le opere, Mondadori, Milano 1984, vol. I, p. 39.
2. Nuova confutazione del tempo, contenuta in Altre inquisizioni (1952), in J.L.Borges, Tutte le opere, cit., vol. I, p. 1089.
3. Eraclito, contenuta in Elogio dell'ombra (1969), in J.L.Borges, Tutte le opere, Mondadori, Milano 1985, vol.II, p. 265.

16 commenti:

  1. Una fusione perfetta di “quadrure “ ( quadri-sculture) poesia ed esegesi. Rossana si supera di volta in volta e porge con grazia ed acuta Annalisa, in composta partitura, le felici immagini di Borges.
    Il Tempo è in noi, noi siamo il tempo ed è Dio che c’è lo ha donato.
    Come si diceva , anche prima, ha mille risvolti, in molti casi tragici e dolorosi, ma è la Nostra Misura!

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  2. Scusa Rossana ma il correttore mi combina sempre le sue e quindi errata corrige: analisi per Annalisa; ce per c’ è
    🙏💫🕊👋

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    1. Grazie Rosario per il tuo calore e la tua amicizia: sei sempre molto caro. Un buon anno a te e a Liliana, con tutto il cuore, da parte mia e di Gian Maria.

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  3. Meraviglioso scritto. Grazie.

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  4. Grazie! Buon anno.

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  5. Sì, J.L. Borges è un grande compagno di viaggio... Auguri!

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  6. Complimenti per la capacità di unire riflessione teorica e immagini, in una musica sempre nuova, ricca e gradevole. Buon 2018!

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    1. Grazie per le parole gentili. Ricambiamo gli auguri di cuore.

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  7. Un saluto e un augurio, in questo tempo nuovo.

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    1. Le auguriamo, con tutto il cuore, che questo "tempo nuovo" sia veramente ricco di gioia, di affetti, di stupore e di solidale partecipazione alle vicende travagliate del mondo.

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    2. Un augurio importante, professore, davvero "tanta roba'! E l'accolgo come un dono, prima fioritura, in questo tempo nuovo, che ci ci vuole presenti nel mondo e migliori da ieri...

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  8. Grazie. E' dono davvero prezioso questa riflessione. Ne traggo un invito alla fedeltà alla vita e ai legami che ho stretto con le persone a cui voglio bene e che nutrono sapientemente la mia vita e anche alla speranza che porta in sè il tempo nuovo che arriva. Grazie di cuore

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  9. Rossana Rolando e Gian Maria Zavattaro2 gennaio 2018 alle ore 19:42

    Ciao Patrizia! Ancora buon anno, proprio nel senso da te indicato. Un caro saluto a te e a Giuseppe.

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